FONTE: Forza Nuova
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Pur abituati da lungo tempo alle disinvolte piroette etiche, logiche e politiche di Gianfranco Fini siamo rimasti sconcertati da sue recenti affermazioni fatte sia in televisione sia per iscritto.
Sulla falsariga del neocon franco-amerikano Nicholas Sarkozy, Fini, criticando chi durante una manifestazione di Forza Nuova gridava “ Italia agli Italiani”, si lascia arditamente andare a una nuova definizione di nazionalità italiana: “E’ italiano chi ama l’Italia!”.

Fin’ora le radici della nazionalità, riconosciute nei millenni dal Diritto delle Genti erano due:

IUS SANGUINIS-DIRITTO DEL SANGUE è cittadino di una determinata nazione chi è figlio di altri appartenenti alla stessa nazionalità. E’ italiano, per esempio chi nasce da genitori italiani.
Questa è la legge vigente in Italia e in tutti i paesi civili dove il diritto discende direttamente dal diritto romano e dal diritto naturale cristiano. Il governo di sinistra ha tentato invano (vista la reazione popolare) di cambiare questa regola millenaria introducendo lo
IUS SOLI-DIRITTO DEL SUOLO secondo quest’ultima concezione, in vigore nei Paesi senza tradizioni gloriose, senza storia da ricordare, senza cultura e storia di cui essere orgogliosi, senza un tessuto sociale familiare ed etnico frutto di millenni di evoluzione, studio e lotte, è cittadino di una nazione chi, per qualsiasi ragione si trovi a nascere sul suo territorio, chiunque egli sia, chiunque siano i suoi antenati vicini e lontani. Non a caso questa concezione è quella in vigore nella terra di senza storia per eccellenza: gli Stati Uniti d’America.

Pur trovandoci di fronte a due principii la cui disparità di dignità e civiltà appare evidente ad ogni uomo dotato di buon senso, dobbiamo rilevare che, in entrambi i casi, la nazionalità viene stabilità in base a un principio oggettivo e non discutibile., quasi matematico!
Lo stesso non sarebbe nella vaga, romanticheggiante concezione del duo Sarkozy-Fini. Infatti, su che basi certe si può certificare che un individuo ami una nazione e poi, sembra assolutamente illogico che basti amare una nazione per diventarne legittimo cittadino.
Cosa ne sarebbe poi di chi ama appassionatamente più di una nazione oppure di chi ama una nazione e poi, deluso, smette di amarla?

Le affermazioni di Fini si commentano da sole e dimostrano a tutti gli italiani il peso specifico del pensiero e della statura di questo politico che già l’ anno scorso aveva dato prova di “lungimiranza” dimenticando di imporre una moratoria ( al contrario di altri suoi colleghi europei) per l’entrata della Romania in Europa.

La segreteria nazionale