Il segretario del Pd, dopo aver incassato la disponibilità di Fini sta per incontrare l'Udc e la Lega
Ma da Maroni e Bonaiuti arriva un parziale stop: "Parliamo solo della legge elettorale"
Veltroni: "Riforme indispensabili
Senza è la dittatura delle minoranze"
Prodi: "Bene, dialogo prosegue". Chiti: "Un patto con chi ci sta"
Walter Veltroni e Dario Franceschini
ROMA - "Il dialogo sulle riforme va avanti faticosamente, ma sta andando avanti. Sono soddisfatto. E Veltroni sta lavorando bene". Romano Prodi fa il punto sui contatti di questi giorni tra il segretario del Pd e i leader dell'opposizione sulle riforme e la legge elettorale. Una strada imboccata con decisione dal Pd. Non a caso il ministro Vannino Chiti uso parole nette: "Credo che si possa fare un patto politico sulle riforme con tutti quelli che sono disponibili". Riforme che passano sia per le modifiche costituzioni che per la legge elettorale. E al Cavaliere e al Carroccio che frenano, Chiti manda un preciso segnale: "Se qualcuno vuole fare solo la prima tappa e poi ritirarsi sappia che il treno delle riforme arriverà a traguardo. Con alcuni quindi si può fare solo un tratto di strada, con altri arrivare fino alla fine".
Nel frattempo dopo aver incassato la disponibilità di Fini al dialogo non solo sulla legge elettorale ma anche sulle riforme costituzionali e sulle modifiche dei regolamenti parlamentari, Veltroni prosegue il suo giro di consultazioni: domani toccherà all'Udc di Casini, mentre giovedì sarà la volta della Lega. Venerdì, poi, sarà la volta del Cavaliere. "Io sono per formazione ottimista e prudente. Ottimista perche' mi pare di vedere segnali politici nuovi, disponibilita' nuove" dice il segretario del Pd. Che rilancia la necessità delle riforme. "Senza - dice Veltroni - si rischia la dittatura delle minoranze". Una condizione che il sindaco di Roma spiega così: "Ho tre senatori, mi metto in proprio e divento il padrone delle ferriere, perchè con questi tre senatori divento una sorta di 'deus ex machina' e posso chiedere quello che voglio. Può un paese moderno andare avanti così?". La ricetta? "Un nuovo bipolarismo: altrimenti, il Paese non ce la fa".
Ma dal Carroccio arriva uno stop preventivo: "Di riforme costituzionali torneremo a discutere in Parlamento quando riapproderanno in aula a gennaio, ma ora non fanno parte del confronto tra noi e Veltroni", precisa Roberto Maroni. Una posizione ribadita anche dal portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti: "C'è voglia di parlare di riforma della legge elettorale e qualcosa si potrebbe avere dal proporzionale, ma per quanto riguarda le riforme istituzionali noi siamo sempre convinti che siano un modo per prolungare la vita del governo".
Ma Veltroni non perde il suo ottimismo: dal confronto con l'opposizione: "Mi aspetto la convergenza sulla riforma costituzionale e sulla modifica dei regolamenti parlamentari. Questa è la prima cosa e per me è la più importante. Poi, sulla legge elettorale vediamo di registrare il maggior numero di convergenze possibili"
(27 novembre 2007)
http://www.repubblica.it/2007/11/sez...e-premier.html
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Ergo se il Banana crede che non si possa fare a meno di lui si illude...