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  1. #121
    Klearchos
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    XVI Un esame critico della concezione cristiana di Dio conduce neces*sariamente a un'identica conclusione. Un popolo che crede ancora in se stesso ha ancora il proprio Dio. In lui venera le con*dizioni grazie alle quali ha prosperato, le proprie virtù; proietta il suo appagamento, il suo sentimento di potere su un essere a cui si può rendere grazie. Chi è ricco vuole donare; un popolo fiero ha bisogno di un Dio a cui fare sacrifici... Sulla base di queste pre*messe, la religione è una forma di gratitudine. Si è grati per sé stessi: per questo si ha bisogno di un Dio. Un Dio deve poter esse*re allo stesso tempo utile e nocivo, amico e nemico. Lo si venera nel bene e nel male. La castrazione contronatura di un Dio per un Dio soltanto del bene sarebbe qui al di fuori di tutto ciò che si può auspicare. Si ha bisogno del Dio cattivo come del Dio buono, poiché non si deve certo la propria esistenza alla filantropia o alla tolleranza... Quale importanza avrebbe un Dio che non cono*scesse alcunché della rabbia, della vendetta, dell'invidia, della derisione, della scaltrezza, degli atti di violenza? Al quale fossero sconosciuti persino i più estatici ardeurs della vittoria e della distruzione? Un tale Dio sarebbe incomprensibile: perché averlo dunque? Certo: quando un popolo è in disfacimento; quando sente svanire completamente la fede nel futuro e la speranza della libertà; quando nella sua coscienza la servitù diventa di prima necessità e le virtù dei servi sono una condizione della sua sopravvivenza, allora anche il suo Dio deve modificarsi. Ecco che diviene bigotto, timido e modesto, raccomanda la «pace dell'ani*ma»: non più odio, ma indulgenza, «amore» per gli amici e pure per i nemici. Moraleggia continuamente, s'insinua strisciando nella tana di ogni virtù privata, diviene il Dio per tutti, l'uomo del privato, un cosmopolita... Un tempo rappresentava un popolo, la forza di un popolo, tutto ciò che nell'anima di un popolo vi era di aggressività e sete di potere: ora è soltanto il buon Dio... In effetti per gli dèi non c'è alternativa: o sono la volontà di poten*za, e quindi saranno dèi di un popolo, o sono l'incapacità alla potenza, e allora diventeranno necessariamente buoni...

  2. #122
    SMF
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    Citazione Originariamente Scritto da Arjuna Visualizza Messaggio
    Per la verità io non parlo del Paradiso, ma del Regno di Dio, che, se non sbaglio si avvererà sulla Terra col ritorno di Cristo, ponendo fine alla decadenza e ripristinando il Paradiso Terrestre originario, quindi la Fine della Storia (di cu tra l'altro di parlava in un altro 3d a proposito del mondialismo )
    Inoltre la tradizione gentile non ha inferno e paradiso, ha semplicemente un regno dei morti (l'Ade dei greci) destinato a tutti, indipendentemente da giudizi morali.
    Il Walhalla o il Giardino oltre le colonne d'Ercole, non è un Paradiso, ma un luogo destinato agli eroi, (indipendentemente dalle loro qualità morali) dove divengono immortali come gli Dei, inoltre alcuni ossono accedervi anche da vivi.
    Per il cristiano poi tutti sono uguali in quanto tutti creature di Dio, quindi ontologicamente uguali e distinte dal Creatore, come nel comunismo tutti sono uguali in quanto uomini.
    Che poi il cattolicesimo ametta delle gerarchie, tuttavia non nega la sostanziale uguaglianza degli esseri umani.
    La tradizione gentile invece ammette distinzioni ontologiche tra gli esseri: uomini, semidei, eroi, dei, titani, giganti, ecc... nella maggior parte dei casi non vi è distinzione sostanziale, in quanto dei, titani, uomini sono fatti della stessa sostanza, ma solo distinzione di stato (nella maggior parte dei miti cosmogonici indoeuropei, dei, giganti, uomini, ecc... sono tutti generati daparti di un essere primordiale). Per l'intero Kosmos (cioè ordine universale) che comprende sia uomini che dei vale il famoso apologo di Menenio Agrippa e la similitudine col corpo umano. Per questo si può dire "Così in Alto, così in Basso" e si può giustificare un ordine gerarchico, ma armonico.
    Per il cristianesimo tutto ciò non vale, dato che non esiste un archetipo trascendente dell'Ordine, ma solo l'uguaglianza sostanziale di tutte le creature umane: vi è solo un Re e tutti i sudditi.
    Il Regno di Dio è il Regno dei Cieli e il Regno dei Cieli è il Paradiso
    Alla fine dei tempi, i giusti vivranno eternamente in Paradiso, gli ingiusti, gli empi e gli scellerati invece staranno definitivamente all'Inferno a scontare eternamente la pena inflittagli per il loro comportamento.
    Ricordo inoltre che per essere sicuri di andare in Paradiso, secondo la religione cristiana cattolica, si devono seguire le virtù cardinali e le virtù teologiche: coraggio, saggezza, senso della misura, giustizia, fede, speranza e carità.
    La resurrezione della carne al momento del giudizio universale non va vista come una replica della vita terrena, ma come una condizione superiore e sostanzialmente diversa.

    Nell'Induismo, mi pare, che esista un libro nel quale si parla dei giudizi e delle punizioni dopo la morte.
    Anche nella civiltà greco-romana si parla delle Isole dei beati o dei fortunati (i Campi elisi) come luoghi nei quali stanno dopo la morte le anime di coloro che si sono comportati rettamente e che quindi sono amati dagli Dei.

    Sulla questione delle gerarchie: il Cristianesimo dice che in quanto esseri viventi siamo creature di Dio, poichè Dio ha creato l'universo e quindi anche l'uomo.
    Ma ad ogni uomo Dio ha donato una vocazione tramite la quale la grazia divina opera in ciascuna persona chiamandola alla funzione carismatica conforme alla propria natura specifica. Si legga in merito alcuni passi delle lettere paoline, nella quale si fa proprio un paragone con la struttura del corpo umano.
    Spero di non andare fuori tema con questo esempio, ma anche la nazionalità è un fattore di uguaglianza circoscritto ad un determinato gruppo di uomini. Ad esempio, sia te che il sottoscritto siamo Italiani, quindi, in questo siamo uguali. Questo però non presuppone l'uguaglianza assoluta in tutto e per tutto degli uomini. Lo stesso discorso va applicato sulla questione da te posta sul presunto egualitarismo cristiano.

  3. #123
    Dio e Po***o
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    Citazione Originariamente Scritto da Arjuna Visualizza Messaggio
    Nei vangeli c'è tutto ed il contrario di tutto, d'altra parte in questo modo la Chiesa (che ha scelto i testi che le facevano più comodo) può tenersi buoni ricchi, poveri, ecc...
    Vogliamo parlare del fatto che "è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un ricco entri nel Regno.."? Non è lotta di classe questa?
    Resta il fatto che la visione del mondo, l'analisi storica, l'escatologia comuniste coincidono con quele cristiane, soprattutto l'idea della fine della Storia, che per i cristiani avverrà col ritorno di Cristo, è passata direttamente al comunismo che la realizzerebbe con la società comunista e il dominio del Proletariato.


    mi stuzzichi ed allora devo postare un commento di Sant'Agostino ( ho un Vangelo commentato da Sant'Agostino edito nel 1941 )..alla parabola del giovane che chiese al Signore cosa fare dopo aver osservato tutti i comandamenti....

    Difficilmente i ricchi entrano nel Regno dei Cieli.

    Chi brama di arrivare alla vita bisogna che osservi i Comandamenti.

    Questo passo del Vangelo richiede d'essere letto anziche' spiegato.
    Che vi e' di piu' chiaro di queste parole : SE BRAMI DI ARRIVARE ALLA VITA, OSSERVA I COMANDAMENTI? Chi non desidera di giungere alla Vita ?
    e tuttavia , chi vuole osservare i Comandamenti ? Se non volete osservarli, perche' pretendere la Vita ? Se siete pigro al lavoro, perche' tanto sollecito per la ricompensa ?
    Questo giovane , del quale parla il vangelo, affermo' d'essere stato fedele ai comandamenti, e allora gli furono notificati dei precetti piu' nobili :
    SE VUOI ESSERE PERFETTO ( GLI DISSE IL SALVATORE ) TI MANCA UNA COSA, VA' VENDI CIO' CHE HAI , E DALLO AI POVERI, AVRAI UN TESORO NEL CIELO; POI VIENI , E SEGUIMI..( PERCHE' NON TI SERVIREBBE A NIENTE OSSEVARE QUESTO PRECETTO SE TU NON ACCONSENTISSI A SEGUIRMI.)
    Questo giovane se ne ando' triste ed afflitto perche' aveva molti possessi.
    Ma fate attenzione : quanto e' stato detto a lui , e' stato detto anche per noi.
    Se non volete consigli di perfezione, osservate almeno i comandamenti indispensabili: i primi son per voi un peso troppo grave, portate almeno i secondi.
    Perche' tanta idifferenza per gli uni e per gli altri ?
    Perche' essere egualmente contrari a questi e a quelli ?
    Ecco i primi : Vendi cio' che hai, e dallo ai poveri, e seguimi.
    Ecco gli altri : Non ammazzare; non commettere adulterio; non rubare; non testimoniare il falso; onora il Padre e la Madre ed ama il prossimo tuo come te stesso.
    Questi precetti son meno elevati, osservateli fedelmente.
    Eh ! perche' mai gridarvi che vendiate tutti vostri beni, se non e' possibile ottenere che non rubiate quelli degli altri ?
    Vi e ' stato detto : NON RUBARE ! e voi spogliate il prossimo! Abbiate , dunque pieta', abbiate compassione di voi stessi !
    Questo givane riccose ne ando' tutto triste, ed il Signore disse allora ai suoi discepoli : IN VERITA' VI DICO CHE DIFFICILMENTE UN RICCO ENTRERA' NEL REGNO DEI CIELI.
    Fin dove arriva questa difficolta' ?
    Il seguente paragone ci fa intendere che arriva fino all'impossibilita'.
    Porgete l'orecchio, vene cito il passo:
    Ve lo dico di bel nuovo, e' piu' facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel Regno dei Cieli.
    Un cammello passare per la cruna di un ago ?
    Se avesse detto un insetto pazienza! ma anche questo sarebbe impossibile.
    Udito cio' i discepoli, molto meravilgiati esclamavano : Chi potra' , adunque salvarsi ? Chi far i ricchi ?
    Poveri, state attenti a cio' che sto per dirvi :
    Voi che vi gloriate d'esser poveri, guardatevi dall'orgoglio, altrimenti sarete vinti da que' ricchi che sono umili ; guardatevi dall'empieta' la pieta' di certi ricchi la vincerebbe su di voi , guardatevi dall'intemperanza, sareste da meno di quei ricchi che sono sobrii ; SE QUESTI NON DEBBONO GLORIARSI DELLA LORO OPULENZA, VOI GUARDATEVI DALL'INORGOGLIRE LA VOSTRA INDIGENZA !
    Adesso i ricchi ascoltino cio' che dice l'Apostolo : Ai ricchi di questo secolo intima che non si levino in superbia.( Timoteo )
    Il primo verme della ricchezze e' l'orgoglio verme funesto che divora tutto, e tutto riduce in polvere.
    Comanda loro, adunque, che non sieno orgogliosi, che non confidino nelle instabili ricchezze, affinche' non si addormentino in seno ad esse, e, quando si destano, non trovino che poverta'.
    Non bisogna, dunque confidare nelle incerte ricchezze, ma nel Dio Vivente :
    il ladro vi ruba l'oro, chi potra' rubarvi Dio ?
    Cosa possiede il ricco, se non possegga Iddio ?
    Se, dunque , i ricchi non debbono sperare ne' metterla loro fiducia nelle ricchezze, ma nel Dio vivente, che uso debbon fare delle ricchezze per giungere alla Vita ?
    Eccolo : si arricchiscano di opere buone, diano di cuore, dividano.
    Avete voi beni di fortunae un altro non ne ha ?
    distribuitegliene affinche' ne goda con voi :
    fategliene parte quaggiu', e avrete diritto alla vostra parte nell'altra Vita.
    Distribuite : io non vi dico di dar tutto quel che possediate. No. Serbate per voi quanto vi bisogna, e anche piu' ; distribuitene solo una parte.
    Quale parte ? Esaminatevi. Guardate cio' che potete fare, a quanto ammonta il vostro patrimonio, quanto potete dare, quanto riservate per i vostri bisogni, quanto consacrate per le opere di misericordia, quanto destinate per i vostri piaceri.
    Siate ricchi di OPERE BUONE , date volentieri, fate parte dei vostri beni ai poveri, fatevi un tesoro e un fondamento solido per l'avvenire; se farete questo , non vi sara' difficile acquistare la Vera Vita .

    by
    Sant'Agostino
    Padre della Chiesa
    ( che mi ha, tra le altre cose ,dato anche la pazienza di scrivere..altrimenti non era possibile....)


  4. #124
    ulfenor
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    S.agostino d'ippona colui che conviveva con una 12enne...

  5. #125
    Dio e Po***o
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    Citazione Originariamente Scritto da ulfenor Visualizza Messaggio
    S.agostino d'ippona colui che conviveva con una 12enne...
    sai cosa ti dico..
    domani apro un 3d in cui postero' il commento di Sant'Agostino per ogni parabola del Vangelo che viene proclamata in ogni Santa Messa , di ogni Domenica !

  6. #126
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    Citazione Originariamente Scritto da Arjuna Visualizza Messaggio
    Per la verità il comunismo è semplicemente una forma "immanenstistica" del cristianesimo, a ben guardare ne ha copiato l'analisi storica, l'escatologia, l'universalismo, il costituirsi in chiesa, coi suoi dogmi, papi, vescovi, ecc...

    In origine era il Paradiso in terra, tutti gli uomini erano uguali, non vi era distinzione tra proprietari e proletari, poi, a causa della malvagità umana, la caduta, l'umanità si divide ed incomincia la schiavitù dei servi, finchè un giorno il Proletariato perviene all'Illuminazione, si fa artefice della Storia e si avvia a creare un secondo Paradiso che durerà in saecula saeculorum Amen.

    A mericorda tanto quello che è scritto in alcuni libri ebraici che la domenica vengono letti ed incensati nelle chiese....
    Ma si sa, Cristo che era ebreo, figlio di un'ebrea, nipote di un'ebrea, discendente addirittura di un re degli ebrei, fu il primo comunista della storia....
    Sono assolutamente d'accordo con i primi due paragrafi. Non dimentichiamo che i primi cristiani consideravano come imminente il ritorno di Cristo e l'instaurazione del Regno di Dio sulla Terra. E ciò aveva un significato concreto, materiale, storico, non spirituale. Ma poi Cristo non è tornato ed i Cristiani hanno finito per intendere in modo spirituale il messaggio evangelico. Ad esempio, durante la Messa si dice che Cristo ci ha liberati dalla morte. I primi cristiani pensavano che nel Regno di Dio sulla Terra nessuno sarebbe più morto. Ma noi tutti continuiamo tutti a morire ed allora quella "liberazione" viene interpretata in senso spirituale come liberazione dal peccato.
    E' chiaro che di fronte, ai drammi della Storia, qualcuno (Marx) abbia ripreso il messaggio salvifico che fu dell'Ebraismo e del Cristianesimo per proporre di realizzare sulla Terra quel Paradiso che le due religioni promettevano solo dopo la fine dei tempi. Questa è la ragione del successo del comunismo, del fatto che milioni di uomini siano stati comunisti. L'idea di togliere l'ingiustizia dal mondo, idea che era stata sia ebraica che cristiana. Ovviamente i metodi comunisti erano sbagliati, di qui il fallimento storico del marxismo. Ma non c'è dubbio che esiste un profondo legame fra il messianismo ebraico e cristiano e quello comunista. La lotta del marxismo al cristianesimo va intesa in senso politico (in quanto all'epoca la Chiesa era alleata con la nobiltà e poi con la borghesia) ed anche religioso, perchè il marxismo è una eresia cristiana, una versione mondanizzata del cristianesimo.

  7. #127
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    Citazione Originariamente Scritto da Bardamu VITRIOL Visualizza Messaggio
    Allora sii preciso e non fare confusione: ebraico-cristiana non significa nulla (tra l'altro ora hai cambiato tiro, prima parlavi solo di cristianesimo). La fonte primordiale, perchè di questo ci interessa, è l'ebraismo.
    Per quanto riguarda poi l'aspetto "satanico" si può sostenere senza tanti dubbi che l'elevazione dell'individuo al livello di Dio (e la sostituzione a Dio stesso) è per la tradizione un comportamento satanico, poichè rinnega il primato dell'Uno. Il cristianesimo è ben lontano da questa visione, l'ebraismo no. Quella "pappardella" che ho scritto sopra, se l'avessi letta o capita, diceva questo. Saluti.
    Per la verità non ho cambiato tiro, dato che parlo di MONOTEISMO EBRAICO-CRISTIANO, ovvero quella tradizione che, cominciata nei deserti tra Iraq ed Egitto, da un popolo nomade di origine semitica, è poi proseguita attraverso Mosè, i profeti, il profeta Gesù e vari gruppi di ebrei suoi discepoli per poi diffondersi in Europa e successivamente nel resto del mondo.
    E non si venga a dire che cristianesimo ed ebraismo sono diversi, ecc.... perchè a livello di VISIONE DEL MONDO, IDEA DELLA STORIA, ESCATOLOGIA, ECC... sono UGUALI. Inoltre è perfettamente corretto parlare di tradizione ebraico-cristiana, poichè i cristiani annoverano tra i loro libri sacri, sia Antico che Nuovo Testamento!
    Inoltre pretendono che Gesù sia il Messia annunciato dalla Bibbia, in particolare da Mosè. Quindi essi stessi rivendicano una continuità tradizionale. D'altra parte lo stesso Gesù non rinnegò mai la legge mosaica, quindi si pone all'interno di tale tradizione.
    e come cantava il Califfo, "tutto il resto è noia"!

    Per quanto riguarda l'elevazione dell'Uomo a livello di Dio, io non ho sostenuto che il comunismo elevi l'individuo o l'Uomo a livello di Dio, ma che sostituisce alla nozione di Dio come ultima istanza metafisica e trascendente, il Proletariato, che in sè è trascendente e ultima istanza metafiscia e viene ad assumere le stesse caratteristiche di Dio (come già lo Spirito degl'idealisti), ciò non è affatto satanico poichè semplicemente si ha un cambiamento di nome, sarebbe come ritenere satanico l'islam, solo perchè chiama Allah, ciò che i cristiani chiamano Dio.

    Inoltre nella pratica indù dello yoga, l'obiettivo è elevare l'uomo ad un livello superiore a quello degli Dei e ciò non è per niente considerato demoniaco, anzi!
    Se poi parliamo di Uno, nel neoplatonismo non vi è creazione, ma emanazione, e la differenza è sostanziale, in quanto nel primo caso permane sempre una differenza ontologica tra Uno e creatura, mentre nel secondo no, infatti per i neoplatonici è possibile l'enosis altro processo tutt'altro che satanico.

 

 
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