Nazismo anti-Rom, non ridevo così da mesi...
Quanto all'appello, non fatico a credere che intellettuali benestanti che vivono in zone residenziali confortevoli e ben sorvegliate soffrano tanto tanto pensando ai poveri Rom vittime della politica di odio di questo governaccio di ispirazione notoriamente fascista spalleggiato da un'opinione pubblica che - Orrore! Quanti nazistacci in Italia... ... - si è addirittura scocciata di subire crimini e abusi a raffica dall'ultimo venuto (apposta per delinquere).
Insomma, fare il frocio col culo altrui sta diventando lo sport nazionale. Più del calcio.
Il mio modo per osteggiare la xenofobia è combattere le situazioni di degrado, sottraendo così argomenti a chi vuole speculare politicamente su questi argomenti. Non credo molto agli appelli degli intellettuali perchè sono troppo lontani dalla realtà della vita quotidiana.In un paese ordinato, pulito e rispettoso delle leggi non ci sarebbe posto per l'odio verso il diverso.Peccato che la sinistra cattocomunista non lo voglia capire ,o fa finta di non capire, lanciando assist a porta vuota ai fomentatori.
Esiste una maniera semplicissima per cancellare il nazismo contro gli zingari: espellerli tutti. Scomparsa la causa scompare anche l'effetto.
ma poi perchè evocare il nazismo per ogni sentimento di rifiuto degli zingari?
sarebbe come dire che ai nazisti fa schifo la merda quindi schifarsi della merda è una cosa da nazisti
Nazismo anti rom?!?!?
Forse è meglio ripassare insieme la definizione di "nazismo"
"Nazismo" è una contrazione di "Nazionalilsmo" o anche di "Nazional-socialismo"
Si può parlare di nazionalismo per le dottrine ed i movimenti che sostengono l'affermazione, l'esaltazione ed il potenziamento della nazione intesa come collettività omogenea, ritenuta depositaria di valori tradizionali tipici ed esclusivi, del patrimonio culturale e spirituale nazionale.
Percorrendo la storia, il termine fu usato per la prima volta dal tedesco Adam Weishaupt, fondatore della setta degli illuminati, e dall'abate Augustin Barruel nelle Mémoires pour servir à l'histoire di jacobinisme (1798) ma divenne di uso comune solo negli ultimi decenni dell'800. Le prime manifestazioni del nazionalismo si ebbero in seguito al Congresso di Berlino (1878), e se inizialmente la corrente fu comune in tutta l'Europa, sorsero successivamente schemi differenti nei vari paesi, tra cui vanno ricordati:
Louis Snyder, nel suo The meaning of nationalism (1954) ha proposto un approccio storico-cronologico individuando quattro forme di nazionalismo succedutesi nel tempo:
- il Nazionalismo Umanitario (Rousseau, Herder) ancora legato al cosmopolitismo settecentesco,
- il Nazionalismo Giacobino intollerante nei confronti dei dissensi interni e animato da zelo missionario,
- il Nazionalismo Liberale (Burke, Guizot, Von Stein, Cavour) che privilegia la sovranità nazionale in un contesto di garantita libertà individuale, politica, economica;
- il Nazionalismo Economico (List e la scuola protezionistica tedesca), che studia le modalità di autosufficienza economica nazionale
(da wikipedia)
- Nazionalismo Integrativo (1815-1871) che coinvolse ad esempio i processi unificativi di stati come Italia e Germania;
- Nazionalismo Smembrante (1871-1890) che vide protagoniste le minoranze di imperi in dissolvimento come quello Austroungarico e Ottomano;
- Nazionalismo Aggressivo (1900-1945) causa scatenante delle due guerre mondiali e quindi profondamente intrecciato con l'Imperialismo;
- Nazionalismo Contemporaneo (dal 1945 in poi) che si caratterizza per uno sforzo per l'espansione economica e neoimperiale dei due principali attori della guerra fredda (USA e URSS), e per la spinta alla decolonizzazione in Asia, Africa e Medio Oriente.