Frecciata a Berlusconi :«Le firme ai banchetti ? bella iniziativa propagandistica, ma... »

Dobbiamo lavorare in modo più intelligente per mandare a casa Prodi o rimarrà per i prossimi anni»

ROMA - «Le firme ai banchetti sono una bella iniziativa propagandistica, ma poi è necessaria una bella iniziativa politica.Sono due belle cose». Parola di Pier Ferdinando Casini. La frecciata del leader dell'Udc si riferisce ai gazebo di Forza Italia nelle piazza italiane. Iniziativa promossa da Silvio Berlusconi per raccogliere le firme necessarie affinché si torni subito al voto. Nonostante la battuta però l'ex presidente della Camera ribadisce la sua fiducia al Cavaliere. «Siamo convinti che Berlusconi, passati questi giorni di propaganda, tornerà responsabilmente al tavolo della Cdl» ha detto Casini.
«LAVORO PIU' INTELLIGENTE» - Sul sì del Senato alla Finanziaria, il numero uno dell'Udc non si mostra affatto sorpreso. «Sembra che tutto sia andato come era facile prevedere, perchè quella adottata è stata una strategia che ha fortemente aiutato Prodi a superare indenne gli scogli». Ma il leader dell'Udc ci tiene a precisare: «Noi dobbiamo lavorare in modo più intelligente per mandare a casa questo governo, altrimenti rimarrà per i prossimi anni». Una cosa è comunque certa secondo Casini: «Prodi ostenta tranquillità - spiega - ma purtroppo non ostentano tranquillità gli italiani».
IL DOVERE DELLA POLITICA - Casini si è intrattenuto con i giornalisti, prima di partecipare agli stati Generali delle donne a Pizzo, Vibo Valentia. «Credo - ha detto - che il dovere della politica sia distinguere tra la propaganda e la politica. Perchè la propaganda è importate, sono importante le firme ai banchetti, poi è importante anche che la politica delinei una strategia in grado di mandare a casa Prodi. Altrimenti dopo le firme ai banchetti Prodi fa l'assicurazione sulla vita se non c'è qualche altra cosa».
MARINI PREMIER? - Quasi un no comment sugli scenari prospettati da Lamberto Dini in casa di caduta del governo che vedrebbero Marini premier di un esecutivo istituzionale. «Sono abituato a ritenere che ogni giorno abbia la sua pena, per cui adesso lavoriamo sull'oggi» ha detto Casini. «Gli scenari - ha aggiunto l'ex presidente della Camera - li lasciamo ai politologi».

CESA - E un riferimento più chiaro a Dini lo fa Lorenzo Cesa. «È difficile che Prodi resti in sella dopo quello che ha detto Dini nei giorni scorsi - ha detto il segretario dell'Udc -. Il governo è destinato a chiudere. Ci auguriamo si apra una nuova fase politica per fare seriamente le riforme». Anche da Cesa un appello affinché si apra una fase nuova nel centrodestra: «La strategia della spallata - spiega - ha solo rafforzato Prodi ma ora si apre un nuovo scenario politico dal quale esce rafforzata la linea seguita dall'Udc nell'ultimo anno e mezzo».