Proposta per un "Manifesto del Ribelle"

[Commissario Basettoni]

Aggiunte un paio di cose

Forza, gente!

[trionfo]

Aggiunte un paio di cose

Forza, gente!

che cosa intendi?

[Commissario Basettoni]

Ho aggiunto un paio di cose al manifesto

[ulfenor]

Bravo ksatrya hai esposto dei punti di fondamentale importanza!

[Commissario Basettoni]

Su
Chi vuole proporre proponga

[Lupo Sciolto]

Su
Chi vuole proporre proponga

per mettere un po' di carne al fuoco posto una "riflessione" che ho scritto un po' di tempo fa. ovviamente non è niente di particolare,anche perchè scritto in una sera e per il puro gusto di mettere per iscritto le mie idee del momento e non certo per farle leggere a qualcuno.

ps:qualche altra cosa interessante era stata scritta nel thread "Idee per un centro radicale" di Arjuna.

Lobby di Popolo.

Analizzando la situazione politica attuale non possiamo non notare ed ammettere
come in Italia ci sia l’urgenza di un movimento nazionalpopolare e moderno in grado di lottare per la sovranità nazionale della nostra amata Italia e al contempo di cambiare radicalmente la società odierna e il modus vivendi,inteso qui come stile di vita ormai americanizzatosi, dei cittadini.
Mi pare però evidente che questo discorso sia impraticabile al momento almeno per ciò che concerne la sovranità nazionale e il cambiamento di società “dall’alto”.
Infatti purtroppo la crescita del sentimento antipolitico e della consapevolezza di essere governati da una vera e propria casta-lobby che fa esclusivamente il gioco di banchieri e oligarchi, tra cui i governanti stessi, non è accompagnato dalla nascita di un pensiero nuovo e radicale che affonda le proprie radici nei pensieri anticapitalisti dei secoli scorsi.
Né d’altronde gli sforzi politici di diversi singoli e di diverse organizzazioni vengono premiati a causa probabilmente della non fiducia nella possibilità di cambiamento e quindi della non consapevolezza di poter realmente cambiare l’ordine delle cose attuali scatenando una rivoluzione controsovversiva, citando il manifesto di Polaris.
La soluzione che io auspico, come molti altri che si sono imbattuti in questo tipo di analisi, è la costituzione o meglio la formazione di un’èlite,di un’Aristocrazia che sappia essere Avanguardia, di una vera e propria “Lobby di Popolo”, e qui cito un’intuizione di Gabriele Adinolfi.
Reputo necessario citare un passaggio di una tra le persone che ha affrontato il tema prima di me, parlo di Adriano Scianca di cui ho estrapolato questo stralcio da Il Mito e L’Avanguardia:
“Dominare il linguaggio, quindi. Imporre una logica nuova che decostruisca i paradigmi dominanti, che dissolva e riplasmi gli schieramenti. L’avanguardia deve distinguersi per “un’azione sistematicamente e culturalmente eversiva, che miri a introdurre in circuito idee ‘avvelenate’, che punti non tanto ad influenzare, dimostrare, convincere, organizzare burocraticamente, quanto a colpire, ad affascinare, a creare dubbi, a generare bisogni, a far crescere consapevolezze, a produrre atteggiamenti e condotte destabilizzanti. Deve, in una parola, parlare e saper parlare il linguaggio del mito, crearsi da sé il proprio pubblico, far leva pienamente sia sulle tendenze spontanee di rifiuto politico della realtà del Sistema nelle sue varie articolazioni, che sugli archetipi romantico-faustiani che ancora circolano nell’inconscio collettivo europeo” (Stefano Vaj da Introduzione alla prima edizione de Il Sistema per uccidere i popoli di Guillaume Faye (SEB, Milano 1997) ).
Scioccare e sedurre. Ma per questo occorre un altro stile, che esca definitivamente dalla ritualità vuota del nostalgismo, dagli slogan triti e ritriti, dal conformismo settario. Superare gli stereotipi, parlare un linguaggio nuovo, rifiutare le logiche del Sistema per imporne di nuove, confrontarsi con il presente e progettare il futuro – ecco il nostro obiettivo. Dobbiamo praticare […]la logica del terzo incluso: si partecipa al dibattito sostenendo sempre una terza opinione (logicamente usando la testa: innovare per innovare è un esercizio sterile) rispetto alle posizioni opposte in cui si dividono i seguaci del Sistema.
[…]
L’alternativa è la chiusura orgogliosa in un ghetto che si crede comunità, in una setta che si crede aristocrazia, fuori dal mondo e dalle sfide della contemporaneità, eternamente in ritardo sulla storia, da tutti misconosciuti ed ignorati prima ancora che condannati e banditi.
A noi la scelta.”
L’analisi di Scianca è ineccepibile, perfetta ed illuminante specialmente nella sua conclusione provocatoria, ma non troppo, tra il rimanere ghetto-setta e il divenire reale avanguardia, comunità ed “Aristocrazia”.
La formazione di un’èlite è quindi un passaggio necessario e fondamentale per creare consenso,far tornare gli italiani popolo e risvegliare il loro desiderio, che io credo intrinseco nell’uomo, di cambiare la situazione attuale delle cose: desiderio che il sistema ha efficacemente soffocato.
Altro ruolo fondamentale di quest’Avanguardia deve essere quello di formare un pensiero radicale al passo con i tempi ma legato ai grandi pensieri politici novecenteschi.
Strettamente legata al discorso della formazione di un’èlite,come spiego tra poco, è a mio parere la tematica delle molteplici sigle, la maggior parte di grande “valore intellettuale” e spessore, che ci si prospettano davanti:
infatti la presenza di riviste come Eurasia, Ciao Europa, l’Uomo Libero, Orion e diverse altre accompagnata dalle numerose associazioni culturali e dai tanti centri studi esistenti se da una parte indica come ci sia movimento e fermento intellettuale e stimola il dibattito dall’altra rischia di disperdere le voci e non facilitare il ruolo dell’Avanguardia stessa.
Per questo sostengo l’idea dell’elaborazione di una rivista che possa essere punto di riferimento dove diverse idee “antagoniste” vengano a contatto tra loro e nella quale possano essere presenti oltre a pensieri filosofico politici anche discussioni biopolitiche piuttosto che storiche e sperimentazioni artistiche che reputo siano
una proprietà fondamentale di ogni avanguardia e che per fortuna possiamo riscontrare già in certi ambienti come quello senz’altro avanguardista e futurista della corrente Osa della Fiamma Tricolore.
In definitiva, per concludere citando ancora una volta il Manifesto di Polaris, nella prospettiva dell’evoluzione dello scenario geopolitico, culturale e sociologico, formare l’avanguardia rivoluzionaria e controsovversiva al fine di realizzare la sovranità popolare.
Agire, con criterio e tenacia e sfidare i tempi che vengono e i nuovi scenari per vincere!

[Klearchos]

bene bene

[Forfy (POL)]

6. Tre passi fondamentali sui quali ci dovremo impegnare a livello intellettuale e culturale:

- Analisi dei meccanismi che compongono il Sistema
- Studio di un possibile modo per abbattere il Sistema
- Riflessioni su una possibile società alternativa

7. La Tradizione dovrà essere la nostra bandiera. Essa è l'espressione del nostro spirito in ogni campo: religioso, artistico, militare. La Tradizione non "conserva", ma al contrario distrugge, e ci porta attraverso lo scardinamento dei valori dominanti di quest'epoca verso il futuro, inteso qui come nuovo inizio. Non siamo assolutamente conservatori, poiché in quest'epoca non c'è nulla da conservare.

quoto alla grande!W la sovversione antimoderna!

[Commissario Basettoni]

non me ne volre, molte tuo idee conincidono con le mie...per non ti sembra un po' contradditorio essere un promotore dell'antimodernismo ed usare un computer per partecipare alle discussioni on-line?

[Commissario Basettoni]

non me ne volre, molte tuo idee conincidono con le mie...per non ti sembra un po' contradditorio essere un promotore dell'antimodernismo ed usare un computer per partecipare alle discussioni on-line?

Sei sicuro di non essere della Lega?