l capitano di vascello Giovanni Giumiero dopo l'aggressione della moglie
Il marito: «Temevo che sarebbe accaduto»
Amici e vicini di casa: «Tor di Quinto è diventata una zona pericolosa: lo diciamo inascoltati da anni»
ROMA - - «Perché, perché?»: è questa la domanda che continua a porsi da ieri camminando nei corridoi della terapia intensiva dell'ospedale S. Andrea di Roma il marito di Giovanna Reggiani, la donna seviziata a Roma. Giovanni Gumiero, capitano di vascello della Marina militare, non si è mai allontanato e accanto a lui c'è la sorella di Giovanna, la madre e il padre e un gruppo di altri parenti oltre ai colleghi e agli amici che continuano ad arrivare.
«Lo sapevo, lo temevo», ha ammesso con disperazione all'indomani dell'aggressione in uno sfogo raccolto dal Messaggero Giovanni Giumiero, il marito di Giovanna Reggiani, la donna di 47 anni seviziata e gettata in un fosso martedì notte in zona Tor di Quinto, a Roma. Gumiero, capitano di vascello della Marina militare, è arrivato in ospedale intorno alle 14 di mercoledì. Veniva da Taranto e non sentiva sua moglie dalle 18 del giorno prima, quando lei lo aveva avvisato che sarebbe andata a far compere in centro. Mercoledì mattina aveva fatto vari tentativi per rintracciarla, senza però ottenere risutlato.
AMICI E VICINI - «Lei era rimasta a Roma per preparare il trasloco, ci saremmo trasferiti definitivamente a La Spezia», racconta il militare, che ha passato la notte in una stanza a fianco del reparto rianimazione dell'ospedale Sant'Andrea, dove la moglie è ricoverata in gravissime condizioni. Accanto alla donna ci sono anche amici e vicini di casa. «È una storia assurda che dimostra quello che diciamo da anni: Tor di Quinto è una zona pericolosa e abbandonata nelle mani dei clandestini», ha detto Mariangela, un'amica sempre al quotidiano romano. «Continuiamo a sperare, ho anche portato a Giovanna una boccetta con l'acqua di Lourdes. Quanto accaduto era prevedibile.Da anni ci stiamo battendo perché la zona di Tor di Quinto è ormai in mano agli extracomunitari irregolari. Abbiamo chiesto anche di far spostare la fermata dell'autobus più vicino alle nostre abitazioni, ma è stato tutto inutile». «Abito anche io da quelle parti», ha inoltre detto un ufficiale di Marina al Messaggero. «Dopo il tramonto è una zona davvero pericolosa». E un'amica di Giovanna Reggiani si sfoga: «Chi si macchia di un crimine così grande stia in un carcere nel suo Paese e non qui. Bisogna pregare, solo un miracolo può salvarla».
http://www.corriere.it/cronache/07_n...nna_roma.shtml