ECONOMIA 2007
Signoraggio e Moneta locale
di Savino Frigiola
Se bastasse non essere guarda portoni nell’Associazione culturale Giacinto Auriti per disporre della strategia vincente e necessaria per affrontare e risolvere in tempi brevi le problematiche monetarie che attualmente affliggono l’intero mercato, saremmo molto più vicini all’opportunità di liberarci dalla tosatura del signoraggio, imposto dalla cupola monetaria su tutte le strutture pubbliche e private, con tutto quello che ne consegue, Poiché così non è, piaccia o non piaccia, ritengo che un qualsiasi soggetto, indipendentemente dal mestiere che esercita, sia in grado di comprendere che, se intendiamo veramente liberarci dalla piovra bancaria e monetaria, vi è una sola via obbligata da percorrere: agire per scuotere i settori più sani della politica, svegliarli dal torpore ove i pochi furfanti li hanno assopiti, per ripristinare la “Sovranità dello Stato” la quale in nessun modo può essere disgiunta e separata da quella monetaria. In questo momento lo scollamento esistente tra politica e pubblica opinione può essere superato e ricomposto solo su questo preciso e serio presupposto.
A prima vista il tutto può apparire arduo, ma in simili frangenti e con l’attuale situazione economica in atto, tutto può accadere a velocità inimmaginabile, posto che nessuna compagine, né quella di destra né quella di sinistra, è in grado di poter esprimere soluzioni economiche valide e credibili per superare la grave crisi, non solo economica, che attanaglia il nostro Paese. Altre strade non esistono e qualora fossero adombrate non sono percorribili o da prendersi in considerazione.
Tutto sommato la grande e complessa questione monetaria, va affrontata nella sua disarmante semplicità di dover scegliere tra le uniche due soluzioni possibili: Quella come attualmente ci troviamo, e pertanto l’emissione monetaria è e resta in mano della consorteria dei privati, i quali continuano ad incamerarne il signoraggio ed ancor peggio a stabilire la politica economica monetaria nazionale, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. In questa situazione la moneta locale, o complementare che dir si voglia, non serve a nulla giacché non dispone delle capacità idonee per raddrizzare le storture economiche esistenti. Pertanto, quelli che sostengono la realizzazione della moneta complementare, raggiungono unicamente il risultato di sottrarre attenzioni ed energie utili al raggiungimento dell’altra soluzione.
Nel secondo caso lo Stato, in nome e per conto dei cittadini, batte moneta ed incamera il signoraggio. Contestualmente, utilizzando in prima persona la funzione monetaria, è in grado di articolare e programmare la propria politica economica nazionale, finalizzata a tutelare gli interessi generali e particolari dei cittadini e dell’intero mercato.
Agli obbiettori di questa soluzione, a quanti sostengono che i politici non sono sufficientemente affidabili per gestire gli aspetti economici e monetari della Nazione, occorre far presente che intanto, ammesso che sia vero, ci si può riferire unicamente a quelli attualmente in carica, e che difficilmente riuscirebbero ad essere più delinquenti della cricca monetaria attualmente imperante. In ogni caso si raggiungerebbe immediatamente il risultato di sottoporre l’esecutivo, depurato dell’alibi di non poter governare per carenza di poteri economici e monetari, al costante giudizio democratico degli elettori e di interrompere la catena dell’incremento del debito causata dall’indispensabile emissione monetaria per mitigare la grave deflazione in atto.
Intanto ciò che deve essere acquisito, per porre la parola fine a questa inutile polemica, riguarda il concetto che non risulta importante spaccare il capello in quattro per interpretare in materia il pensiero autentico del prof. Giacinto Auriti, quanto far tesoro dei Suoi preziosi insegnamenti per scrollarci da dosso l’attuale piovra monetaria.
Braccia aperte a quanti desiderano entrare nella squadra che si sta formando, ovvero il “Fronte Monetario Popolare”, che sancirà la sua costituzione nel Convegno del 17 Novembre ’07 che avrà luogo a Verona, nel Palazzo della Gran Guardia. In Piazza Bra.
01/11/2007