LIBERALE
DI SINISTRA
CRISTIANO E/O CONSERVATORE
FEDERALISTA
IDENTITARIO
MODERATO (mi sento solo monarchico)
altro
Sì, esiste
non può darsi che la legalità del III Reich o dell'URSS, che per legge distruggevano vita, proprietà e libertà sia legalità, è evidentemente falso
dunque esiste una superiore legalità che non ha bisogno di un parlamento per esistere
Il Muro di Berlino, i processi paralleli ed il diritto naturale in germania di Raoul MUHM Estratto da L'INDICE PENALE Anno XXVIII - N. 3 - SETTEMBRE / DICEMBRE 1994 CEDAM - PADOVA
http://www.larchivio.org/xoom/muhmberlino.htm
III.b. Con questa sentenza si è voluto deliberatamente riaffermare l'esistenza del «diritto di natura» [Cfr. E.M. ambrosetti, In margine alle c.d. sentenze el muro di Berlino: note sul problema del «diritto ingiusto», in Riv. it. dir. e proc. pen., 1994, p. 596 ss.; in particolare, § 7.]
La Corte si riallaccia, in tal modo, a quelle celebri sentenze, sia della Corte costituzionale federale sia della medesima Corte di cassazione, emesse nei primi anni della Repubblica Federale di Germania, le quali, nell'intento di condannare i crimini perpetrati nel periodo nazionalsocialista, avevano sviluppato principi di diritto naturale.
Il più noto filosofo del diritto che enucleò i presupposti giuridico-filosofici per una rinascita del diritto naturale, denunciando i limiti assoluti di ogni visione puramente positivista, fu Gustav Radbruch, esponente principale, insieme ad Hans Kelsen, del « Südwestdeutscher Neu-Kantianismus».
Già nell'immediato dopoguerra, nell'articolo «Gesetzliches Unrecht und Überpositives Recht» Radbruch ebbe a scrivere: «II conflitto tra la giustizia e la certezza del diritto, dovrebbe essere risolto nel senso che il diritto positivo, il quale è assicurato dalla legge statuita e dal potere, ha priorità anche se è nel suo contenuto ingiusto ed inopportuno, a meno che la contraddizione con la giustizia non abbia raggiunto un limite talmente insostenibile, che la legge, in quanto diritto ingiusto, debba cedere il posto a favore della giustizia».
Prendendo atto di queste analisi giuridico-filosofiche, la Corte, nella sentenza BGH 2, 237, esprime la tesi che la libertà dello Stato di decidere ciò che sia diritto («Recht») e ciò che sia illecito («Unrecht») può essere considerata amplissima, ma non illimitata: « Nella coscienza dei popoli civili vi è sempre un certo nucleo ("Kern") di diritto, il quale, secondo l'opinione di diritto generale, non può essere violato da nessuna legge o misura d'autorità.
Esistono principi intangibili di comportamento umano, i quali si sono sviluppati presso tutti i popoli civili sulla base di visioni etiche fondamentali evolutesi nell'arco del tempo».
In seguito la Corte costituzionale federale, nella sentenza BVerfGE 3, 225, 232, mentre richiamava il nazionalsocialismo come creatore di diritto illegittimo esprimeva il concetto che l'atteggiamento filosofico del positivismo giuridico e del relativismo dei valori era già da lungo tempo superato nella dottrina e nella prassi e che, conseguentemente, essa Corte fonda la sua attività e il suo processo di identificazione delle norme, non solo sull'autorità derivante dalla Costituzione, ma anche sul concetto di diritto e sull'idea di diritto ("Rechtsbegriff" e "Rechtsidee") connaturata all'essenza della propria attività giurisprudenziale.
Nella sentenza della Corte costituzionale federale, BVerfGe 6, 198, 199, viene reiterato il principio secondo cui leggi pervase di ingiustizia non debbono essere accettate come valide, ossia come aventi valore di diritto.
Tutto ciò premesso, va però anche ricordato che anche un'attenta analisi delle succitate considerazioni non permette di definire con certezza quale concetto filosofico stia alla base del diritto di natura, cosi come individuato dalle corti tedesche, all'interno o all'esterno della disputa che vede differenziarsi due correnti di diritto naturale, la prima di ispirazione cristiana, la seconda di natura illuministica e razionalistica.
_
P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
* * *
Presidente di Progetto Liberale
La natura non ha bisogno dell'uomo per andare avanti... perché si preoccuperebbe di dargli un "diritto"?
Sondaggio di stampo illuminista....boh sinceramente non saprei
Ovviamente no, non esiste e financo ridicolo continuare a parlare di natura dipo Hume. Se è diritto (dover essere) non è naturale (essere), se è naturale non è diritto, per la contraddizion che nol consente. E poi natura quale? Quella cattolica? Quella politeista? Quella illuminista? Quella dei puffi?
Poi possiamo parlare di diritto fondamentali, umani, civili sociali.... di fonbdamenta del diritto istituzionaliste o decisioniste o non-postive o quel che volete.
Ma lo stato di natura è il diritto naturale sono puri artifici, necessità politiche e balle colossali.
P.S.: la corte tedesca parla di diritto che arriva a livelli di ingiustizia non accettabili oppure di insostenibilità di alcuni casi del diritto, di inaccettabilità sociale comunemente diffusa e critica il puro legalitarismo. Nessuna di qieste obiezioni porta o conduce alla esistenza o alla osservanza di un diritto naturale. Messo che ci capiamo per cosa si intenda "naturale": universalmente dondiviso o accettato non vuol dire nauturale.
No, la Natura si regola per leggi a sé stanti.
Il Diritto è una "conquista" per regolare tale leggi.
Poi, se la domanda implica un tutto uno natura/uomo allora sì, ma lo stesso diritto è la stessa legge.
Altrimenti il Diritto è il prezzo pagato alla dicotomia (separazione) Natura-Uomo