LA CATTANEO SI DIMETTE
Prognosi riservata al Cnb
"Dopo le dimissioni di Elena Cattaneo, presentate ieri in seduta plenaria, la situazione del Comitato nazionale di bioetica può essere descritta con una formula presa in prestito dal gergo medico: prognosi riservata. La scienziata di fama internazionale, impegnata nella ricerca con cellule staminali sia adulte che embrionali, se n'è andata dopo aver letto una nota durissima. Ha spiegato, in sostanza, di non poter più riporre fiducia nel presidente Francesco Casavola e nei tre nuovi vicepresidenti chiamati per puntellare la sua guida, ormai delegittimata dopo una lunga serie di errori e soprusi. Pur ribadendo la sua stima nei confronti di alcuni colleghi, Cattaneo ha dichiarato di non potersi più fidare neppure di quei membri che hanno assistito passivamente all'involuzione dell'ultimo mese. E ha detto di voler tornare al proprio lavoro di docente e ricercatrice, anziché rimanere in un organismo che si è dimostrato incapace di operare secondo standard scientifici accettabili.
È difficile darle torto ed è difficile anche pensare che tornerà sui propri passi. In extremis il comitato le ha chiesto all'unanimità - con una sola astensione - di restare. Troppo tardi, verrebbe da dire, visto che Cattaneo in ottobre era stata vittima di un dimissionamento forzato insieme agli altri due ex vicepresidenti Luca Marini e Cinzia Caporale, senza che venissero fornite motivazioni plausibili. L'improvvisa sostituzione doveva servire, presumibilmente, per spostare gli equilibri interni del Cnb a favore del presidente, dopo le forti contestazioni arrivate dall'area laica. La decisione, maldestra, della presidenza del Consiglio di salvare Casavola sacrificando i suoi vice, però, anziché tenere insieme i cocci ha reso ancora più palese lo stato di crisi. La prossima plenaria, che discuterà possibili cambiamenti al regolamento, si preannuncia burrascosa. Mentre si attende il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal giurista Marini, che ritiene il decreto del dimissionamento immotivato e, pertanto, illegittimo. Un'altra spada di Damocle, dunque, pende sulla testa del Cnb e se il governo si ostinerà a tenerlo in vita facendo finta che nulla sia accaduto, la prognosi rischia di diventare infausta."