Vendola: “Questione morale?La sinistra sa fare pulizia”
Stampa questo post martedì 23 marzo 2010 21:03 - di Francesco Bonazzi Vendola: “Questione morale?La sinistra sa fare puliziaâ€
Bari. A una settimana dal voto Nichi vendola, Presidente della Puglia, ha l’aria stremata, ma ha ancora voglia di scherzare:”dopo le elzioni quasi quasi mi faccio un lifting come Berlusconi”.

Dopo l’arresto di Sandro Frisullo, ex vicepresidente della sua giunta, l’aria sulla campagna elettorale è pesante. E’ una bomba ad orologeria sul voto di domenica?

“Assolutamente no. Io non ragiono come Berlusconi. Ho la massima stima nella magistratura e penso che vada sempre lasciata lavorare in pace. Rifiuto anche solo l’idea di una qualche presunta volontà di segnare un qualche “pareggio” con l’inchiesta di Trani che vede indagato il Presidente del Consiglio”.

Frisullo lei l’ha costretto a dimettersi nove mesi fa.

“Lo ripeto, non ho alcun dubbio sulla buona fede dei magistrati neppure sulla tempistica delle inchieste. Io oggi posso solo dire con orgoglio che non ho avuto bisogno di loro per far pulizia. Nel centrodestra non mi pare abbiamo altrettanto coraggio”.

C’è un problema di onestà anche dalle vostre parti?

“Vede, se volessi usare il bilancino, potrei dire che loro hanno una trave nell’occhio e noi una pagliuzza. Ma non sarebbe coerente con i nostri valori, perché a sinistra abbiamo il dovere di essere irreprensibili ed intransigenti. Io non ho aspettato neppure un’avviso di garanzia per azzerare la mia giunta. E oggi per me l’inchiesta non è un problema politico”.

Sta scaricando Frisullo come Massimo D’Alema?

“Assolutamente no. Quando una persona affronta il carcere io rovo una grande tristezza per lei e questo vale anche per Frisullo. Quando venne fuori la storia di Tarantini e delle ragazze io gli chiesi di dimettersi anche se lui non capiva e diceva che se a uno piacciono le donne…”

A leggere i verbali, siamo di fronte alla prostituzione, o allo sfruttamento di essa, per conquistare i favori di un pubblico amministratore. Non è diverso dai semplici gusti sessuali?

“Allora, mettiamola così: da mesi viene fuori, da varie inchieste e su vari fronti, la gravità di una questione morale che non è più solo il prendere o meno mazzette, ma l’uso del corpo della donna come merce di scambio. Anche il linguaggio e certe battute tipicamente berlusconiane riferite alle donne sono il segno del degrado morale della politica”.

Che effetto le ha fatto vedere il governo in piazza?

“Mi sembra la surreale deriva di un uomo, Silvio Berlusconi, e di una maggioranza ormai in agonia, che prova ad occultare così la guerra per bande che lo sta squassando”.

Berlusconi sarà anche in difficoltà, ma a differenza del centrosinistra ha un blocco sociale ben definito.

“Dietro di lui vedo più che altro un blocco di potere e un linguaggio ormai dominante fondato sulla comunicazione pubblicitaria. Questo è il governo della fiction e del reality. Dove si dipinge un’Italia che non c’è e con un ottimismo di regime. Un Paese che il leader più populista del mondo vede da Villa Certosa e con un binocolo rovesciato”.

L’opposizione però non sembra neppure sapere quale sia esattamente il suo popolo.

“Io non credo che sia così. Dalla nostra parte ci siano dei valori ben precisi: la lotta alla precarizzazione del lavoro, il rispetto delle regole e dell’onestà fiscale, la tutela dell’ambiente e la scommessa sulle energie rinnovabili”.

Da “Il secolo XIX di Francesco Bonazzi