Giddens sul socialismo

[alemaggia]

manfr taci , ho trovato un documento che ti riguarda sul sito di radio radicale
potrei rovinarti

[lupoDL]

Mi piacerebbe sapere il TUO punto di vista. Ai Giddensiani ci penserò quando e SE si faranno vivi.

Ti voglio prendere un po' sul serio. Quando non esageri non sei uno stupido completo.

Però, su Giddens esageri.

Quanto alla sinistra, io partirei da una domanda fondamentale. Cos'è che determina i caratteri di un forza "di sinistra"? E soprattutto, cosa significa essere "di sinistra"?
Guarda che questa è una domanda molto, molto meno banale di quel che si evince dai dibattiti stantii su sicurezza e roba del genere. Forse, ce la stiamo facendo in maniera ancora poco approfondita. Se la sono fatta, perdona la franchezza, in pochi soprattutto nel mondo di estrazione post-PCI, compresi coloro che adesso sono confluiti nel PD, e che ancora fanno fatica a staccarsi non solo, o non tanto, da un certo modo di leggere la realtà (che è ancora profondo, a mio modo di vedere, atnto è vero che alcuni pensatori della sinsitra radicale sono stimolanti, al di là di quanto diversamente stimolanti siano i loro leaders...), ma dai suoi stereotipi sedimentati, che hanno costituito la loro identità attraverso i decenni.

Innanzitutto, sai che i termini "destra" e "sinistra" germinano in Italia da un dibattito diverso da quello di altri Paesi europei. Forse l'unica situazione paragonabile era quella inglese, anche se i termini nascono dal dibattito francese sui diritti del monarca.
Ma in italia destra e sinistra nascono con il solo riferimento culturale costituito dall'orizzonte liberale. A meno di non considerare "destra" e sinistra" come Solo più tardi, acquisiscono un significato più ampio, quando si fronteggiano i partiti di massa in parlamento.
E la collocazione discende inevitabilmente dal rappporto col socialismo e con i suoi concetti-chiave.
Bobbio tendeva a riconoscere come tag semantico dirimente della sfera "sinistra" il concetto di uguaglianza.
A destra tradizionalmente si colloca il laissez-faire, che in Italia si coniuga con il conservatorismo sociale e con la cultura agricola di latifondo.

<continua, purtroppo, ti chiedo scusa ma ti devo lasciare> però la faccenda è interessante, la approfondiremo nei prossimi giorni. Stay tuned.

[umberto (POL)]

Giddens è talvolta un po' ripetitivo e banalotto secondo me. Riformatori contro conservatori. Riforme quali? Prospettiva quale? quale valore alle forze del mercato? (direi un valore non centrale ma addirittura omnicomprensivo). Io sono un grande ammiratore del way of thinking britannico, ma non un ingenuo. L'ultima campagna del labour: Britain Forward, not Back. Gli stessi labour - le fabian societies - hanno capito benissimo che non si piò andare avanti a lungo così, avanti nel vuoto...

Infine Giddens parla di verde. Giusto, ma lo fa decisamente a spoposito. Perchè notoriamente i biocarburanti sono un flop e da ovunque la si prenda la questione cozza irremediabilmente con la visione idilliaca dei riformatori. La domanda di energia ha un prezzo, ed è quello che vediamo. giddens sctrive di democrazia come responsabilità: andiamo a fondo, chi si fa carico di questa nuova cultura civica....?

[are(a)zione]

Ti voglio prendere un po' sul serio. Quando non esageri non sei uno stupido completo.

Però, su Giddens esageri.

Quanto alla sinistra, io partirei da una domanda fondamentale. Cos'è che determina i caratteri di un forza "di sinistra"? E soprattutto, cosa significa essere "di sinistra"?
Guarda che questa è una domanda molto, molto meno banale di quel che si evince dai dibattiti stantii su sicurezza e roba del genere. Forse, ce la stiamo facendo in maniera ancora poco approfondita. Se la sono fatta, perdona la franchezza, in pochi soprattutto nel mondo di estrazione post-PCI, compresi coloro che adesso sono confluiti nel PD, e che ancora fanno fatica a staccarsi non solo, o non tanto, da un certo modo di leggere la realtà (che è ancora profondo, a mio modo di vedere, atnto è vero che alcuni pensatori della sinsitra radicale sono stimolanti, al di là di quanto diversamente stimolanti siano i loro leaders...), ma dai suoi stereotipi sedimentati, che hanno costituito la loro identità attraverso i decenni.

Innanzitutto, sai che i termini "destra" e "sinistra" germinano in Italia da un dibattito diverso da quello di altri Paesi europei. Forse l'unica situazione paragonabile era quella inglese, anche se i termini nascono dal dibattito francese sui diritti del monarca.
Ma in italia destra e sinistra nascono con il solo riferimento culturale costituito dall'orizzonte liberale. A meno di non considerare "destra" e sinistra" come Solo più tardi, acquisiscono un significato più ampio, quando si fronteggiano i partiti di massa in parlamento.
E la collocazione discende inevitabilmente dal rappporto col socialismo e con i suoi concetti-chiave.
Bobbio tendeva a riconoscere come tag semantico dirimente della sfera "sinistra" il concetto di uguaglianza.
A destra tradizionalmente si colloca il laissez-faire, che in Italia si coniuga con il conservatorismo sociale e con la cultura agricola di latifondo.

<continua, purtroppo, ti chiedo scusa ma ti devo lasciare> però la faccenda è interessante, la approfondiremo nei prossimi giorni. Stay tuned.

Piccola premessa: ho usato qui il termine "sinistra" per evitare, come richiede benfy, una discussione sui massimi sistemi. Ma ci tengo a far notare al pubblico da casa, che un comunista difficilmente si farà chiamare "di sinistra". Io non mi ritengo di sinistra, anche se, nel linguaggio comune, mi devo manifestare come tale.


Ci poniamo talmente poco la questione dicotomica destra/sinistra dalle mie parti che Costanzo Preve ci ha scritto pure un saggio sopra (http://www.kelebekler.com/occ/prevedxsx.htm).
Quel saggio punta a risultati che non sempre mi trovano d'accordo, però, non essendo io un comunitarista. Ma da comunista, trovo degli ottimi spunti. Io preferisco più la linea Derridiana.


Considerato il fatto che devo uscire anche io, congeliamo il tutto alla prossima.


Quindi Giddens non lavora per GS? Ottimo a sapersi.

[are(a)zione]

Con gradazioni diverse, ma sostanzialmente condivido Forse paradossalmente però condivido anche l'idea di Benfy di andare oltre agli steccati (e di farci meno pippe mentali e portare più hard facts )

A forza di quotarmi, ti stai facendo troppi nemici

[Manfr]

manfr taci , ho trovato un documento che ti riguarda sul sito di radio radicale
potrei rovinarti

Mamma mia che vergognaaaaa