Risultati da 1 a 9 di 9
  1. #1
    Abraxas
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    Predefinito La percezione gentile dello gnosticismo.

    Parlando con Antiokos ho palesato il mio interesse a porre un quesito attorno alla percezione che vi è dello gnosticismo nel mondo "gentile" (utilizzo questo termine, spero propiamente, per distinguere il politeista tradizionale, dal neopaganesimo moderno... se erro prego correggete ).
    Grossolanamente possiamo distinguere lo gnosticismo in due matrici, l'una iranica (che trova in Mani la sua espressione maggiormente conosciuta), l'altra nella scuola alessandrina ( Basilide e Valentino ).
    La prima si fonda su di un dualismo ontologico (due principi fra loro irriconducibili, e irriducibili. Con forti elementi zoroastriani), la seconda su di una "frattura" interna al mondo pneumatico (con forti elementi platonici ed ermetici)
    Sicuramente non sfugge come lo gnosticismo sia considerato dalla Chiesa Pietrina come un'eresia, o come una resistenza sicretistica di elementi pagani; e neppure come gli ebrei ortodossi abbiano accusato i cabalisti di essere stati corrotti dallo gnosticismo.

    Detto ciò rispetto alle due scuole, o rispetto al "mondo gnostico" originale (e non al neognosticismo), come si pone il gentile ?

    Vede lo gnosticismo come:
    1. Una degenerescenza della filosofia gentile.
    2. Una ibridazione fra cristianesimo e pensiero filosofico gentile.
    3. Un'interessante arca sapienziale della filosofia gentile.
    4. Una delle numerose forme assunte dal monoteismo abramitico e mosaico.
    Spero che mi sia permesso inoltrare le vostre considerazioni sul mio forum
    Cordialmente
    millenomi@fuocosacro.com

  2. #2
    against the modern world
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    Questione interessante. Allora, intanto sottolinierei l'ovvio: cioè che lo 'gnosticismo' vero e proprio, quello storico che era scuola esoterica, non esiste più nè può esistere (a meno che non siano sopravvisute correnti 'segrete'). Quindi penso che sarebbe prima da definire meglio cosa s'intende per gnosticismo.

    E' ovvio che un gentile non può condividere il messaggio cristianeggiante di Mani o Valentino (del quale comunque oggi non si conosce che la patina superficiale), però tendenze 'gnostiche' sono evidenti storicamente anche in opere certamente 'pagane' come il Corpus Hermeticum e gli scritti di Zosimo di Panopoli. L'idea di una 'gnosi' di per sè non è estranea ad un certo pensiero pagano. Per avere una prospettiva pagana anti-gnostica il posto migliore dove guardare sono le Enneadi di Plotino.

    Saluti.

  3. #3
    Abraxas
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    Predefinito

    <Questione interessante.

    Per pochi intimi :-)

    <Allora, intanto sottolinierei l'ovvio: cioè che lo 'gnosticismo' vero e proprio, quello <storico che era scuola esoterica, non esiste più nè può esistere (a meno che non siano <sopravvisute correnti 'segrete').

    Sicuramente lo gnosticismo alessandrino presenta la caratteristica di un corpo docetico, che si trasmette da maestro a discepolo; i valentiniani apparentemente si conformavano al riti, e alle parole degli altri cristiani; salvo poi dare interpretazione propria. Tale peculiarità pare perdersi nello gnosticismo iranico. Del resto per i Padri della Chiesa solamente le scuole di Basilide e Valentino erano propriamente gnostiche.

    <Quindi penso che sarebbe prima da definire meglio cosa s'intende per gnosticismo.

    Per gnosticismo storico, si intende un sistema di pensiero, che ha avuto il suo massimo splendore nei primi due secoli dell'era cristiana. Quindi quando parliamo di gnosticismo storico si intendono le scuole che si sviluppano fra

    il 40-50 e il 200 d.c, mentre le eresie si svilupparono fra il III e il V secolo d.c.

    Tale confine di demarcazione è stato sancito nel momento in cui la Chiesa diventa istituzione. Infatti se prima erano tollerati i diversi punti di vista, e il confronto avveniva sui contenuti, e tutto era considerato libera scelta, poi i dogmi di fede della Chiesa

    istituzione generarono un crinale, che portò alla repressione anche violenta del diverso modo di pensare.

    Eresia è una parola greca che significa libertà di scelta. Tale termine diventa negativo dopo il secondo secolo, ed è marchio di colui che è fuori dalla salvezza del divino, sancita dall'ortodossia della Chiesa Istituzione. Il termine ortodossia significa la via dritta, la via da seguire. Lo gnosticismo trova fra i suoi fondamenti la Gnosis, ma non solo essa.

    Altri elementi caratterizzanti il sistema gnostico storico sono:

    1. Dualismo marcato fra un mondo perfetto superiore, e un mondo imperfetto inferiore. Quindi un dualismo orizzontale, una linea che sepera la luce della conoscenza, dalle tenebre dell'ignoranza.

    2. L'esistenza di un Pleroma, inconoscibile increato e fecondo, che attraverso una cascata successiva di promanazioni ha dato forma alle varie potenze luminarie superiori che, a loro volta hanno generato le inferiori.

    3. L'esistenza di un Demiurgo: eone inferiore che ha creato questo cosmo imperfetto. Un piccolo Padre arrogante e ignorante.

    4. L'uomo, Adamo terreste, come frutto creativo del Demiurgo, ma riflesso dell'Adamo di Luce: immagine conoscibile del Pleroma.

    5. Lo Spirito donato all'uomo successivamente da un eone superiore, dopo che il Pleroma si è mosso a pietà per la condizione della sua immagine terreste.

    6. La lotta da parte del Demiurgo, e dei suoi servitori, affinchè l'Adamo terreste ( uomo ) rimanga avvolto dalle tenebre della non conoscenza. In quanto l'ascesa dell'uomo, e il ricongiungimento con il Padre segnerà la fine del tempo del regno del Demiurgo.

    Lo gnosticismo, fu insieme di dottrine e di credenze, che si svilupparono nel bacino del mediterraneo, formato dall'incontro di alcuni scuole esoteriche, con la filosofia ellenica, impianti dottrinali egiziani e iranici, e il nascente cristianesimo. Fu diamante

    unico e fecondo, per la luce che irradiava, e il messaggio di conoscenza salvifica, dove tutto veniva riposto nella mani dell'uomo. Gnosis certo ne era componente, ma non unica, inquanto essa si inseriva in una complessa cosmogonia, e teurgia, e se solo una di queste parti manca, certo non si può parlare di gnosticismo.


    <E' ovvio che un gentile non può condividere il messaggio cristianeggiante di Mani o <Valentino (del quale comunque oggi non si conosce che la patina superficiale), però <tendenze 'gnostiche' sono evidenti storicamente anche in opere certamente 'pagane' <come il Corpus Hermeticum e gli scritti di Zosimo di Panopoli.

    Vorrei far notare che Alessandria d'Egitto, in virtù dei regni tolemaici, rappresentava sicuramente una piccola Atene, oltre ad essere uno dei crocevia di popoli e culture.

    <L'idea di una 'gnosi' di per sè non è estranea ad un certo pensiero pagano. Per avere <una prospettiva pagana anti-gnostica il posto migliore dove guardare sono le Enneadi di <Plotino.

    Se ben ricordo spesso utilizzato strumentalmente dai cattolici. Potrebbe essere che Plotino attacando frontalmente gli gnostici, in realtà attaccasse occultamente i neoplatonici ?

    Cordialmente

  4. #4
    against the modern world
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    Millenomi: la tua ultima osservazione su Plotino non penso sia giusta. Plotino criticava gli gnostici soprattutto per la loro visione del mondo materiale e del creato, visto come un qualcosa di negativo. Questa visione che è fondamentale allo gnosticismo è invece del tutto estranea al neoplatonismo (per il quale nulla di esistente può essere davvero malvagio, in quanto promana dall'Uno). Non vorrei addentrarmi troppo nelle questioni filosofiche, sulle quali il buon Dadoukos è certo più preparato di me.

    Ad ogni modo, per tornare alla tua domanda, gnosticismo e 'paganesimo' sono potenzialmente compatibili se escludiamo gli elementi più marcatamente cristiani. Certo, come dimostra Plotino, il pensiero pagano è per lo più molto lontano dal dualismo gnostico (che risente molto di influssi monoteisti), ma non si può generalizzare. Un 'paganesimo' non è mai esistito: sono esistiti molti culti diversi, e molte diverse scuole filosofiche ed esoteriche 'pagane'.

    Vale bene.

  5. #5
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    IO penso che sia compatibile con il Paganesimo (prescindendo dalle varie forme) la visione dell'Uomo che prende in mano da sè la sua salvazione con un procedimento di riaffermazione della sua identità umano-divina-spirituale-oltreumana.
    La visione quindi dell'Uomo come un essere fatto di varie dimensioni (concezione poi non gnostica in origine ma precedente, secondo me e comune anche al Platonismo e Pitagorismo) che agisce con una azione alchimica per la reintegrazione con la sua parte divina interiore e quindi con il suo Sè o Dio interiore o Genius se si vuole.

    NON è pagana la cosmogonia esposta dal nostro amico gnostico, essa non corrisponde a nessun sistema cultuale pagano classico.
    Ad ogni modo non sono ostile allo gnosticismo ma anzi lo considero utile per alcuni concetti che, seppur cristianizzati, rimandano a verità profonde e certamente gentilizie.
    "Son contento quando consumo senza pagare un pò meno quando pago e non consumo"

  6. #6
    Abraxas
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    Spartacus74:
    IO penso che sia compatibile con il Paganesimo (prescindendo dalle varie forme) la visione dell'Uomo che prende in mano da sè la sua salvazione con un procedimento di riaffermazione della sua identità umano-divina-spirituale-oltreumana.


    Effettivamente è proprio questa la prospettiva che sempre mi ha affascinato dello gnosticismo. Una prospettiva disperatamente eroica, dove l'uomo liberato dall'affetto divino è costretto a responsabilizzarsi e attivamente ricercare in se la possibilità di salvezza-redenzione-divinificazione. Aspetto assente nelle religioni monoteiste, dove il rapporto fra creatura-creazione-creatore è di tipo affettivo-creazionistico.

    La visione quindi dell'Uomo come un essere fatto di varie dimensioni (concezione poi non gnostica in origine ma precedente, secondo me e comune anche al Platonismo e Pitagorismo) che agisce con una azione alchimica per la reintegrazione con la sua parte divina interiore e quindi con il suo Sè o Dio interiore o Genius se si vuole.

    E pragmatica. Lo gnosticismo in se e per se è ovvio. E' ovvio che la percezione umana sia fallace, è ovvio che la carne sia caduca, è ovvio che non può essere la sola fede cieca a garantire o meno la salvezza-redenzione. Ma se mi permettete nello gnosticismo, le complicate teogonie non rappresentano altro che lo stesso pensiero, e il suo discendere dal mondo degli Archetipi, fino al mondo del fare.

    NON è pagana la cosmogonia esposta dal nostro amico gnostico, essa non corrisponde a nessun sistema cultuale pagano classico.
    Ad ogni modo non sono ostile allo gnosticismo ma anzi lo considero utile per alcuni concetti che, seppur cristianizzati, rimandano a verità profonde e certamente gentilizie.

  7. #7
    Abraxas
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    Citazione Originariamente Scritto da Chaos88 Visualizza Messaggio
    Millenomi: la tua ultima osservazione su Plotino non penso sia giusta. Plotino criticava gli gnostici soprattutto per la loro visione del mondo materiale e del creato, visto come un qualcosa di negativo. Questa visione che è fondamentale allo gnosticismo è invece del tutto estranea al neoplatonismo (per il quale nulla di esistente può essere davvero malvagio, in quanto promana dall'Uno). Non vorrei addentrarmi troppo nelle questioni filosofiche, sulle quali il buon Dadoukos è certo più preparato di me.
    Citazione Originariamente Scritto da Chaos88 Visualizza Messaggio

    Pax Pleroma Carissimo,

    Come detto la mia era più una provocazione, che un'affermazione. La filosofia è più simile ad un mare tempestoso, piuttosto che ad un lento e certo viatico. Per quanto riguarda il creato come male; bisogna pur intendersi attorno a cosa intendiamo con questo aggettivo, oltre a convenire che vi fossero numerose scuole gnostiche. Personalmente sono incline a ritenere il binomio bene/male, nello gnosticismo, come sostitutivo di conoscenza/ignoranza. E in questo caso il creato non poteva che essere fonte di confusione, o al limite ostativo, proprio in virtù dell'errore che in esso albergava. Errore di direzione, mi si permetta, che tende a far ritenere come il "fare" sia superiore al "pensare", o meglio identificare l'essere con il fare e non con il pensare...

    Ad ogni modo, per tornare alla tua domanda, gnosticismo e 'paganesimo' sono potenzialmente compatibili se escludiamo gli elementi più marcatamente cristiani. Certo, come dimostra Plotino, il pensiero pagano è per lo più molto lontano dal dualismo gnostico (che risente molto di influssi monoteisti), ma non si può generalizzare. Un 'paganesimo' non è mai esistito: sono esistiti molti culti diversi, e molte diverse scuole filosofiche ed esoteriche 'pagane'.
    Vale bene.


    Credo che attorno al termine "cristiano" si potrebbe avere molto da dire e stupirsi. Per prima cosa non è termine semita, e in secondo luogo compare in una comunità dove il "messaggio" era stato portato da seguaci di Simon Mago.

    Cordialmente

  8. #8
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    Vorrei porre all'attenzione vostra alcuni punti che secondo me sono irriducibili tra la Gnosticismo storico ("cristiano") e la Weltanshauung Gentile, e di conseguenza, la Gnosis Pagana.

    1) la Gnosis Pagana ammette una 'Conoscenza', latente ma possibile, che è la MATERIA-Mater a poter offrire. Una Sapienza DELLA CARNE. Il moto considerato non è solo discendente, ma diabatico. Quindi l'Uomo Ghnotico, agisce in ascesi ma anche in 'profundis', considerando i Terribili Abissi come Custodi parimenti delle Algide Altezze, dalla propria Essenza Ultima.

    2)Gli Dei mettono alla prova gli Uomini quali 'Mistagoghi' e 'Lanisti', nella Strada alla Indiazione. Non sono nemici dell'Uomo, ma invece, nel concetto di Pax Deorum Hominunque, c'e' sempre un Bellum in cui, il Nume che Rappresenta in Analogia e Anagogia una parte del Miste, farà la parte dell'Allenatore spietato, il Miste dovrà duellare con i Numi nel loro stesso piano. Quando li avrà eguagliati, solo allora sarà Libero, in quello specifico ambito. Da qui a dire che il mio allenatore di pugilato è 'Malvagio'.. ce ne passa.
    Era "Grande Nemica apparente di Eracle" è lei che 'alexei' (Pungola da cui 'Alexandros' (il Pungolatore degli Uomini), Crea la Divinità di Eracle, che significa, guarda caso la "Gloria di Era"!

    3) Il problema del Male è inserito in una dimensione morale umana, e solo umana, riguardante esclusivamente l'Onorato o il Disonorato. Il giusto, anche spietato, è sempre Bello.

    4) L'inaccettabile figura principale del Nazareno come unica ipostasi salvatrice.

    Saluti,
    Frumentarivs
    Frumentarius
    "Punctim et Caesim ferire"

  9. #9
    Abraxas
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    Frumentarivs scrive:

    Vorrei porre all'attenzione vostra alcuni punti che secondo me sono irriducibili tra la Gnosticismo storico ("cristiano") e la Weltanshauung Gentile, e di conseguenza, la Gnosis Pagana.


    Pax Pleroma,

    Ti ringrazio, come ringrazio tutti coloro che hanno dato attenzione a questo post. Anche se mi permetto, come chiosa iniziale, di osservare che sia lo gnosticismo che il politeismo presentano al loro interno costanti e variabili.

    1) la Gnosis Pagana ammette una 'Conoscenza', latente ma possibile, che è la MATERIA-Mater a poter offrire. Una Sapienza DELLA CARNE. Il moto considerato non è solo discendente, ma diabatico. Quindi l'Uomo Ghnotico, agisce in ascesi ma anche in 'profundis', considerando i Terribili Abissi come Custodi parimenti delle Algide Altezze, dalla propria Essenza Ultima.

    In rapporto allo gnsoticismo, se permetti, vorrei sottolineare la varianza interna proprio sull'elemento che hai giustamente evidenziato. Oltre allo gnosticismo alessandrino, su cui converrai numerosi sono gli elementi di assonanza con la filosofia gentile in generale e platonica in particolare, e allo gnosticismo di stampo iranico ( di derivazione Zorastriana e Mandea ), abbiamo una serie di "comunità" (Ofiti, Caaniti, Barbelotiani) che è attraverso l'esperienza della "carne", del "sangue" e del "seme" che traggono via ed impulso per la Gnosi.

    2)Gli Dei mettono alla prova gli Uomini quali 'Mistagoghi' e 'Lanisti', nella Strada alla Indiazione. Non sono nemici dell'Uomo, ma invece, nel concetto di Pax Deorum Hominunque, c'e' sempre un Bellum in cui, il Nume che Rappresenta in Analogia e Anagogia una parte del Miste, farà la parte dell'Allenatore spietato, il Miste dovrà duellare con i Numi nel loro stesso piano. Quando li avrà eguagliati, solo allora sarà Libero, in quello specifico ambito. Da qui a dire che il mio allenatore di pugilato è 'Malvagio'.. ce ne passa.
    Era "Grande Nemica apparente di Eracle" è lei che 'alexei' (Pungola da cui 'Alexandros' (il Pungolatore degli Uomini), Crea la Divinità di Eracle, che significa, guarda caso la "Gloria di Era"!


    Credo che dobbiamo intenderci. Marcione che sicuramente ha rappresentato l'apice dell'antimanifestazione (permettimi il termine) non era gnostico. Nello gnosticismo Alessandrino, ad esempio, la manifestazione è intesa si malvagia, ma in quanto non completamente afferente alla radice superiore ( o Ente ), ma espressione quasi totale di una potenza intermedia. Lo scostamento tra il Demiurgo Alessandrino, e il Demiurgo Platonico esiste (ed è innegabile: viva le differenze), come sul concetto di Creazione; ma a ben vedere l'ipostasi in quanto tale è presente anche nella filosofia greca. Dobbiamo adesso "intenderci" se nel mondo gentile esiste un solo "vento" di anime.

    3) Il problema del Male è inserito in una dimensione morale umana, e solo umana, riguardante esclusivamente l'Onorato o il Disonorato. Il giusto, anche spietato, è sempre Bello.

    Credo che esiste un problema del male tipico dei monoteismi ( SE DIO E' BENE, ALLORA PERCHE' IL MALE, e il sommo male che è la morte), e un problema del male intenso come privazione della conoscenza e della piena coscienza. In un caso siamo nel campo morale-religioso, nel secondo in un campo filosofico.

    4) L'inaccettabile figura principale del Nazareno come unica ipostasi salvatrice.

    Come evidenziato in precedenza, non dobbiamo credere che tutto lo gnosticismo trovi gestione e gestazione nella figura del Nazareno. Sicuramente lo gnosticismo, come del resto il cristianesimo, è un fenomeno più profondo ed antico del Nazareno.

    Cordialmente e Grazie

 

 

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