Annapolis, accordo tra Israele e Anp
"Negoziati subito e pace entro il 2008"
ANNAPOLIS - Parte sotto i migliori auspici la conferenza di Annapolis tra israeliani e palestinesi. A pochi minuti dall'inizio è arrivata la notizia dell'accordo raggiunto su un documento comune che delinei la cornice dei futuri negoziati per la pace in Medio Oriente. Lo ha riferito un alto responsabile di Tel Aviv. "Le due parti - ha detto - si sono accordate su una dichiarazione congiunta che verrà letta nel corso della conferenza". Ahmed Qorei, capo negoziatore palestinese, ha confermato l'accordo. "Sì c'è un documento", ha detto.
Bush. Accolto dagli applausi di tutta la sala ad Annapolis, George Bush ha letto, in apertura della conferenza la dichiarazione congiunta degli israeliani e palestinesi, con a fianco Ehud Olmert e Mohammad Abbas. Nella dichiarazione il premier israeliano ed il presidente palestinese si impegnano a "lanciare immediatamente seri negoziati di pace" e "che faranno ogni sforzo verso l'obiettivo di raggiungere un accordo entro la fine del 2008". Un obiettivo che dovrà essere raggiunto con "continui negoziati", ha aggiunto Bush precisando che il primo incontro sarà il 12 dicembre prossimo, per riprendere il cammino della roadmap, verso "un trattato di pace", ha detto Bush.
"Questo è il momento giusto" per giungere ad un accordo, ha aggiunto Bush, per una serie di ragioni, perché "israeliani e palestinesi hanno leader determinati a raggiungere la pace", perchè "è in corso una battaglia per il futuro del Medio Oriente" e anche perchè "il mondo comprende l'importanza e l'urgenza di sostenere questi negoziati".
Se la 'visione' del Medio Oriente che emerge da Annapolis fallisce, per la regione si aprirà "un futuro di violenza e di terrore senza fine", ha detto il presidente americano. "Se i leader palestinesi non riusciranno ad attuare questa visione - ha sottolineato Bush - una generazione di palestinesi finirà nelle mani degli estremisti".
Per allentare la tensione, passo indispensabile per colloqui sereni, il presidente ha poi invitato i palestinesi a smantellare "le infrastrutture del terrore", chiedendo allo stesso tempo agli israeliani di "porre fine all'espansione degli insediamenti dei coloni" in Cisgiordania.
"Mi impegno a dedicare i miei sforzi durante il tempo che mi è rimasto come presidente - ha aggiunto Bush - per fare tutto quello che posso per aiutarvi a raggiungere questo ambizioso obiettivo" ha detto, rivolgendosi agli israeliani ed ai palestinesi. "Mi impegno personalmente - ha concluso - a sostenere il vostro lavoro con le risorse e la determinazione del governo americano".
Abu Mazen. Il futuro Stato Palestinese dovrà avere Gerusalemme est come capitale: lo ha ribadito oggi ad Annapolis il presidente dell'Anp Abu Mazen nel suo discorso introduttivo. Abu Mazen ha chiesto che Israele ponga fine agli insediamenti ebraici nei territori occupati, auspicando che i negoziati che inizieranno tra breve siano "completi e profondi". Il leader dell'Anp ha anche detto, rivolgendosi direttamente ai leader israeliani, che l'era della violenza e del terrorismo è terminata.
"Domani - ha detto il presidente palestinese - dovremo iniziare negoziati profondi e completi su tutti gli argomenti dello status finale, compreso Gerusalemme, i profughi, le frontiere, gli insediamenti, l'acqua, la sicurezza, e tutto il resto". Per fare la pace, ha ribadito Abu Mazen, bisogna giungere ad "una volontà reciproca e strategica che porti in sostanza alla fine dell'occupazione di tutti i territori palestinesi occupati nel 1967, compresa Gerusalemme Est, come anche il Golan siriano e quanto rimane del territorio libanese occupato, oltre a risolvere tutte le altre questioni relative al conflitto nei suoi aspetti politici, umanitari, individuali e comuni".
Olmert. Nel suo discorso, il premier israeliano Ehud Olmert ha detto ai paesi arabi "che è ora di por fine al boicottaggio nei confronti dello stato di Israele". Israele è pronto a "dolorosi compromessi" sulla strada della pace, ha detto il premier. Olmert si è impegnato in prima persona a partecipare ai negoziati con i palestinesi per raggiungere un accordo di pace complessivo entro il prossimo anno: "Saranno (negoziati) continui, bilaterali e diretti in modo da completarli nel corso del 2008", ha detto il premier israeliano. Olmert si è detto fiducioso che "saremo in grado di raggiungere un accordo in linea con l'aspirazione del presidente Bush: due Stati per due popoli".
Le delegazioni. Nella notte i negoziatori israeliani e palestinesi hanno lavorato per limare le ultime divergenze su una dichiarazione congiunta che dovrebbe essere portata oggi al tavolo della Conferenza internazionale di Annapolis, a cui partecipano 50 delegazioni. Un nuovo incontro è iniziata questa mattina (all'ora di pranzo in Italia) nel tentativo di varare il documento che dovrebbe fissare le tappe per il negoziato sullo status finale, ma ancora non si è trovato un accordo.
L'obiettivo è di arrivare alla pace entro un anno, come ha indicato il ministro degli Esteri saudita, Saud al-Faisal.
Gaza. Intanto una manifestazione di Hamas contro la Conferenza si è svolta a Gaza, e un palestinese è stato ucciso dalla polizia palestinese in Cisgiordania durante una manifestazione anyi Annapolis.
(27-11-2007)
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...arla-bush.html