Il Sardegna, 10 novembre 2007


Luce di taglio

Se la lucerna sta sotto il moggio


Giovanni Columbu


Nei Vangeli sinottici si racconta di Gesù che rivolgendosi a una folla di poveri e sciagurati forse predisposti a essere compatiti per le loro sofferenze, esordisce in modo imprevedibile: “Voi siete la luce del mondo”. Le parole di Gesù suscitano negli ascoltatori una scossa, una nuova imprevedibile immagine di sé e un'inattesa apertura alla speranza. E come un vento forte e dolce che fa sognare, penetrano nelle coscienze e le smuovono riaffermando un inderogabile principio di giustizia umana e naturale. “Non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sul lucerniere, e risplende per tutti quelli che sono nella casa. Così - dice ancora Gesù - risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli”.
Questi fatti accadevano 2000 anni fa, in un paese lontano dal nostro, ma ancora generano in noi stupore e commozione, perché in tutti o nella gran parte di noi c'è una luce che domanda con forza di essere resa visibile.
Tutti infatti avvertiamo come un'ingiustizia inaccettabile e un peccato contro la vita che le nostre virtù, i sentimenti e i talenti che ci sono stati donati, restino nascosti, impossibilitati a emergere e tradursi in azioni. Accade ovunque certamente, ma in certi paesi questo accade in modo clamoroso e assume il carattere di un'emergenza di portata sociale, determinando quel fenomeno che con moderna metafora viene definito “fuga dei cervelli”.
Quanti dall'Italia e quanti dalla Sardegna hanno a un certo punto deciso di fuggire e ancora se ne vanno, con amarezza e mai lenibili risentimenti nonostante l'amore per la propria terra, dopo che è stata negata loro la possibilità di lavorare e di esprimersi. Siamo tutti almeno un poco responsabili di questo fenomeno, ma più di tutti sono colpevoli coloro che stanno ai vertici della società e che per inettitudine o per difendere in modo improprio i loro interessi e il loro potere, pur potendo impiegare le risorse umane disponibili per ottenere il meglio di quanto potrebbero dare, si adoperano per alterare le competizioni, tenere in disparte gli spiriti critici, favorire i mediocri da cui avranno in cambio ossequienza.
Sta a ognuno di noi tuttavia mantenere vive le proprie passioni.

Regista