cmq stiamo andando off topic...si parlava della rivoluzione d'ottobre, non di stalin..
Se si dovesse generalizzare questo concetto, sarebbe dovuta restare nel cassetto la Rivoluzione francese col suo fiume di sangue e ci saremmo dovuti tenere Luigi XVI, Maria Antonietta e la servitù della gleba. E te lo dice uno che in Russia si sarebbe schierato con l'Opposizione di sinistra.
Citi Diliberto?
no, la rivoluzione francese è degenerata in una guerra tra le varie anime. nella rivoluzione d'ottobre...alla prospettiva iniziale si è sostituito un regime duro e sanguinoso andato avanti per decenni che non ha riguardato solo il paese dove la rivoluzione è nata ma ha negato la libertà a milioni di europei e distrutto la vita di milioni di persone sparse per il mondo.
Guai a non condannare stalin!
Pinochet non ha fatto alcun bene all'economia cilena, questo paragone è indegno.
L'industrializzazione era una necessità storica per poter mettere il paese nelle condizioni di poter resistere all'imminente attacco nazista, non accorgersi di questo è di una miopia assurda.
Tornando alla rivoluzione d'ottobre: è stata l'apripista per i diritti dei lavoratori anche in occidente, come detto il capitalismo reagì a questa sfida con lo stato sociale, ma ora che il blocco sovietico non c'è più anche lo stato sociale si stà dissolvendo. meditate su questo...
Le Due Guerre Mondiali, come tutte le altre guerre su larga scala, sono e saranno sempre lotte di capitale tra capitali.
Qui non sto parlando da comunista, ma semplicemente da osservatore degli eventi. Non si odia nessuno per quello che è, ma solo per quello che ha.
Appioppare un ideale ad una fazione è ciò che permise agli attori in gioco di avere consenso di massa, senza il quale la guerra non la vinci neanche a Risiko.
L'equazione non è "hai un'ideologia e quindi vai a combattere chi è contro tale ideologia"; l'equazione invece è "se vuoi andare in guerra, trovati un'ideologia".
E la guerr portata avanti dal socialrivoluzionario Kerenskij che molti rimpiangono, le guerre nei balcani fatte dal governo socialdemocratico tedesco, la repressione fatta dal medesimo SPD sugli spartachisti dopo la grande guerra?
Le conquiste sociali sono frutto della rivoluzione d'ottobre, lo stato sociale serviva a togliere terreno ai comunisti; il fatto che fosse uno strumento della guerra fredda si palesa ora che finita la contrapposizione est/ovest si smantella lo stato sociale...
Fino agli anni 50 anche i socialisti guardavano ancora all'esperienza sovietica, e lo stesso Pietro Nenni commemorando alla Camera Stalin interruppe il suo intervento piangendo.
Stalin fu una necessità: l'alternativa era il ritornare indietro.
Resto indifferente di fronte alle vite spezzate dello zar e della sua famiglia, non provo pietà per nobili e borghesi fucilati, e ritengo sia stato necessario zittire e spedire a lavorare nei gulag parecchie altre categorie sociali. Questi sono problemi secondari se non irrisori.
Bisognava impedire il ritorno al passato, un passato di fame e di miseria per i piu'. Stalin lo critico per gli sbagli fatti nel 37, quando colpi sinceri comunisti.
Se la Rivoluzione Francese non avesse soffocato la Vandea oggi saremmo ancora dominati da meno dell'1% della popolazione.
Se Stalin non avesse spedito ai lavori forzati un po di gentaglia la Russia non avrebbe conosciuto il grande balzo in avanti: istruzione totale (ancora oggi 1/5 dei popoli dell'ex URSS e' laureato, il reastante ha l'istruzione superiore, elettrificazione totale del paese gia' a meta' degli anni 20, scomparsa dell'accattonaggio di massa e relative conseguenze socio sanitarie, sanita' accessibile a tutti e gratuitamente, Vittoria sul nazifascismo.
La Rivoluzione d'Ottobre ha trasformato i ceti lavoratori da oggetto nelle mani dei potenti a soggetto della storia.
Fu il primo stato socialista, pur con tutti i suoi ritardi imputabili alla situazione sociale e culturale che trovo' nel 17, ma il bilancio resta sostanzialmente positivo. Sia per quello che ha fatto a livello interno, sia per quello che ha provato all'esterno, direttamente o indirettamente, e che e' andato a beneficio dei ceti lavoratori e produttori.
ecco l'intervento del compagno Pertini alla camera:
« Il compagno Stalin ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L'ultima sua parola è stata di pace [...] Si resta stupiti per la grandezza di questa figura che la morte pone nella sua giusta luce. Uomini di ogni credo, amici e avversari, debbono oggi riconoscere l'immensa statura di Giuseppe Stalin. Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto ».
Un'altro importante merito che va riconosciuto all'URSS e alla rivoluzione dOttobre è l'immensa carica che diede ai movimenti antiperialisti e anticolonialisti che diedero vita a quell'immenso fenomeno di emancipazione chiamato decolonizzazione; l'Unione Sovietica e i paesi socialisti guardarono i paesi del terzo mondo come dei fratelli minori da sostenere e aiutare.