(POL) Legge elettorale, Dini: Una volta fatta si va a votare
Roma, 23 nov (Velino) - Una volta fatta la riforma elettorale “si va a votare, non può restare in piedi il Parlamento espressione della vecchia legge”. Lo dice il senatore Lamberto Dini, intervistato da Il Tempo. Il leader dei Liberaldemocratici è convinto che “l’esecutivo che è espressione dell’attuale coalizione non è adatto a superare le esigenze del paese”. E, anche se il protocollo sul welfare dovesse soddisfarlo, mette in chiaro: “Noi avevamo detto che ci saremmo impegnati per portare rapidamente a un cambiamento del quadro politico”. Di fatto, l’approvazione di quel documento è un passaggio importante per la maggioranza, ma Dini non si sbilancia: “Dobbiamo veder il testo e poi faremo i nostri conti. Ci sono state modifiche sia sui contratti sia sui lavori usuranti. Avendo tolto la soglia degli ottanta turni, mi pare che si ampli la platea di coloro che possono essere definiti ‘lavori usuranti’. Se fosse così, si aumenta la spesa. Penso sia difficile si possa dire il contrario. Noi – spiega l’ex premier – vogliamo politiche che rendano più competitivo il paese”, invece ora “la crescita italiana è la più bassa d’Europa”. Per questo bisogna guardare avanti, a nuovi assetti politici. Larghe intese? “Non corriamo troppo. Bisogna vedere prima se i principali partiti si accorderanno sulla legge elettorale”. E il sistema più adatto, secondo Dini, è “il maggioritario puro con collegi uninominali”. Infine una battuta sui rapporti con l'Unione democratica di Willer Bordon e Roberto Manzione: “Non siamo nello stesso gruppo ma la pensiamo allo stesso modo”. E Mastella? “I suoi obiettivi sono diversi dai nostri. Lui sta chiedendo una verifica. Noi no. A noi non interessa”.
(red/udg) 23 nov 106
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=451948#451948
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con questa posizione politica a Berlusconi è sufficiente andare da Veltroni ed accettare in toto la sua proposta sulla legge elettorale, anche senza porre condizioni. Ve ne siete accorti?