parallelo Pol Pot - Hitler ?

[markos]

Rivolta comunista contro Veltroni. «Analisi disonesta»

di ELENA G.POUDORI
su Il Resto del Carlino del 31/10/2007

IL PARALLELO POL POT-HITLER

ACCATTONAGGIO culturale». Basta una battuta al parlamentare di Rifondazione Fosco Giannini per bollare senza appello quell'omologazione «semplicistica e storicamente sbagliata» — come chiosa Franco Turigliatto, il «ribelle» di Sinistra Critica — compiuta da Veltroni durante la presentazione di un libro. Dire che i campi di concentramento di Pol Pot sono paragonabili all'inferno di Auschwitz, come ha fatto il neo segretario del Pd, è «una furbata bella e buona».
«UNA FURBATA — si inalbera Giannini — che gli serve solo per delegittimare una filosofia, quella socialista, in chiave revisionista: è evidente che dietro questa battuta c'è il tentativo di Veltroni di restringere sempre più gli spazi di consenso intorno a un' idea politica, quella socialista e comunista, per dare invece sempre più spazio all'egemonia capitalistica imperante in Europa. Insomma, dire che Pol Pot è uguale al nazismo è sbagliato e non aiuta a capire». A sinistra, insomma, i tentativi veltroniani di «affrancarsi da un passato che è anche il suo», come accusa Marco Rizzo, del Pdci (il suo segretario, Diliberto, è appena partito per Mosca per le celebrazioni della Rivoluzione d'Ottobre) attraverso «esempi non proprio calzanti», di certo non aiuta il dialogo tra Pd e sinistra radicale. Che mostra un legame ancora indissolubile con il marxismo, con la sua filosofia dello Stato e della lotta politica, e fatica nel processo di revisione storica nonostante i tragici fallimenti di quei regimi, i loro crimini e la caduta del muro di Berlino. «Sul comunismo — attacca ancora Rizzo — o ignora
la storia o è intellettualmente disonesto; il leader del Pd dimentica che quelle dittature sono state battute dagli eserciti di due stati comunisti:
l'Armata rossa dell'Urss ha liberato Berlino per prima e la Cambogia è stata liberata dall'Esercito popolare del Vietnam comunista, battendo un dittatore all'epoca benvoluto da molte potenze occidentali». «La verità — chiosa ancora Fosco Giannini — è che in Europa si sta costituendo un altro polo imperialista molto forte che mira a delegittimare la filosofia socialista». Ed è l'aspetto della «superficialità storica» ad essere presa di mira da Turigliatto. «Lo dico da laureato in storia, più che da politico — spiega — ma queste due mostruose tragedie non possono essere omologate per il solo fatto che oggi va un po' di moda fare commenti in modo oltremodo superficiale». «Non è da oggi — prosegue — che denuncio i crimini dello stalinismo ma se vuole fare una critica costruttiva, almeno spieghi le differenze». Chiude Rossi: «Fare autocritica sui nostri errori non significa fare di tutte le erbe un fascio e speculare sulla storia per opportunismo politico».

http://www.lernesto.it/index.aspx?m=...Articolo=16004

[Willy]

poveri noi non difenderete ora pol pot?

[markos]

Nessuna difesa, ma abbiamo bisogno di analisi serie e non di slogans propagandistici (utili solo per attacchi anticomunisti).

[Feliks]

Tra l'altro non vedo come possa definirsi comunista un conclamato regressista che forzò la popolazione a tornare alle campagne.

"Accattonaggio culturale" è una bella definizione, ma non dà bene l'idea dell'opportunismo becero da quattro soldi del weltroni.

Cioè: "Come prendere un personaggio indifendibile per fare un bel paragone Comunismo = Nazismo che fa tanto mainstream". Peccato che a noi di pol pot non ci freghi niente, quindi dica quello che gli pare.

[are(a)zione]

Come era la storiella su chi aveva gli occhiali?

[Masherov]

Come era la storiella su chi aveva gli occhiali?

che chi portrava gli occhiali probabilmente era un intellettuale ed educato nel sistema precedente, quindi implicitamente un nemico e una persona da rieducare.

Non dimentichiamoci che ogni paese è e resta sempre condizionato dal proprio passato. Se si trattava di un passato durato a lungo questo spesso si prolungava anche nel nuovo regime, che più che pensare a qualcosa di nuovo pensava a sole rivincite e a livello politico anzichè proiettarsi nel presente (guardando la realtà e operando il cambiamento tenendo sempre conto di quella realtà) spesso trovavano motivazioni di carattere spesso sconfinante nell'irrazionale.
Pol Pot (studi alla Sorbona, persona considerata molto colta) elaborò un proprio comunismo estremamente povero di contenuti oltre che infantile.
Da questo approdò ad una concezione personale della sua nuova società: da un lato riprendeva tradizioni cambogiane e proponeva la restaurazione dell'era Khmer (altra fantomatica leggenda di età dell'oro), dall'altro il totale annullamento dei rapporti sociali così come si sono sviluppati negli ultimi secoli: quindi dalla moneta il ritorno al baratto, economia agricola di sussistenza e, nuovamente in sintonia con la storia di quel paese, allontanamento di tutti coloro che potevano essere di ostacolo (quindi via le vecchie elite, via gli amici provenienti dalle vecchie elite tipo il sempiterno e adatto per tutte le stagioni Norodom Sianuk, ecc.).

Per fortuna aveva un vicino molto più acculturato e che aveva le idee chiare su molte cose e provvide ad intervenire.
Altri leader che mi ricordano Pol Pot sono Kim il Sung (che ha elaborato una propria teoria politica che in realtà riprende le concezioni che reggevano e giustificavano l'imperatore-dio), e a modo suo anche Hafizullah Amin (leader afgano, studi negli USA, anche lui molto colto e discreto poeta, che preso il potere a Kabul creò una situazione molto tesa per il suo estremismo costringendo il PDPA ad un nuovo golpe e chiedere -in base al trattato di amicizia del 1955- l'intervento di un limitato contingente militare sovietico).

[Masherov]

Kim il Sung s'è inventato lo juche...
E' incredibile che si sia instaurata addirittura una dinastia.

perchè meravigliarsi? La Korea del Sud ha assegnato un ruolo all'ex dinastia (divina) che regnò fino ai primi del XX secolo.

Approfondire questo punto avvierebbe un dibattito interessante, ma molto complesso, sugli "adattamenti" subiti dal comunismo per entrare in circolo nelle civiltà più diverse...

Sarebbe utile approfondire, se non altro per giungere a chiamare le cose con il proprio nome.

Su Pol Pot, dal poco che so (ho letto da svariate fonti, l'unico libro di mia conoscenza ad occuparsi interamente di lui è "Pol Pot" di Philip Short) era un politico intellettualmente molto mediocre, i risultati ottenuti alla Sorbona anch'essi mediocri, tuttavia diverrà leader.
Mediocri a Parigi, ma tra la sua gente, culturalmente arretrata e spesso analfabeta, la mediocrità si traforma in genio: un po come se io andassi a praticare la professione medica in qualche oscura tribù del borneo, sebbene che io non sappia sciogliere manco un'aspirina, probabilmente tra quei selvaggi passerei per un megaluminare

Sono fondamentali (e da approfondire...) i rapporti tra cambogiani e vietnamiti -anche in epoche precedenti-, tra comunisti cambogiani e comunisti vietnamiti soprattutto. Nel suddetto libro di Short vengono trattati un po' superficialmente...


Mi sembra che i vietnamiti e i cambogiani nel corso dei secoli si siano picchiati di santa ragione. Con il colonialismo francese i due paese, già diversi tra loro, si differenziarono tra ancora di più

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[komsomol]

Kim il Sung s'è inventato lo juche...
E' incredibile che si sia instaurata addirittura una dinastia.
...

lasciamo stare la questione delle dinastie orientali, almeno fino a quando qualcuno non tratterà anche quelle oligarchiche occidentali (bush, clinton, kirchener, gandhi e molte altre) con altrettanto stupore.
poi qualcuno mi deve ancora spiegare perchè bisogna prendere le distanze da quel pazzoide di pol pot (scusate la banalizzazione) mentre la borghesia non ha mai minimamente valutato di considerare criticamente le sue dittature (sukharno tanto per rimanere nella zona.....).

[komsomol]

oltretutto non va dimenticato, come pure ammette anche il testo di Short, che la dittatura khmer ha avuto coperture statunitensi in chiave antivietnamita ed antisovietica, fino ad una vera e propria guerra tra in paesi in questione.

[kouros (POL)]

Come era la storiella su chi aveva gli occhiali?

La "storiella" è vera! Chi portava gli occhiali veniva internato e in seguito forse anche fucilato!Come chi leggeva,indipendentemente dall'argomento del libro,veniva condotto nei campi di internamento.
Beh devo dire che manco zio Wolf era arrivato a tanto!!
Io ho un amico che da 8 anni risiede in quella zona,a Phnom Peng,mi ha riferito che al solo citare il nome Pol Pot qualsiasi persona rabbrividisce!