Russo Spena aha ragione da vendere, nei cortei dei terroristi fascisti pseudotifosi c'era anche il capogruppo di Alleanza Nazionale nel consiglio comunale di Milano:
Centinaia di interisti, laziali e del Varese basket lanciano bottiglie e sassi. Aggrediti giornalisti. Il prefetto: brutta reazione
Gli ultrà attaccano Rai e polizia
Davide Carlucci
Sandro de Riccardis
Gli agenti evitano lo scontro, alta tensione fino a tarda sera Una città in mano agli ultrà per un´intera giornata. Alla fine, la rabbia dei tifosi dell´Inter e della Lazio per la morte del tifoso Gabriele Sandri, ucciso per un errore ad Arezzo da un agente della polizia stradale mentre stava tentando di raggiungere Milano, è stata contenuta da polizia e carabinieri: la linea del questore Vincenzo Indolfi è stata quella della prudenza.
Ma fino a tarda sera, quando i manifestanti sono stati raggiunti in piazza Duomo da quaranta Viking juventini di ritorno da Parma, le provocazioni sono state tante: i tifosi hanno aggredito giornalisti, cameraman, automobilisti e persino un dipendente dell´Atm che ha cercato di opporsi all´invasione in metrò. Hanno danneggiato auto della polizia e sfidato gli agenti in tenuta antisommossa davanti alla Rai.
E, soprattutto, hanno preso d´assalto il commissariato di polizia di via Novara, lanciando pietre, bottiglie e fumogeni. Fino a quel momento era presente, nel corteo, anche il capogruppo di Alleanza nazionale in consiglio comunale Carlo Fidanza, che ammette: «Sì, ho partecipato al corteo degli ultrà dopo l´annuncio della sospensione della partita. Ma sono arrivato solo fino in via Novara, davanti al commissariato. E quando sono iniziati gli atti di vandalismo me ne sono andato. Condivido parte delle ragioni della protesta, ma condanno ogni atto di violenza».
Che l´obiettivo del corteo fosse il commissariato e che le intenzioni non fossero propriamente improntate alla pacatezza era chiaro sin dall´inizio della mattinata. «Gli obiettivi siamo noi», confessava un poliziotto poco prima che si decidesse lo stop alla partita. La sfilata degli ultrà è partita intorno alle due del pomeriggio quando davanti agli ingressi allo stadio sono apparsi i tifosi della curva del Varese basket - reduci dal Datchforum di Assago dove anche i tifosi della Armani Jeans Milano hanno abbandonato il palazzetto per protesta - salutati subito con il braccio teso dai tifosi dell´Inter già presenti nello stadio. Si erano dati appuntamento lì con alcuni ultrà militanti del gruppo di estrema destra Cuore nero, che hanno preso la testa del corteo, aperto da due striscioni "Amato dimettiti" e "Per Raciti fermate il campionato ma la morte di un tifoso non ha significato". La tensione comincia a salire: slogan contro la polizia - "assassini" - e contro i giornalisti.
Cori rabbiosi - "Gabriele sei uno di noi", "Ultras liberi" e offese a Vincenzo Raciti, il poliziotto ucciso dai tifosi a Catania, e alla moglie. C´è uno sparuto gruppo di tifosi della Lazio, la squadra contro la quale l´Inter doveva giocare - le due tifoserie sono gemellate - e per la quale tifava Sandri: tirano fuori la sciarpa biancazzurra e ricevono applausi. Ma più che la solidarietà si cercano obiettivi contro cui sfogare la rabbia. «Andiamo al campo rom - propone un tifoso - no, andiamo a distruggere il Conchetta». La folla s´ingrossa, compaiono ragazzi con le croci celtiche sulla mimetica.
C´è chi inneggia al Duce, e chi commenta, entusiasta: «Se continuiamo così rivoltiamo Milano». Poliziotti e carabinieri hanno infatti lasciato lo stadio per evitare che la situazione precipitasse. E la marcia degli ultrà prosegue indisturbata. Fino all´arrivo al commissariato di via Novara, dove ha sede il commissariato. Ora i ragazzi urlano: «Uccidete anche noi», «Bastardo spara anche a noi». E accendono le sterpaglie davanti all´entrata, lanciano bottiglie e fumogeni anche all´interno: le fiamme rischiano di dar fuoco a un´automobile. Più avanti l´obiettivo diventano i giornalisti: viene aggredito un cameraman della Rai, poi tocca a due giornalisti di Repubblica e Giornale, presi a calci e pugni. «Una brutta reazione, quella degli ultrà», commenta il prefetto Gian Valerio Lombardi. «Una scorribanda intollerabile» per Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano, mentre Filippo Penati, presidente della Provincia, esprime solidarietà ai giornalisti aggrediti.(12 novembre 2007)
Myrddin
Ma state a parlare di Bergamo... ma a Roma ieri c'è stata la guerra. Le forze dell"ordine" hanno lasciato strada libera ai tifosi, Facevano i che volevano, Incendiavano qui spaccavano la ecc ecc.
A Bergamo le hanno prese e parecchie.