La mia assenza non è stato un atto politico, poiché a differenza del Senato Italiano non ho privato con la mia mossa il centrodestra del mio voto determinante per conseguire la maggioranza al Congresso. Se gli altri hanno commesso errori macroscopici dovresti prendertela con chi li ha commessi, poiché sono loro eventualmente i responsabili degli atti e dei progetti politici governativi, congressuali e giudiziari. Per quanto mi riguarda io ho sempre coltivato l'idea di un gioco dove, al di là delle discussioni e dei confronti su singoli programmi di parte, ci dovesse essere una convergenza sulle questioni fondamentali, relative ai meccanismi regolatori del gioco. Posso aver privato il gioco del mio contributo al dialogo fra le coalizioni e di questo me ne pento, anche se è sin troppo facile ragionare a posteriori, ma sono convinto col mio atto di non aver né giustificato, né provocato un "via libera" ai litigi, agli errori o ad eventuali abusi.