LA CONFEDERAZIONE SINDACALE SARDA PER IL LAVORO E LO SVILUPPO
La Confederazione Sindacale Sarda il 1 Dicembre 2007 sarà a Roma con una propria delegazione a fianco degli agricoltori ed allevatori sardi che lottano per la salvezza delle loro Aziende messe all’asta dalle Banche che le hanno dichiarate insolventi e morose.
Dietro queste vendite all’incanto delle Aziende vi sono veri e propri drammi individuali e familiari di agricoltori ed allevatori che hanno investito per anni capitale e lavoro e che oggi, a causa della Legge Reg.le 44/1988 dichiarata illegale dalla Unione Europea, pagano pesantemente l’aver avuto fiducia nella Regione che di fatto li ha traditi.
Gli interessi iniziali del 4% - ottenuto per Legge attraverso l’intervento Regionale che concorreva all’abbattimento degli interessi - sono, infatti, diventati esosi al limite dell’usura fino ed oltre il 29% e tutto il peso è finito per gravare unicamente sulle spalle degli agricoltori ed allevatori che si ribellano e manifestano.
Tutti insieme a livello nazionale non solo a difesa delle Aziende, ma per la difesa delle Comunità Rurali e dei Consumatori per il diritto a produrre e la dignità di chi lavora la terra e produce il cibo, per la sovranità alimentare e i beni comuni.
La Confederazione Sindacale Sarda ritiene che in Sardegna e in tutta l’Italia l’Agricoltura e l’Allevamento siano in grave difficoltà e costituiscano una emergenza economico-sociale grave di rilevanza nazionale a cui Governo, Regione e Comunità Europea debbono saper dare risposte adeguate e definitive.
La Confederazione Sindacale Sarda aderisce alla Manifestazione Regionale di Cagliari PER LA PARTECIPAZIONE, IL LAVORO E LO SVILUPPO e ribadisce con forza che senza l’ammodernamento ed il rilancio dell’agricoltura e della pastorizia la Sardegna non potrà MAI uscire dalla crisi devastante in cui si trova.
Ogni giorno sta aumentando l’incertezza del lavoro; i precari superano le 90 mila unità ed i nuovi poveri vanno ad ingrossare l’esercito immenso di chi è al di sotto della soglia di povertà, vera e propria emergenza sociale a cui Governo e Regione devono dare risposte concrete ed immediate.
Occorre avere coraggio e svoltare pagina.
La crisi crescente del settore industriale si sta saldando con la crisi delle campagne dov’è in atto un processo progressivo di abbandono e desertificazione del territorio. Occorre investire massicciamente nelle zone rurali della Sardegna, riqualificare le Aziende aiutandole nel loro ammodernamento, collegandole con le industrie di conservazione e trasformazione dei prodotti e creando reti di servizi che ne consentano il rilancio sul mercato. Le ricadute saranno immediate e positive: più occupazione, essendo il costo del lavoro in questi settori tre volte inferiore rispetto all’industria tradizionale; meno inquinamento ambientale; più presenza dell’uomo nelle campagne e nel territorio.
Questo è lo sviluppo che la Sardegna ed i Sardi vogliono. Non un ritorno al passato, ma un investimento nel presente per il futuro della nostra Sardegna che l’aiuti a ricostruire la società sarda finora disunita e violata da uno sviluppo “drogato” che è sostanzialmente finito.
Alle Istituzioni, alle Forze politiche, alle Associazioni sindacali ed imprenditoriali, alla stessa società civile spetta accettare la sfida per un nuovo PATTO SOCIALE che porti ad una nuova RINASCITA l’intera Sardegna.
Cagliari,28/11/2007 Il Segretario Generale della CSS
Dr.Giacomo Meloni
Originale firmato