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  1. #11
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    Questa riforma sanitaria americana piace molto anche alla destra italiana.
    In tutta la penisola, forse siamo rimasti in 3-4 a trovarla orribile: il sottoscritto, Florian, Ugo, Andrea Mancia di Right Nation...
    per un europeo è incomprensibile come gli USA abbiano questo ritardo sulla sanità estesa a tutti che noi abbiamo colmato da decenni, come vuoi che questa riforma venga osteggiata dagli europei?

  2. #12
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    A rigettare la riforma è il 60% del popolo americano! Tutti privilegiati? Non credo proprio.
    L'Orrore aumenterà costi e deficit. Questa infausta riforma condanna gli Stati Uniti ad un futuro in catene.
    Quel che è peggio...Obama ce l'ha fatta. Paga un caro prezzo, ma oggi è vivo e vegeto. A meno di sorprese, la rielezione è scontata.
    E scusa se è poco. Anche questo che fa precipitare il mio umore.
    negli USA coloro che lavorano nel terziario ma non solo hanno dei vantaggi al momento del contratto col datore di lavoro sotto forma di benefits che fanno parte di un package, e tra questi spesso c'è l'assicurazione malattia privata, negli anni '90 e 2000 fino alla crisi i lavoratori qualificati erano merce rara e le società li strappavano alla concorrenza con questi packages, quindi di lavoratori che hanno beneficiato dell'assicurazione ce ne sono molti milioni, se poi li estendiamo ai famigliari facciamo un po' il conto.

    Insomma io non posso avvallare le proteste di una fascia di privilegiati
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 22-03-10 alle 17:32

  3. #13
    Vi tengo d'occhio
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    Questa riforma sanitaria americana piace molto anche alla destra italiana.
    In tutta la penisola, forse siamo rimasti in 3-4 a trovarla orribile: il sottoscritto, Florian, Ugo, Andrea Mancia di Right Nation...

    Con la sanità non si scherza. Che si chiami Obama o piripicchio, a me non me ne frega niente. Già in Italia ci sono abbastanza problemi ma l'assistenza sanitaria c'è. Andrebbe migliorata specie al Sud dove ci sono persone che muoiono per un'appendicite; e sempre dal Meridione si vedono poveri cristi costretti a portare i propri cari a farsi curare in strutture d'eccellenza del Nord. Mettiti nei panni di questi ultimi, che già devono sobbarcarsi le spese di trasferte più o meno lunghe e in strutture di fortuna che costano una "fortuna". Bene, se dovessero pagare pure la degenza, l'operazione, annessi e connessi dove finirebbero?
    NON VOTO NEL REALE,NON VOTO NEL VIRTUALE....GRAZIE!

  4. #14
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    per un europeo è incomprensibile come gli USA abbiano questo ritardo sulla sanità estesa a tutti che noi abbiamo colmato da decenni, come vuoi che questa riforma venga osteggiata dagli europei?
    Non mi vanterei davvero della nostra sanità, se fossi in te:

    In corsia il deficit continua a crescere
    di Roberto Turno
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    22 MARZO 2010

    "Dai nostri archivi"
    Polverini e Bonino a duello sui programmi per la sanità nel Lazio
    Per il diritto allo studio dote di 729 milioni
    Sanità, il deficit tocca i 3,2 miliardi
    Sanità, un macigno sui nuovi governatori
    Ragioneria dello Stato: sui servizi essenziali troppe differenze tra Nord e Sud

    L'ultimissimo rendez-vous sarà in questi giorni tra il Governo e le otto regioni sottoposte a piano di rientro dal disavanzo. Poi la settimana prossima si verbalizzerà, formalizzandola, la situazione economica di tutte le ventuno sanità d'Italia e – però solo dopo le elezioni – scatteranno le (eventuali) lettere di diffida. Ma ormai i saldi contabili sono acquisiti. E i conteggi fatti parlano chiaro: nel 2009 tredici regioni hanno cumulato 3,4 miliardi di deficit sanitario. Col Sud e il Lazio al top (3,184 miliardi, 1,3 solo nel Lazio) e con Veneto, Puglia e Basilicata già impegnate a tappare il buco. Ma anche con 8 regioni che escono promosse dall'esame di Tremonti: i bilanci delle loro asl e degli ospedali sono formalmente in attivo per 152,5 milioni.

    I risultati dei tavoli già conclusi è di quelli che stanno per chiudersi, sono stati fotografati dai tecnici di via XX Settembre e della Salute e comunicati alle regioni. Risultati che tra il "dare e l'avere" (passivi e attivi finali) danno una somma di bilancio complessivo per le 21 regioni di 3,256 miliardi di rosso nei conti sanitari.
    Perdite più o meno in linea con l'andamento degli ultimi anni. Ma con una premessa. Il risultato è frutto di un metodo di conteggio che risponde a una pressante richiesta dei governatori: se il deficit ce lo paghiamo noi, dicono, allora vanno scontate dal totale le somme versate dai nostri bilanci. Se poi sempre a carico di cittadini e imprese, poco importa. Il fatto è che, così, le regioni senza deficit accedono ai maggiori finanziamenti del Fondo sanitario, senza rischiare di finire sotto la scure dei piani di rientro. Una chance che vale anche per le regioni già sotto tutela: meno penalizzazioni, nessun obbligo di aumentare tasse e ticket. Se non addirittura come ultima spiaggia di finire commissariate, il precipizio verso il "fallimento politico" per i governatori in rosso quando sarà il tempo del federalismo fiscale maturo.

    Premesse non semplicemente formali. Se si trascurassero i ripiani col bilancio regionale, infatti, il saldo finale dei conti sanitari anche nel 2009 schizzerebbe ben più in su. Quanto a causa del sottofinanziamento iniziale o per incapacità e sprechi, è difficile stimarlo: il rosso salirebbe di 755 milioni e toccherebbe quota 4 miliardi. Delle 8 regioni in attivo, hanno attinto a proprie risorse soprattutto il Piemonte con 399 milioni (attivo finale di 17) e l'Emilia Romagna con 155 milioni (attivo finale di 41). Le altre regioni con i conti a posto – Lombardia (+29,6 milioni), Bolzano (+13,5), Friuli (+9,2), Toscana (+14,3), Umbria (+10,4) e Marche (+17,5) – non hanno invece formalmente intaccato i propri bilanci.
    A far salire la tensione sono naturalmente i bilanci di asl e ospedali nelle 13 regioni in disavanzo. Senza trascurare casi specifici finiti sotto la lente dei tecnici governativi. A partire dal Veneto: è considerato in rosso per 101 milioni, dopo aver partecipato in proprio per 91 milioni, anche perché ha ridotto le aliquote fiscali e i conti non sono più tornati. Dovrà riaggiustare il bilancio dopo le elezioni. Anche la Puglia (- 282 milioni) ha esagerato con le esenzioni dai ticket: e ora, così come la Basilicata (-21 milioni), ha preso l'impegno che sarà messo a verbale di ripianare il disavanzo con proprie risorse. Se tra ticket e addizionali Irpef e Irap o bollo auto, è presto per dirlo.

    Ma, è chiaro, la partita della partita ai tavoli sui conti sanitari del 2009 è con le regioni già sotto schiaffo con i piani di rientro. Per loro c'è lo spettro delle maxi addizionali: dovranno dimostrare di aver attuato gli impegni è di aver ristruttuto la rete dei servizi. E di aver messo al guinzaglio i bilanci.
    Ma è tra queste regioni – soprattutto Lazio, Campania, Abruzzo e Molise, Calabria, Sicilia e Liguria – che si annida il deficit più difficile da scalzare. Vale oltre l'80% dell'intero deficit. Con perdite totali (e sprechi annessi) che pari a 28,433 miliardi dal 2003 al 2009. Che solo nel Sud pesano per 15 miliardi (il 53%). E nel Lazio sono il record dei record figlio di tante eredità: 10,7 miliardi, il 38% del totale del buco sanitario del Belpaese.

    In corsia il deficit continua a crescere - Il Sole 24 ORE


    La sanità italiana NON è per tutti. E' per noi che, oggi, paghiamo tasse spropositate per un servizio mediocre, e non sarà probabilmente più per i nostri nipoti, che pagheranno tasse spropositate e non avranno nemmeno più uno straccio di servizio.
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  5. #15
    .
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    A rigettare la riforma è il 60% del popolo americano!
    Fermo restando che la vox populi non coincide sempre con la vox Dei,se gli americani sono contrari,alle elezioni di medio termine voteranno per il partito repubblicano,e se questo avrà la maggioranza potrà cercare di abrogare la legge.
    Senatore Imperiale,Patrizio dell’Impero,Duca Duce di Parmula,Placentula et Guastallula,Sovrintendente agli ‘Mperial vitigni di Sangiovese,Vicecomandante del FICA.

  6. #16
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da Tipo Destro Visualizza Messaggio
    Fermo restando che la vox populi non coincide sempre con la vox Dei,se gli americani sono contrari,alle elezioni di medio termine voteranno per il partito repubblicano,e se questo avrà la maggioranza potrà cercare di abrogare la legge.
    come ho già detto il 60% potrebbe benissimo essere la percentuale di lavoratori del terziario che se ne strafrega della riforma perchè l'assistenza ce l'ha compresa nel contratto di lavoro offerta dalla ditta in cui lavora, e tra i privilegiati, un discorso maggioritario in USA ma che non impedisce che sia un discorso egoistico
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 22-03-10 alle 17:48

  7. #17
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    Questa riforma sanitaria americana piace molto anche alla destra italiana.
    In tutta la penisola, forse siamo rimasti in 3-4 a trovarla orribile: il sottoscritto, Florian, Ugo, Andrea Mancia di Right Nation...
    aggiungi anche il qui scrivente,quell'uomo.....hefico:

  8. #18
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Per quanto riguarda il risultato della destra francese, ben gli sta a Sarkozy. Spero che questo porti molti voti al Front National in futuro.

    Per quanto riguarda le dichiarazioni del premier, già mi sono espresso sull'altro 3d.
    Riguardo invece alla riforma sanitaria americana, posto che me ne frega relativamente di quello che succede in America a livello di politica interna, secondo me la riforma sanitaria di Obama non farà altro che favorire le 'minoranze' etniche - ormai sempre più 'maggioranze' - a discapito della classe media americana, principalmente composta da americani bianchi di origine europea (non solo WASP, ma anche italiani, irlandesi, tedeschi, olandesi, ecc.).
    Per quanto io sia favorevole al principio del primato della politica sull'economia e all'intervento dello Stato, non sono così miope da non tenere conto del contesto statunitense.
    Non possiamo giudicare gli USA col metro dei paesi europei. Di questo spero ve ne rendiate conto.
    Ultima modifica di Giò; 22-03-10 alle 19:29

  9. #19
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    A me risulta che il deficit mostruoso della regione Lazio l'abbia fatto Storace con concessioni allegrone alle cliniche private targate Angelucci, ma forse vivo in un altro Paese. So per certo però di vivere nelle Marche, seconda regione per qualità del servizio sanitario, con tempi d'attesa molto ridotti, ticket bassi, pressione fiscale bassa e deficit in calo :gluglu:

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    Non mi vanterei davvero della nostra sanità, se fossi in te:

    In corsia il deficit continua a crescere
    di Roberto Turno
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    "Dai nostri archivi"
    Polverini e Bonino a duello sui programmi per la sanità nel Lazio
    Per il diritto allo studio dote di 729 milioni
    Sanità, il deficit tocca i 3,2 miliardi
    Sanità, un macigno sui nuovi governatori
    Ragioneria dello Stato: sui servizi essenziali troppe differenze tra Nord e Sud

    L'ultimissimo rendez-vous sarà in questi giorni tra il Governo e le otto regioni sottoposte a piano di rientro dal disavanzo. Poi la settimana prossima si verbalizzerà, formalizzandola, la situazione economica di tutte le ventuno sanità d'Italia e – però solo dopo le elezioni – scatteranno le (eventuali) lettere di diffida. Ma ormai i saldi contabili sono acquisiti. E i conteggi fatti parlano chiaro: nel 2009 tredici regioni hanno cumulato 3,4 miliardi di deficit sanitario. Col Sud e il Lazio al top (3,184 miliardi, 1,3 solo nel Lazio) e con Veneto, Puglia e Basilicata già impegnate a tappare il buco. Ma anche con 8 regioni che escono promosse dall'esame di Tremonti: i bilanci delle loro asl e degli ospedali sono formalmente in attivo per 152,5 milioni.

    I risultati dei tavoli già conclusi è di quelli che stanno per chiudersi, sono stati fotografati dai tecnici di via XX Settembre e della Salute e comunicati alle regioni. Risultati che tra il "dare e l'avere" (passivi e attivi finali) danno una somma di bilancio complessivo per le 21 regioni di 3,256 miliardi di rosso nei conti sanitari.
    Perdite più o meno in linea con l'andamento degli ultimi anni. Ma con una premessa. Il risultato è frutto di un metodo di conteggio che risponde a una pressante richiesta dei governatori: se il deficit ce lo paghiamo noi, dicono, allora vanno scontate dal totale le somme versate dai nostri bilanci. Se poi sempre a carico di cittadini e imprese, poco importa. Il fatto è che, così, le regioni senza deficit accedono ai maggiori finanziamenti del Fondo sanitario, senza rischiare di finire sotto la scure dei piani di rientro. Una chance che vale anche per le regioni già sotto tutela: meno penalizzazioni, nessun obbligo di aumentare tasse e ticket. Se non addirittura come ultima spiaggia di finire commissariate, il precipizio verso il "fallimento politico" per i governatori in rosso quando sarà il tempo del federalismo fiscale maturo.

    Premesse non semplicemente formali. Se si trascurassero i ripiani col bilancio regionale, infatti, il saldo finale dei conti sanitari anche nel 2009 schizzerebbe ben più in su. Quanto a causa del sottofinanziamento iniziale o per incapacità e sprechi, è difficile stimarlo: il rosso salirebbe di 755 milioni e toccherebbe quota 4 miliardi. Delle 8 regioni in attivo, hanno attinto a proprie risorse soprattutto il Piemonte con 399 milioni (attivo finale di 17) e l'Emilia Romagna con 155 milioni (attivo finale di 41). Le altre regioni con i conti a posto – Lombardia (+29,6 milioni), Bolzano (+13,5), Friuli (+9,2), Toscana (+14,3), Umbria (+10,4) e Marche (+17,5) – non hanno invece formalmente intaccato i propri bilanci.
    A far salire la tensione sono naturalmente i bilanci di asl e ospedali nelle 13 regioni in disavanzo. Senza trascurare casi specifici finiti sotto la lente dei tecnici governativi. A partire dal Veneto: è considerato in rosso per 101 milioni, dopo aver partecipato in proprio per 91 milioni, anche perché ha ridotto le aliquote fiscali e i conti non sono più tornati. Dovrà riaggiustare il bilancio dopo le elezioni. Anche la Puglia (- 282 milioni) ha esagerato con le esenzioni dai ticket: e ora, così come la Basilicata (-21 milioni), ha preso l'impegno che sarà messo a verbale di ripianare il disavanzo con proprie risorse. Se tra ticket e addizionali Irpef e Irap o bollo auto, è presto per dirlo.

    Ma, è chiaro, la partita della partita ai tavoli sui conti sanitari del 2009 è con le regioni già sotto schiaffo con i piani di rientro. Per loro c'è lo spettro delle maxi addizionali: dovranno dimostrare di aver attuato gli impegni è di aver ristruttuto la rete dei servizi. E di aver messo al guinzaglio i bilanci.
    Ma è tra queste regioni – soprattutto Lazio, Campania, Abruzzo e Molise, Calabria, Sicilia e Liguria – che si annida il deficit più difficile da scalzare. Vale oltre l'80% dell'intero deficit. Con perdite totali (e sprechi annessi) che pari a 28,433 miliardi dal 2003 al 2009. Che solo nel Sud pesano per 15 miliardi (il 53%). E nel Lazio sono il record dei record figlio di tante eredità: 10,7 miliardi, il 38% del totale del buco sanitario del Belpaese.

    In corsia il deficit continua a crescere - Il Sole 24 ORE


    La sanità italiana NON è per tutti. E' per noi che, oggi, paghiamo tasse spropositate per un servizio mediocre, e non sarà probabilmente più per i nostri nipoti, che pagheranno tasse spropositate e non avranno nemmeno più uno straccio di servizio.

  10. #20
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    Predefinito Rif: Questo è un giorno nero per i conservatori

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    A me risulta che il deficit mostruoso della regione Lazio l'abbia fatto Storace con concessioni allegrone alle cliniche private targate Angelucci, ma forse vivo in un altro Paese. So per certo però di vivere nelle Marche, seconda regione per qualità del servizio sanitario, con tempi d'attesa molto ridotti, ticket bassi, pressione fiscale bassa e deficit in calo :gluglu:
    Sai dirmi quale è la prima, per caso?
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