Conati e rigurgiti di italico nazionalismo

[Glaser]

... Povera Lega: a differenza di tanti chiacchieroni, se non altro, forse anche sbagliando strada, almeno ci ha provato. Tentare di distruggerla, anche solo con gli sberleffi ed i rimproveri saccenti, non porta da nessuna parte. Purtroppo non abbiamo altro per il momento.

Beh, proprio lei che dà via del saccente mi pare un tantino esagerato...
Nel caso si riferisse a me il mio non era un rimprovero ma una semplice e amara constatazione.
Non mi sembra che qualcuno nel thread abbia manifestato l'intenzione di "distruggere la Lega".
Meglio quotare quando si entra in una discussione ad accusare chi è intervenuto in precedenza: oltre a dar la possibilità di replicare puntualmente non si corre il rischio di volare con la fantasia come ha fatto lei adesso (ma magari a lei interessava solo "aggiustarsi" il commento per "pontificare" come suo solito).

[Peder (POL)]

bravo berghem!

[Mitteleuropeo]

Berghem meriterebbe di scrivere quelle verità sul nazista Cadorna in prima pagina sul Corriere.
Dopodichè sarebbe cosa buona e giusta prendere un fantoccio con le sue sembianze ed appenderlo a piedi in giù, facendogli fare da pisciatoio per i passanti. En passant, rotte tutte le lapidi delle vie cadorna e sporcate pubblicamente di Nutella.

[Enrico1987]

La storia insegna che si va verso la fine degli stati nazionali e nessuno può imperdire il processo..

esatto.

[Shaytan (POL)]

Anche nel "secessionista" veneto tricolori a tutte le finestre o quasi

[Maxadhego]

Il manifesto degli amici sardi di Irs.

in occasione del 4 novembre 1999,
la padania, dedicava l'intera ultima pagina
al tragico anniversario, invitando
il popolo a non festeggiare l'infamia romana;

esortava a non avere nessun rispetto per chi
ha voluto la prima guerra mondiale,
ricordava i milioni di morti invano
e finiva con un plateale
W La Mitteleuropa e la Padania.

ora invece.........

[aussiebloke (POL)]

ora invece....gia' il 4 novembre 2002 accadeva questo:

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da "La Tribuna" di Treviso

Gentilini impugna il Tricolore e seppellisce la secessione

Il sindaco: «Non ci sono guerre giuste e guerre ingiuste caduti buoni o cattivi, ma solo caduti per una patria unita» E invoca la giustizia divina contro chi ha lordato il monumento

Andrea Passerini

Ha inneggiato al tricolore e alla patria. Ha difeso l'Unità d'Italia, seppellendo ogni pretesa padana o secessionista (cosa dirà il popolo leghista, al riguardo, quello che su Radio Padania invoca ancora il distacco da Roma?). Un Gentilini patriottico e irredentista come non mai, quello che ha parlato ieri in piazza Vittoria, in occasione della cerimonia cittadina per la celebrazione del 4 Novembre, festa dell'unità Nazionale e delle Forze Armate.
Gentilini ha preso la parola dopo che erano stati letti i messaggi del capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi e del ministro della Difesa, Antonio Martino.
Parlare davanti al monumento appena fatto oggetto dello «sfregio» alla vigilia della manifestazione di Forza Nuova era un'opportunità troppo ghiotta, per il nostro. Figurarsi se il sindaco, in questi giorni impegnato nella polemica frontale con lo scrittore Camon sul tema della patria, se la faceva sfuggire.
Italianissimo e militarista, il suo discorso. «Non ci sono guerre giuste e ingiuste - ha detto ad un certo punto - c'è solo la guerra, e chi cade in guerra cade per un'idea di patria che vanifica ogni divisione». «E' vergonoso ascoltare e leggere chi divide i caduti in veri e falsi, in caduti buoni o cattivi».
La dottrina cristiana sulla «guerra necessaria»? Le ricerche di filosofi, teologi, i dilemmi dei pacifisti che con sofferenza hanno aperto agli interventi nell'ex Yugoslavia? Tutto spazzato via. Anche sul piano storico Gentilini ha adoperato la scure, senza curare i distinguo: le missioni coloniali dell'esercito in Libia e in Africa Orientale sono finite sullo stesso piano della prima e della seconda guerra mondiale (domanda: ma non c'erano anche soldati e ufficiali delle forze armate transitate che scelsero la Resistenza dopo l'8 settembre?)
Gentilini ha voluto sottolineare la «sacralità» del giuramento alla patria, «uno e uno solo». Cosa avrà pensato Zaia, lì in prima fila, ricordando il suo servizio civile grazie alla legge 772 che ha legittimato l'obiezione di coscienza al servizio militare? Quanto all'unità d'Italia, dopo aver ricordato che «generazioni di italiani si sono immolate per dare all'Italia anche quei territori che per ragioni storicamente indiscutibili le spettavano», ha evocato «il grido di dolore che si leva dai nostri esuli giuliani istriano dalmati: un delitto di stato dimenticarli»
Infine, la personalissima maledizione per gli autori dell'atto vandalico al momumento. «Devo togliermi questo macigno dallo stomaco» - ha detto. Auspicando un punizione della «giustizia divina» sui «responsabili» di questo «sacrilegio». Sulla giustizia umana e terrena il primo cittadino di Treviso ha «grossi dubbi». E ha concluso: «Caduti, io so che la vendetta non fa parte di chi riposa negli spazi eterni, ma ogni legge, e spero anche quella divina, ha le sue deroghe». Dalla piccola folla presente attorno alla piazza, si sono levati gli applausi. [...]

[Rotgaudo (POL)]

E non è finita qui,
un senatore della Lega è tutto contento
perchè è riuscito a strappare alla finanziaria
un consistente finanziamento per ripristinare
le trincee della prima guerra mondiale presenti
in Veneto.
A questo porta la mancanza di cultura ...
Ezzelino ... trincee ... ville venete ... centuriazione ...
Quando hanno distrutto la tua cultura
sei ridotto a glorificare quella del colonizzatore.
Quanto sei ridotta male, Lega del menga!

[Paulus]

Beh, proprio lei che dà via del saccente mi pare un tantino esagerato...
Nel caso si riferisse a me il mio non era un rimprovero ma una semplice e amara constatazione.
Non mi sembra che qualcuno nel thread abbia manifestato l'intenzione di "distruggere la Lega".
Meglio quotare quando si entra in una discussione ad accusare chi è intervenuto in precedenza: oltre a dar la possibilità di replicare puntualmente non si corre il rischio di volare con la fantasia come ha fatto lei adesso (ma magari a lei interessava solo "aggiustarsi" il commento per "pontificare" come suo solito).

Se per "pontificare" intendi indicare uno che dice quello che pensa, allora sono daccordo con te: io pontifico. Se, invece, per "pontificare" intendi uno che vuole insegnare agli altri, hai sbagliato completamente strada. Io non ho niente da insegnare a NESSUNO. Tanto meno a chi non è in grado di capire. Conclusione: nonostante ll mia età ho solo da imparare, ma, credi, è una tal fatica imparare dai luneziani.

[Gatto rognoso]

Credo che il buon Cadorna vada... """rivalutato""". Intendiamoci, maiali in divisa ce n'era a mucchi; basti ricordare le battute di caccia allo sbandato tanto care a quel giovane psicopatico che di cognome faceva Graziani e che non si faceva problemi ad abbandonare il posto di comando per andare - impunito - a tirare alla quaglia
Oppure i tanti graduati che facevano carriera in virtù delle punizioni draconiane inflitte ai sottoposti.
Cadorna era la merda che tutti sappiamo ma allo stesso tempo era consapevole del fatto di essere il futuro capro espiatorio messo lì da quegli stessi politici che lo spingevano a tenere certi atteggiamenti sicuri del fatto di potersi fare scudo del Generale nel caso la faccenda avesse preso una brutta piega.. come in effetti fu.
Dopo la rotta tutti a cadere dal pero ma nel Palazzo, i nonni della casta sapevano tutto. Tanto era inatteso il carnaio del 15-18 che ci prendevano al 100% con le stime ancora prima di schierare l'esercito in campo. E non lo nascondevano! Andate a leggere i commenti di un Salvemini ad esempio, per dire di uno solo (tra i più puliti, tra l'altro).. stima dei danni: mezzo milione di morti ( complimenti per la mira !!) - centro perfetto al primo colpo!

Come... ?? furono 600.000??
No.
Furono 500.000 ai quali vanno aggiunti 100.000 soldati prigionieri condannati a morte per fame dai vertici delle forze armate con la complicità del governo romano, unico caso tra i belligeranti in cui si negò l'invio dei pacchi della croce rossa a conforto dei militari catturati.
Processati e condannati in contumacia dalla loro stessa patria di merda.


Quanto al signor Emanuele Filiberto che tanto si sbatte a spantegare ignoranza a beneficio del popolo, ricorderei che prima di pontificare riguardo a certi temi sarebbe opportuno riflettesse sul fatto che la "sacra famiglia", dopo avere scentemente mandato in vacca l'intera penisola ha pensato bene di levare le tende facendosi precedere da 18 treni diretti verso la svizzera che si lasciavano alle spalle un "regno" letteralmente alla fame.. (carina la partenza "dimessa" con tanto di smagrita 24'ore che faceva così "emigrante" - una delle più belle prese per il culo della storia contemporanea).
Quanto al risorgimento, signor Filiberto, la storia della sua famiglia di merda è una storia di invasioni, furti, ruberie, sterminio di innocenti e corruzione generalizzata.
La Lombardia l'avete rubata. Così come avete rubato le sue ricchezze e quelle del Veneto condannando questi popoli a duecento anni di miseria, materiale e morale che MAI potrete ripagare.
L'unica cosa buona che voi savoia potete fare per i lombardi è quella di chiedere scusa prima di ritirarvi in buon ordine e andare a farvi fottere.

Se vedòm!