Originariamente Scritto da
Egemonia
(Riporto qui un mio intervento che credo sia andato perduto nella discussione sul pacchetto sicurezza)
Non ho ancora letto il testo del "pacchetto sicurezza", però voglio fare alcune osservazioni generali.
Innanzi tutto, non va dimenticato che la piccola criminalità tende inevitabilmente a svilupparsi nelle zone periferiche e degradate. Queste sono proprio le zone in cui vengono emarginati gli immigrati, specie se "clandestini" o "regolari" senza lavoro. Ed é proprio la piccola criminalità che colpisce più direttamente le classi più deboli - ovvero i nostri referenti di classe. E' ovviamente necessario affrontare la situazione con un progetto ampio, che punti all'integrazione attraverso il lavoro e le strutture. Ma allo stesso tempo occorre garantire la sicurezza, per tutti e in tutte le zone (non solo per la borghesia dei "quartieri bene" infastidita da lavavetri e mendicanti, come nei piani dei vari sindaci-sceriffo).
Il problema é che la sinistra non é stata in grado, ed anche oggi non appare in grado, di offrire un progetto convincente che tenga conto dei fattori "vecchi" (come le comunità Rom non integrate) e "nuovi" (flussi migratori di massa, comunitari e non) che tendono ad ampliare le zone di marginalità e malessere. Alcuni sostengono che i problemi sono "ben altri" - in ogni caso, il messaggio percepito dall'opinione pubblica é di questo tipo: la sinistra nega la questione sicurezza, dice che é solo un problema di percezione e un complotto mediatico; e quando parla di "accoglienza", sostanzialmente dice che io, nel mio quartiere popolare, devo "accogliere" immigrati che non riusciranno a trovare un lavoro decoroso, e devo subire tutti i relativi problemi (più o meno gli stessi che avrei se centinaia di disoccupati, magari con famiglia, si trasferissero nella mia zona). Insomma: se prima non vivevo bene, ora starò peggio. Nel frattempo, chi va cianciando di "accoglienza" se ne sta comodamente nel suo quartiere residenziale, senza avere idea dei miei problemi.
Inoltre, non dimentichiamo che é perfettamente normale che un criminale approfitti dell'apertura delle frontiere per delinquere in luoghi più propizi - e spero non si faccia il solito discorso "é delinquente perché povero", totalmente umiliante per chi é povero e non si macchia di certi reati. Quindi é perfettamente normale che certi individui approfittino della "accoglienza" nei confronti degli immigrati per scopi non proprio nobili.
Ebbene, come si risolvono questi problemi? Esistono alternative alla regolazione dei flussi migratori in funzione delle reali possibilità di inserimento nella società? Esistono alternative all'espulsione degli stranieri colpevoli di certi reati? Qual'é il progetto dei comunisti? Intendo qualcosa di realizzabile ora, non quando ci sarà il socialismo. E comunque, quale Stato socialista valuterebbe la questione immigrazione senza considerare le reali capacità di accoglienza del Paese?
Tra noi possiamo dire che la colpa é del capitalismo - ma questa é la diagnosi, non la cura. E se non saremo in grado di dare progetti e risposte convincenti per l'opinione pubblica, resteremo all'angolo e perderemo consenso tra le nostre stesse classi di riferimento. Ovvero, lasceremo campo libero alle derive più reazionarie e pericolose.
Si dice che la sinistra non deve "inseguire le destre" sulla questione sicurezza e immigrazione. Io propongo un'altra lettura: la destra si infila negli spazi lasciati aperti dalla sinistra. Se io, comunista, non riesco a interpretare e tutelare la sicurezza e la qualità della vita delle mie classi di riferimento, e non riesco a dare risposte convincenti, chi cercherà di cogliere la palla al balzo nel modo più demagogico? Chi cercherà di tradurre il disagio sociale in razzismo di massa?