Γυνὴ ἄφρων καὶ θρασεῖα ἐνδεὴς ψωμοῦ γίνεται, ἣ οὐκ ἐπίσταται αἰσχύνην. ἐκάθισεν ἐπὶ θύραις τοῦ ἑαυτῆς οἴκου, ἐπὶ δίφρου ἐμφανῶς ἐν πλατείαις, προσκαλουμένη τοὺς παριόντας καὶ κατευθύνοντας ἐν ταῖς ὁδοῖς αὐτῶν· ὅς ἐστιν ὑμῶν ἀφρονέστατος, ἐκκλινάτω πρός με καὶ τοῖς ἐνδεέσι φρονήσεως παρακελεύομαι λέγουσα· ἄρτων κρυφίων ἡδέως ἅψασθε καὶ ὕδατος κλοπῆς γλυκεροῦ. ὁ δὲ οὐκ οἶδεν ὅτι γηγενεῖς παρ᾿ αὐτῇ ὄλλυνται, καὶ ἐπὶ πέταυρον ᾅδου συναντᾷ. (Παροιμίαι Σολομώντος, 9, 13-18)
In un articolo pubblicato su Etudes Traditionnelles e poi ripreso nella raccolta postuma "Iniziazione e Realizzazione Spirituale" (di cui costituisce il primo capitolo) Guénon affronta il tema della "volgarizzazione" delle dottrine tradizionali ed in special modo di quelle orientali. Alcuni passi di questo scritto mantengono a distanza di tempo, oltre che la loro verità (che è indipendente dal tempo) anche una certa attualità, sia in un riferimento generale al panorama culturale odierno, sia in riferimento ad ambiti a noi più prossimi, e che, volenti o nolenti, ci riguardano più da vicino. Riportiamo pertanto questi passi, dei quali abbiamo evidenziato le parti che ci paiono più significative, sperando che la loro lettura possa essere di giovamento a qualcheduno.
Vi è un altro genere di volgarizzazione, il quale, anche se raggiunge un pubblico più ristretto, ci sembra presentare pericoli ben più gravi, se non altro per le confusioni che rischia di provocare volontariamente o involontariamente, e che mira a cose le quali, per la loro stessa natura, dovrebbero essere maggiormente al riparo da simili tentativi: vogliamo riferirci alle dottrine tradizionali e in special modo alle dottrine orientali. Per la verità, gli occultisti e i teosofisti avevano già intrapreso qualcosa del genere, col solo risultato di produrre grossolane contraffazioni; invece, ciò a cui ci riferiamo ora riveste apparenze più serie, diremmo volentieri più “rispettabili”, tali da imporsi a molta gente che non sarebbe stata sedotta da deformazioni troppo visibilmente caricaturali. Bisogna d’altronde fare una distinzione fra i volgarizzatori se ci si riferisce alle loro intenzioni piuttosto che ai risultati cui arrivano; tutti, naturalmente, vogliono in egual modo diffondere il più possibile le idee che espongono, ma a ciò possono essere spinti da motivi ben diversi. Da una parte vi sono propagandisti della cui sincerità non si può dubitare, ma il cui atteggiamento prova la scarsa penetrazione della loro comprensione dottrinale; inoltre, anche entro i limiti della loro comprensione, le necessità della propaganda li conducono forzatamente ad adattarsi sempre alla mentalità di coloro a cui si rivolgono, il che, soprattutto se si tratta di un pubblico occidentale “medio”, non può che andare a detrimento della verità; e la cosa più curiosa è che questo modo di fare è per essi così spontaneo che sarebbe veramente ingiusto accusarli di alterare volontariamente questa verità. Ce ne sono altri invece che, in fondo, si interessano solo superficialmente alle dottrine, ma che, constatato il successo di queste cose in un ambiente abbastanza esteso, credono opportuno approfittare di tale “moda” [...]; costoro sono d’altronde molto più “eclettici” dei primi, e diffondono indifferentemente tutto ciò che sembra loro tale da soddisfare i gusti di una certa “clientela”, che rappresenta evidentemente la loro principale preoccupazione anche quando ritengono di dover ostentare qualche pretesa alla “spiritualità”. Non è evidentemente nostra intenzione fare dei nomi, ma pensiamo che molti nostri lettori potranno trovare facilmente da soli esempi dell’uno e dell’altro tipo.
[Tratto da René GUÉNON, Initiation et réalisation spirituelle (1952).
Trad. di T. Masera: Iniziazione e realizzazione spirituale, Ed. Studi Tradizionali, Torino, 1967, p.7]
Con questo post (nonchè con i numerosi altri presenti in questo forum) riteniamo di aver fornito, a chi vuole, gli strumenti necessari per comprendere certi pericolosi errori e per difendersene; quanto a coloro che non sono in grado di capire o non lo vogliono, e a coloro che tali errori si ostinano a diffondere, dubitiamo che possano trarre un qualche vantaggio. Li lasciamo pertanto alle loro divisioni interne, in quanto si dimostrano uniti solo quando c'è da opporsi (illudendosi) alla Verità. Per quanto ci riguarda continuiamo nella direzione che abbiamo scelto fin dall'inizio: di disinteressata esposizione dottrinale di quella Verità che, nonostante le imperfezioni di chi la espone e gli sforzi di coloro che la avversano, Sola avrà trionfo.
Yurīdūna Liyuţfi'ū Nūra Allāhi Bi'afwāhihim
Wa Allāhu Mutimmu Nūrihi Wa Law Kariha Al-Kāfirūna (LXI, 8)