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  1. #71
    il pescatore
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    Intervenendo all’università torinese proprio nel giorno in cui Roma si teneva un’importante manifestazione di lavoratori pubblici in attesa di contratto, il governatore Mario Draghi ha sottolineato lo stato di grave crisi dell’economia italiana e, in particolare, il dislivello tra i salari del nostro Paese e quelli di Francia e Germania (il 10% più bassi di quelli tedeschi e il 25% inferiori a quelli francesi). Il responsabile della Banca d’Italia è tornato a sollecitare la classe politica affinché proceda sulla strada delle riforme e ha pure invitato ad alzare i redditi dei dipendenti, sostenendo come tutto questo possa essere d’aiuto al sistema produttivo, innescando una spirale positiva.
    Su questo punto, però, è lecito esprimere qualche perplessità. Una simile riflessione si sarebbe esposta a solide contestazioni già cinquant’anni fa, in pieno trionfo del keynesismo, perché all’indomani degli aumenti le imprese italiane – anche nell’ipotesi in cui quelle risorse tornino in cassa grazie ad una crescita dei consumi – si troverebbero ad avere gli stessi attivi, ma con magazzini ridotti (a causa dell’aumento delle vendite). Per giunta una simile proposta appare alquanto fragile in un’età come la nostra, caratterizzata da una crescente globalizzazione dell’economia e quindi dei consumi stessi. Quale aiuto verrebbe alle imprese italiane da ulteriori acquisti di cellulari svedesi o automobili giapponesi?

    Con questo non si vuole affatto sottostimare il problema dei bassi salari italiani, che certo è serissimo, ma che sarà risolto solo se l’economia italiana tornerà a crescere. E perché ciò avvenga è necessario – come ha sottolineato lo stesso Draghi – che si riduca la spesa pubblica e si taglino le tasse. La stessa questione previdenziale, che nell’immediato chiede che si allunghi l’età lavorativa, esige soluzioni ben più drastiche e coraggiose, poiché è urgente l’introduzione di una vera libertà di scelta tra le attuali pensioni di Stato e forme previdenziali private “a capitalizzazione”.
    Sul fronte salari in questi giorni la cronaca ci ha comunque segnalato il caso assai interessante di quel piccolo imprenditore di successo che ha provato a vivere qualche tempo con lo stipendio dei propri dipendenti e a seguito di tale esperienza ha deciso di concedere un aumento ad ognuno di loro di 200 euro mensili. L’insegnamento è chiaro: già oggi i salari possono essere aumentati, ma dove le imprese producono profitti.
    Proprio in questa prospettiva è necessario superare al più presto i contratti nazionali, che fissano lo stesso stipendio a chi lavora a Milano e a Cosenza. Bisogna invece avere contratti locali, decisi al livello di ogni azienda, che permettano di retribuire meglio dove le cose vanno bene e la domanda di lavoro è alta, riservando invece aumenti meno significativi dove la situazione è differente.

    In questo senso è comunque importante ricordare che non ci sono scorciatoie: senza un ridimensionamento della spesa pubblica e quindi senza una seria opera di revisione del welfare State, non è possibile attendersi un’economia più solida. E se la locomotiva non riparte, è irragionevole aspettarsi salari migliori.


    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=5766

  2. #72
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    Citazione Originariamente Scritto da il pescatore Visualizza Messaggio
    ...Mario Draghi ha sottolineato lo stato di grave crisi dell’economia italiana....


    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=5766
    Che molli il maltolto (almeno il 70% del Signoraggio) agli italiani e vedrà il signor Draghi che i salari agli operai potranno pure aumentare...ma fin quando il discorso è sempre il voler sanare la spesa pubblica, e lo stato prontamente fa le finanziarie per non riuscire alla fine nemmeno ad abbassare gli interessi da pagare sul Debito pubblico, ripeterà le stesse cose fra 50 anni, un altro direttore al suo posto....

  3. #73
    omsksib
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    non ci sono i soldi? bisogna tagliare le pensioni e la spesa pubblica? e ti credo che nnoic osno i soldi, se gli mangiano tutti loro,i banchieri attraverso le loro banche e assicurazioni che non si capisce per quale motivo devon fare tutti questi utili sulla pelle dei cittadini

  4. #74
    omsksib
    Ospite

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    ecco alcuni dati dei soldi che si mangiano i banchieri amici di draghi:

    Generali, semestrale di lusso. Nuova Tirrena a Groupama




    Il gruppo Generali, terza compagni di assicurazioni europea, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 1.777,6 milioni. La crescita è stata del 26,7% e supera ampiamente le previsioni degli analisti (1.570 milioni il consensus). Il risultato operativo è stato di 2.880,5 milioni, in crescita del 28,3%, frutto di un incremento del 44,7% nei rami danni e del 24,1% nel vita. Per l'intero 2007 «si prevedono risultati in crescita rispetto al 2006, anche a parità di perimetro». In Piazza Affari alle ore 16,20 il titolo accelerava guadagnando il 3,06% a 29,64 euro. Abbastanza vivaci gli scambi, per 11 milioni di pezzi, pari allo 0,7% del capitale. Bene anche Mediobanca (+1,33% a 15,35 euro), che del Leone di Trieste è il primo azionista, mentre Alleanza (+0,16% a 9,2 euro) restava ferma al palo.

    La crescita dell'utile semestrale della compagnia del Leone guidata da Antoine Bernheim, che si confronta con i 2,4 miliardi dell'intero 2006, conferma il trend di forte crescita dei risultati intrapreso da Generali negli ultimi esercizi e incorpora un contributo di Toro, che non faceva parte del gruppo nel primo semestre 2006, pari a circa 106 milioni. La raccolta complessiva lorda nel semestre, inclusi i premi relativi alle polizze di investimento, ha raggiunto i 34,44 miliardi, in crescita del 5,1% (+1,1% a termini omogenei).




    Intesa Sanpaolo: Utile Netto 1* Sem Sale a 5,3 Mld Con Plusvalenze (rpt)



    Quotazioni
    Intesa Sanpaolo SpaISP.MI
    5.36
    +1.38%
    S&P/Mib
    Mibtel: migliori e peggiori

    (RIPETIZIONE CORRETTA) (ASCA) - Roma, 11 set - Intesa Sanpaolo (Milano: ISP.MI - notizie) fa il pieno di profitti nela prima meta' dell'anno. La semestrale approvata dal consiglio di gestione del gruppo presenta un utile netto consolidato superiore a 5,3 miliardi di euro, piu' che raddoppiando i 2,6 miliardi dell'analogo periodo del 2006. Il risultato beneficia delle plusvalenze per la cessione di Cariparma e Friuladria. L'utile netto normalizzato dei primi sei mesi si attesta a 2,63 miliardi, in crescita del 6,6% sull'anno scorso, a fronte di un risultato della gestione operativa in miglioramento del 15,3% a quasi 5 miliardi di euro.



    Unicredito, i numeri della semestrale
    1914
    Il Cda di UniCredito Italiano ha approvato oggi i risultati consolidati del primo semestre del 20071, che confermano quelli relativi al secondo trimestre 2007 già approvati e presentati al mercato il 3 agosto 2007. I risultati del semestre evidenziano un utile netto di 3.607 milioni di euro, con un incremento del 16,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
    Il Roe si attesta al 19,8% (dal 19,0% dei primi sei mesi del 2006). L’Eva generato nel semestre è pari a oltre 2 miliardi di euro circa (2.073 milioni), +53% su base annua. Il risultato di gestione, pari a 6.531 milioni di euro, registra un incremento del 20,9%. Tale andamento, spiega la nota “è principalmente riconducibile ad una dinamica positiva dei ricavi (+9,6%) che si accompagna ad una crescita decisamente contenuta dei costi (+0,4%, +1,5% a cambi e perimetro costanti)”. (l.s.)

  5. #75
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    Predefinito Re: Draghi: "In Italia stipendi troppo bassi il reddito torni a crescere in modo stab

    Citazione Originariamente Scritto da Dragonball (POL) Visualizza Messaggio
    Parlando all'Università di Torino il governatore di Bankitalia sottolinea la necessità di far ripartire i consumi
    Invocato anche l'innalzamento dell'età pensionabile, la riforma della scuola e del mercato del lavoro
    Draghi: "In Italia stipendi troppo bassi
    il reddito torni a crescere in modo stabile"



    Il governatore di Bankitalia Mario Draghi


    TORINO - "Occorre che il reddito torni a crescere in modo stabile". E' il monito lanciato dal governatore di Bankitalia, Mario Draghi, in una lezione all'Università di Torino aggiungendo che "una ripresa della crescita del consumo è fondamentale per il benessere generale, per la crescita del prodotto, per la stessa stabilità finanziaria. Destinatari e protagonisti di questo processo sono in particolare i giovani".

    I livelli retributivi dell'Italia, ha proseguito il governatore, "sono piu bassi che negli altri principali paesi dell'Unione europea". "Le differenze salariali rispetto agli altri paesi - ha aggiunto - sono appena più contenute per i giovani, si ampliano per le classi centrali di età e tendono ad annullarsi per i lavoratori più anziani. Il differenziale è minore nelle occupazioni manuali e meno qualificate".

    Parlando dei giovani, Draghi ha toccato anche il tema della precarietà. "La politica economica - ha osservato - avrà successo se aiuterà i giovani a scoprire nella flessibilità la creatività, nell'incertezza l'imprenditorialità". "Nel confronto europeo - ha sottolineato - l'Italia è il paese con la quota più alta di giovani che convivono con i genitori e con la quota più bassa di nuclei familiari con capofamiglia al di sotto dei 30 anni".

    Più in generale, il governatore è tornato invece sulla sua richiesta di innalzare l'età pensionistica e riforma il mercato del lavoro per aumentare l'efficienza e la competitività del Paese. "Un innalzamento dell'età effettiva di pensionamento - ha detto Draghi - può ricostruire l'equilibrio fra attesa di vita, attività lavorativa e modelli di consumo". Altra riforma strutturale invocata dal numero uno della Banca d'Italia è stata quella "coraggiosa" del sistema educativo e "in particolare dell'istruzione superiore".

    Obiettivo dell'intervento del legislatore, secondo Draghi, deve essere il "sollecitare i giovani in procinto di affacciarsi sul mercato del lavoro a investire seriamente in capitale umano", consentendo loro "di valutare e selezionare la qualità dell'istruzione ricevuta".
    (26 ottobre 2007)
    http://www.repubblica.it/2007/10/sez...ankitalia.html

    PRODIBOOOMMM!!!!
    sicuramente un'opera di hackeraggio di qualche bot/troll moscovita.

  6. #76
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    Predefinito Re: Draghi: "In Italia stipendi troppo bassi il reddito torni a crescere in modo stab

    Considerando che dopo queste dichiarazioni del 2007 in qualità di presidente della BCE è riuscito a triplicare il reddito dei tedeschi a scapito degli italiani andrebbe cacciato immediatamente dalla presidenza del consiglio e processato per altro tradimento.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano le tasse, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» da "Codice della vita italiana", Giuseppe Prezzolini

  7. #77
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    Predefinito Re: Draghi: "In Italia stipendi troppo bassi il reddito torni a crescere in modo stab

    C'è troppa siccità in Italia.
    La pioggia torni a cadere copiosa...

 

 
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