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Discussione: la cattaneo si dimette

  1. #1
    Obama for president
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    Predefinito la cattaneo si dimette

    LA CATTANEO SI DIMETTE

    Prognosi riservata al Cnb

    "Dopo le dimissioni di Elena Cattaneo, presentate ieri in seduta plenaria, la situazione del Comitato nazionale di bioetica può essere descritta con una formula presa in prestito dal gergo medico: prognosi riservata. La scienziata di fama internazionale, impegnata nella ricerca con cellule staminali sia adulte che embrionali, se n'è andata dopo aver letto una nota durissima. Ha spiegato, in sostanza, di non poter più riporre fiducia nel presidente Francesco Casavola e nei tre nuovi vicepresidenti chiamati per puntellare la sua guida, ormai delegittimata dopo una lunga serie di errori e soprusi. Pur ribadendo la sua stima nei confronti di alcuni colleghi, Cattaneo ha dichiarato di non potersi più fidare neppure di quei membri che hanno assistito passivamente all'involuzione dell'ultimo mese. E ha detto di voler tornare al proprio lavoro di docente e ricercatrice, anziché rimanere in un organismo che si è dimostrato incapace di operare secondo standard scientifici accettabili.
    È difficile darle torto ed è difficile anche pensare che tornerà sui propri passi. In extremis il comitato le ha chiesto all'unanimità - con una sola astensione - di restare. Troppo tardi, verrebbe da dire, visto che Cattaneo in ottobre era stata vittima di un dimissionamento forzato insieme agli altri due ex vicepresidenti Luca Marini e Cinzia Caporale, senza che venissero fornite motivazioni plausibili. L'improvvisa sostituzione doveva servire, presumibilmente, per spostare gli equilibri interni del Cnb a favore del presidente, dopo le forti contestazioni arrivate dall'area laica. La decisione, maldestra, della presidenza del Consiglio di salvare Casavola sacrificando i suoi vice, però, anziché tenere insieme i cocci ha reso ancora più palese lo stato di crisi. La prossima plenaria, che discuterà possibili cambiamenti al regolamento, si preannuncia burrascosa. Mentre si attende il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal giurista Marini, che ritiene il decreto del dimissionamento immotivato e, pertanto, illegittimo. Un'altra spada di Damocle, dunque, pende sulla testa del Cnb e se il governo si ostinerà a tenerlo in vita facendo finta che nulla sia accaduto, la prognosi rischia di diventare infausta."

  2. #2
    Forumista assiduo
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    Beh, di certo se si è dimessa non è colpa del PS.

    Ma tanto che ci frega? Le questioni della laicità non sono importanti, ed il PD dice di essere un partito laico, no? Quindi è un partito laico, e chi ha avuto ha avuto ha avuto etc.

  3. #3
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    Il testo integrale dell'intervento di ieri al CNB della prof Elena Cattaneo.

    Gentile Prof. Casavola ringrazio per queste parole belle e per i buoni auspici ma c’e’ un fatto, per me grave: la sottoscritta, insieme, agli altri due ex Vicepresidenti e’ stata dimissionata e io continuo a non trovare spiegazioni valide per questo. Quindi, per la prima volta, con questo testo che ho scritto la scorsa notte, intendo esprimere la mia interpretazione dei fatti, interpretazione che non e’ mai arrivata al Governo perche’ io volevo parlarne prima, qui, in Plenaria e con Lei. In relazione ai recenti eventi vorrei chiarire puntualmente, a Lei e ai colleghi del CNB, la mia posizione in merito ad alcuni “fatti e concetti”. Lo farò analizzando 6 punti:

    1. La Correttezza Istituzionale
    2. I fatti
    3. L’Autorevolezza Etica
    4. Le Motivazioni
    5. Alcune considerazioni generali sulla gestione del CNB
    6. Il Giro di boa e i nuovi Vicepresidenti

    1. Dimissionamento: la Correttezza Istituzionale passa attraverso Comunicazioni Ufficiali. Invece, il 5 ottobre 2007, durante un mio viaggio negli Stati Uniti, sono venuta a conoscenza “a mezzo stampa” e dal nulla della decisione di “dimissionarci”. Deliberazione da Lei proposta e poi assunta dal Governo. Senza una sua parola o comunicazione precedente. Questo mi ha molto amareggiato proprio perché proveniente da chi ha un passato come il suo. Non ne capisco lo scopo ma non lo credo uno scopo istituzionale “alto”. In un certo senso, quindi, non doverLe più fare da Vicepresidente non e’ un particolare dispiacere e, comunque, questo e’ un fatto che non può essere lasciato cadere nel silenzio da parte mia. E non aggiungo la più semplice correttezza fra persone: anche questa venuta meno da parte sua.

    2. I fatti.Ancora oggi non posso porre questo dimissionamento in relazione ad alcun evento avvenuto nelle 8 Plenarie dall’insediamento del CNB (incluso l’ultima del 28 settembre 2007), nè nelle rare sedute del Consiglio di Presidenza. Le ricordo che, anzi, il 3 ottobre 2007 lei ha inviato una lettera ai suoi Vicepresidenti ringraziandoli per la solidarietà. Due giorni dopo, senza che alcunché accadesse nel frattempo, leggo sui giornali che, a seguito del suo incontro con il Presidente Prodi è stata presa la decisione di cui sopra. Solo l’8 ottobre 2007 ricevo, come gli altri Vicepresidenti, la sua lettera con la quale ci metteva di fronte ad un dimissionamento di fatto, senza fornire alcuna plausibile motivazione. Alla data di stesura di questo testo, 25 ottobre 2007, quindi ben 17 giorni dopo la prima diffusione stampa, io non ho ancora ricevuto alcun provvedimento di revoca ufficiale. Eppure mi e’ stato riferito che Lei dispone di questo documento, che Lei lo ha faxato a Marini il 22 ottobre, solo dopo richiesta, dello stesso, di venirne in possesso, poi anche a Caporale, ma non a me. O forse me lo ha spedito ma il mio numero di fax e’ comune a tutto il mio Dipartimento e a disposizione di 400 persone e a me quel documento cosi’ importante inviato in quel modo cosi’ strano non e’ arrivato. Soprattutto, mi è incomprensibile cosa sia successo in quelle poche ore/giornate tra il 3 e l’8 ottobre, per passare da un ringraziamento ai suoi Vicepresidenti a un dimissionamento forzato dei medesimi. Non mi risulta che Lei abbia cercato di contattarci per eventuali chiarimenti su atti da noi compiuti, tanto gravi al punto da ritenerci responsabili fino al dimissionamento, tutti e tre. Ne’ ho avuto o visto problemi di rapporti personali con Lei – in quei giorni o nel passato - o avuto da Lei sentore di cio’. Non c’erano certo dissidi ne’ fratture tra la Vicepresidenza e Lei e penso che Lei lo possa ben confermare. Non posso fare a meno di notare, però, come questo “avvicendamento” sia molto vicino, almeno in quanto a date, ad una lettera indirizzatale dai Proff Corbellini, Neri e Flamigni e diffusa al CNB il giorno 18 settembre 2007 e che, anche io, leggevo per la prima volta, nella quale venivano esposte critiche circostanziate a operati solamente a Lei ascrivibili, in quanto decisioni da lei prese. Decisioni – e nomine - contestatele, di cui la Vicepresidenza (oltre che il CNB in toto) non era neppur minimamente stata fatta partecipe, né consultata (almeno, la sottoscritta e Cinzia Caporale). Non posso non notare anche che, a seguito di una fuga di notizie relative alla medesima lettera, il giorno 27 settembre 2007, a fine seduta del Consiglio di Presidenza che precedeva la plenaria, Lei annunciava di volersi dimettere. Queste erano le uniche eventuali dimissioni citate e per tutta la durata del Consiglio di Presidenza, Lei non ha per nulla manifestato disaccordo coi Vicepresidenti i quali, a mio avviso, con assoluto garbo e rispetto, le manifestavano i loro pensieri e, alcuni tra loro, le loro perplessità derivanti da fatti citati nella famosa lettera.

    3. Autorevolezza etica del CNB. Mi chiedo come sia possibile mantenere autorevolezza etica se non si affrontano “a viso aperto” le conseguenze delle decisioni prese. Noto invece che la plenaria odierna ha un O.D.G. che “ignora” questo “dimissionamento” e mi chiedo, tra l’altro, come si sentano i 40 colleghi del CNB. Non e’ una questione di contare gli “amici” o contare gli “indifferenti.” Il punto per me singolare e’ che, di fatto, viene loro calato sulla testa un atto, evidentemente espletato in modo quantomeno strano, e neppure li si chiama ad una breve discussione. Sto parlando del CNB, organismo che si occupa di etica, non di un raggruppamento del dopolavoro o di un club di dilettanti. Almeno se ne discuta in plenaria, si propongano e si ascoltino ragioni. Mi chiedo se e’ così che si vuole conquistare e mantenere autorevolezza sul campo. Per me tutto questo e molto altro equivale a una gestione strana del CNB ma che, comunque, anche in questo caso, non mi pare ascrivibile ai Vicepresidenti.

    4. Motivazioni addotte per il dimissionamento: (a) la dialettica, (b) la non difesa del Presidente, (c) la presunta vicinanza a chi non condivide le scelte del Presidente (d) un miglioramento della funzionalita’ dell’Ufficio di Presidenza.

    (a) - Nella sua lettera dell’8 ottobre il tutto si riduce testualmente a questo concetto: “Il Vostro alto profilo intellettuale e di personalità non ha potuto dare, per la dialettica interna tra Voi, quella compattezza all'azione della Presidenza…”Verrebbe da chiedere: nel frattempo lei dov’era? Comunque proviamo a ripensare alla dialettica: arte del ragionare, arte dell’argomentare, logica razionale. Questa è stata la dialettica fra Vicepresidenti (per quel che si è potuto fare), non una “contrapposizione”, leggibile così solo se si pensa di inscatolare il CNB. La dialettica è invece elemento ovvio, direi imprescindibile – e di ricchezza, caso mai – anche vista la differente estrazione culturale e le differenti esperienze e competenze professionali dei tre vicepresidenti. E sta a Lei, presidente Casavola, espanderla e organizzare un CNB in modo che sia dialettico e non monocratico.Con questa dialettica fra Vicepresidenti, alcuni ma non tutti i Vice (evviva il pluralismo) hanno cercato di farle capire, quando siamo riusciti a parlarle e finalmente ad avere un vero Consiglio di Presidenza (solo il 27 settembre 2007), che Lei stava seguendo una strada, a nostro avviso, “pericolosa” e soprattutto “povera” per il CNB. Poi Lei avrebbe deciso come credeva, e come ha fatto, ma noi avevamo il dovere di renderle noti alcuni fatti di cui Lei, per sua stessa incredibile ammissione, non era a conoscenza, eppure ha agito e scelto lo stesso: un esempio per tutti, il fatto che il prof. Bruno Dallapiccola (una delle nomine che le venivano contestate, anche per la mancanza di comunicazione formale al CNB prevista dal Regolamento) fosse non solo un membro del CNB ma anche il Presidente di “Scienza e Vita”. Perché Lei stesso ci ha detto di non sapere cio’ quando lo ha nominato.Ci avesse consultati, avrebbe potuto decidere di nominarlo lo stesso, ma almeno ne avrebbe conosciuto meglio la situazione, e la collocazione, questa sì, palesemente “politico ideologica”. Che non sono parole offensive, che non sono considerazioni di negatività, ma che sono una realtà che va conosciuta e tenuta in considerazione. Nella seduta del Consiglio di Presidenza del 26 settembre, Caporale e io, le abbiamo fatto presente che, a nostro avviso, erano stati fatti errori ovvii che esponevano la Presidenza e che pero’ potevano, a nostro avviso, essere affrontati e risolti con un impegno nostro alla massima attenzione agli aspetti formali e di rispetto di posizioni culturali diverse, inclusa l’eventuale assunzione di responsabilita’ dell’intera Presidenza per il passato, a patto che ci fosse una maggiore presenza e trasparenza anche sua. Questo le abbiamo detto. Le abbiamo anche confermato la nostra volonta’ a che queste nomine continuassero a restare incarico del Presidente, a patto che vi fossero consultazioni, a beneficio del lavoro del CNB, anche con i Vicepresidenti, e relative comunicazioni. Voglio anche proporre una veloce analisi delle motivazioni circa il dimissionamento “pubblicizzate”, quasi con compiacimento, da alcuni membri CNB. La dialettica è stata infatti distorta in “conflittualità”, “litigiosità”, manca solo che raccontassero “che abbiamo fatto a botte”. Un altro bell’esempio di comportamento etico. Anche se, a dir la verità, e volendo dirla tutta, qualche volta una certa litigiosita’ pretestuosa nel CNB si è vista. Ma ad opera di alcuni suoi membri e non dei Vicepresidenti. Abbiamo anche ricevuto una mail nella quale si sottolinea che alcuni membri del CNB intervengono nelle discussioni “a tutti i costi”: per curiosità si vada a vedere quante righe di verbale sono ascrivibili sempre agli stessi, e si trovi fra questi uno dei Vicepresidenti dimissionati! Quindi il tentativo di proporre l’equazione dialettica=litigiosità è palesemente basato sul falso. Ho comunque provato ad esaminare questa eventualità rileggendo documenti e missive. Vorrei farle presente, Presidente Casavola, che ricordo tre/quattro momenti di discussione animata tra/con i Vicepresidenti, che comunque non definirei ne’ conflitti ne’ litigi: - il primo, quando, in mia presenza, lei ha dato incarico a Cinzia Caporale di parlare com Francesco D’Agostino in merito a un eventuale ritiro della Mozione oociti per poi evidentemente dare lo stesso parallelo incarico a Luca Marini, in un secondo momento e all’insaputa degli altri, creando tensione e fraintendimenti tra Caporale e Marini. Fraintendimenti che hanno riguardato anche Bompiani al quale qualche ora prima aveva affidato un incarico confliggente (il terzo incarico!): non la richiesta di ritiro ma la redazione di un testo di mediazione.- il secondo, quando ha sollecitato il prof D’Avack affinchè scrivesse il suo documento integrato delle modifiche del prof. Bompiani e allo stesso tempo chiedeva evidentemente allo stesso Bompiani di fare altrettanto. E tutto il CNB ha ricevuto una serie di scambi di email, dalle quali non si capiva chi fosse responsabile di redigere quale documento. Anche in questo caso non ho visto un suo immediato intervento chiarificatore. - Ne ho pero’ trovato uno, il terzo, di momento, nel quale due dei tre Vicepresidenti sono stati attori di quello che spero nessuno si permetta di definire “litigio”: quando nella seduta di Maggio, Luca Marini ha riferito in Plenaria di una discussione avvenuta in Consiglio di Presidenza suscitando la reazione di Cinzia Caporale, con il mio stesso sostegno. Si badi, eravamo nella plenaria più controversa e difficile, e in ogni caso su una questione su cui legittimamente si poteva dire, come ha detto Marini, che il regolamento tace sulla segretezza dei lavori del consiglio di presidenza, ma su cui altrettanto legittimamente da parte di Caporale e mia si invocavano regole di fairplay e opportunita’.- Infine, c’e’ un quarto elemento di presunto dissidio che sembra mergere dalla lettera di Alberto Piazza del 5 giugno e dal verbale relativo alla plenaria precedente: nell’esprimere dubbi circa la consistenza scientifica della mozione oociti, Piazza scriveva anche che “i Vicepresidenti sembravano dare l’idea di mancanza di comunicazione tra loro e di avere pareri difformi sull’esito delle riunioni del Consiglio di Presidenza.” La lettera di Piazza proseguiva ricordandole i suoi compiti a tal proposito. Circa i pareri difformi, il primo e il secondo punto qui sopra citati sono esempi di come questa difformita’ si crei. Circa i problemi di comunicazione, dallo stesso verbale emerge come la Vicepresidente Cinzia Caporale, citandomi, riferiva che la sottoscritta in piu’ occasioni non era nemmeno stata convocata nei Consigli di Presidenza, o che venisse convocata 3 ore prima della seduta rendendone impossibile la presenza. Si noti che nonostante ripetute richieste da parte nostra, in dieci mesi la segreteria non e’ stata in grado di allestire un semplice collegamento internet con una cam e un programma gratuito per poter seguire i consigli convocati ad horas attraverso una videochiamata sempre gratuita. La mancanza di comunicazione non era quindi tra i vice, quanto, da come io leggevo la lettera di Piazza, con Lei, come dimostrero’ piu’ avanti.

    (b) Sembra poi comparire anche un’altra motivazione, da lei addotta, per i “dimissionamenti”: i suoi Vice non lo avrebbero difeso. Ma, oltre a manifestarle la nostra umana solidarietà, come persona, quando ha ricevuto critiche “a mezzo stampa” (pure lei), a me personalmente è risultato difficile (e non vedo perché poi avrei dovuto farlo) difendere un Presidente indifendibile su alcuni aspetti che le riassumo:- modalità con cui ha effettuato nomine (di cui già detto) senza che i suoi vicepresidenti fossero informati e, anzi, mettendoci per esempio nell’imbarazzo di non potere nemmeno rispondere ai colleghi del CNB che chiedevano chi le avesse fatte - disinformazione, da lei stesso dichiarata, nei confronti delle nomine che ha effettuato- evidenza lampante e incontrovertibile di quanto sopra (la lettera a Corbellini ad esempio)- mancanza assoluta di consultazione (almeno per avere informazioni) con i suoi Vice sulle nomine e su altro.Nell’insieme questo a me sembra un modo di agire che ha creato confusione tra le persone.

    (c) Sempre nella sua lettera dell’8 ottobre 2007, per dare corpo alla sua motivazione di non essere stato difeso, lei si riferisce in particolare ai suoi vice Cattaneo e Caporale, definendole “vicine allo schieramento di chi l’ha contestata e immaginandosi un certo imbarazzo nostro”. Ha detto e fatto tutto da solo. Da parte mia, le confermo, nessun imbarazzo. Perchè ho dovuto, come Vicepresidente, prendere atto solo di fatti di cui lei, purtroppo, non mi aveva messo a conoscenza. La vicinanza agli schieramenti non c’entra proprio nulla, c’entrano i fatti. E devo dirle soprattutto che trovo molto pretestuoso il suo continuare a ricorrere al definire le persone “schierate politicamente”, come piu’ volte ha fatto, e catalogarle tali quando hanno un’opinione diversa dalla sua o anche solo critiche puntuali o anche solo manifestato attenzione alle critiche pervenute per comprenderle, come era mio dovere di vice (e anche suo). Capisco che questo sia un modo comodo per “diluire” i problemi. Parlo per me: io non ho nessun schieramento politico da difendere nè, come avrà potuto vedere in occasione di questo dimissionamento, nessuno schieramento politico a mio sostegno. Ho avuto incarichi dal governo di centro destra e incarichi dal governo di centro sinistra, per il semplice fatto di essere uno “scienziato e basta”. Il che mi è sufficiente per accettare questi momenti di servizio. Ma che mi è anche sempre stato di obbligo, come o forse più che ad altri, e senza trovare alcun impedimento anzi nella mia fede cattolica, ad essere portavoce laico all’interno del CNB, e altrove, quando la Scienza viene chiamata in causa.

    (d) Una ulteriore motivazione che traspare dalla sua lettera dell’8 ottobre e’ la necessita’ di una migliorata funzionalita’ della Presidenza. Mi sarebbe piaciuto sapere prima che lei era dell’idea che la funzionalita’ della Presidenza andasse migliorata, ma non l’ha mai segnalato. Avrei potuto capire cosa c’era che non andasse e contribuire a migliorare. Ma a questo proposito ho io qualcosa da dire e lo affronto al punto 5.

    5. Alcune considerazioni generali sulla gestione del CNB. Propongo lettura circostanziata degli eventi analizzando l’attività di questi 6 mesi.

    (a) aspetti organizzativi: i Consigli di Presidenza.Il primo Consiglio di Presidenza a cui ho partecipato si e’ svolto nella mezz’ora antecedente la plenaria del 12 febbraio 2007. Precedentemente e successivamente lei aveva, infatti, instaurato una modalità di convocazione del Consiglio “dall’oggi al domani”, per non dire che di alcune riunioni non sono nemmeno stata informata. Dopo le mie -mi sembra fin troppo garbate segnalazioni- ho cominciato a ricevere telefonate in cui mi si informava che di lì a poche ore vi sarebbe stato un Consiglio di Presidenza. Inutile dire che l’attività di ricerca ha ben altri ritmi e obblighi morali e professionali per poterli interrompere così, senza agenda ne’ preavviso. Caporale piu’ volte le ha chiesto una calendarizzazione dei consigli, perchè vi era troppo silenzio tra una plenaria e l’altra. Come questa assenza di comunicazione tra le plenarie influenzasse la vita del CNB e’ presto detto. Ad aprile, a ridosso della plenaria e con la mozione ovociti pending, sia io che, scoprivo, indipendentemente, Caporale, abbiamo invano cercato di rintracciarla, anche la sera precedente la plenaria, per trovare un accordo in sede di Presidenza su come comportarci nella gestione dei lavori. Dopo quest’ulteriore mancata occasione e le altre successive, da giugno si era raggiunto l’accordo che il Consiglio di Presidenza sarebbe stato convocato la settimana dopo la plenaria e, poichè non era per me facile aggiungere un altro viaggio al mese per i Consigli di Presidenza, ho più volte chiesto e infine ottenuto - per una volta e solo a giugno - che la segreteria della Presidenza organizzasse la riunione in video conferenza, grazie alle quali si sarebbe potuto essere più efficienti, oltre che risparmiare tempo e soldi allo Stato. Solo in una occasione siamo riusciti ad effettuarla, appunto a giugno, a vita del CNB gia’ ben avviata, nella quale sono stati discussi, con serenità e opinioni diverse, aspetti secondo me rilevanti. Questa videoconferenza -e il Consiglio del 27 settembre - sono state le uniche due riunioni del Consiglio di Presidenza ufficialmente da lei convocate dando il tempo a tutti i vicepresidenti di organizzarsi e partecipare.Questa è la sintesi delle sue attività di convocazione del Consiglio di Presidenza. Ricordo inoltre che la riunione del Consiglio di Presidenza del 27 settembre e’ stata convocata a seguito di mia sollecitazione del 4 settembre, andata silente, e seconda sollecitazione del 20 settembre (allegato 4). Mi permetta quindi di avere perplessita’ circa l’ipotesi che “la funzionalita’ della Vicepresidenza” dovesse essere migliorata.

    (b) Aspetti di contenuto: le Mozioni Non possiamo fingere: l’attività del CNB finora è stata caratterizzata da una mozione già da molti definita “inutile”, di scarsa rilevanza nazionale, povera di contenuti scientifici, pasticciata, contradditoria e provocatoria nella sua forma.Soprattutto, quest’ultimo è il punto che più mi ha colpito: una mozione per me nata dalla distorsione dei fatti, dall’immaginazione di chi vede “ricercatori affamati di ovociti” ovunque, come e’ stato detto. Ho sin dall’inizio manifestato i miei dubbi per come questa mozione è stata proposta, dubbi ribaditi e motivati in quell’unica occasione di videoconferenza. Nonostante ciò, e per dare a tutti la possibilità di proporre questioni che ritenessero opportune di discussione, come Vicepresidente, non mi sono inizialmente opposta a che venisse ripresentata integrata da ben altri concetti che speravo fossero un po’ più circostanziati dal punto di vista scientifico (che è poi il motivo per cui ho accettato di essere parte del CNB) e leali verso il cittadino che legge.Ma niente. E quella mozione, che a mio avviso mina l’autorevolezza del CNB e sta come una macchia sul suo sito web, non e’ stata ritirata, e la discussione si è fatta litigiosa, conflittuale e provocatoria e spostata su altri piani. Era lei che doveva, a mio avviso, piu’ saldamente guidare la nave.Questo evento ha per me, ma anche internazionalmente, siglato indelebilmente in modo negativo il profilo di lavoro di questo CNB. Si è arrivati, quindi, alla seduta “tempestosa” del 25 maggio. Una seduta durante la quale ho avvisato, prima che si iniziasse la votazione, che non mi sarei prestata a partecipare –da Vicepresidente- ad una “votazione squalificante” per il CNB e “pretestuosa” per i contenuti. Si badi che l’annuncio di assenza dal voto era stato dato anche da Caporale addirittura in una seduta precedente e poi ribadito. Questo anche a tutela di chi, nel CNB, si sarebbe visto oscurare il parere pur non volendosi far coinvolgere in questioni così pasticciate. Mi sono comportata coerentemente con quanto avevo preannunciato e ho lasciato l’aula. E con me, le ricordo, anche uno dei nuovi vicepresidenti da lei scelti a sostituirci. Il 30 maggio i membri del CNB, tutti, ricevono la sua missiva in cui lei si dice “… preoccupato delle divisioni e degli schieramenti …“”. Tardivo anche questo. Forse non avrebbe dovuto lasciar andare il CNB alla deriva in questo modo. Forse avrebbe dovuto ascoltare e comprendere la “dialettica” proposta dai suoi vice presidenti di allora. Un altro punto della sua lettera del 30 maggio evidenzia la sua impressione che “..taluni si comportano come se il CNB fosse un organo di rappresentanza politica”, un punto che ribadisce nella sua del 19 giugno che manda ai Vice presidenti, in cui li prega di lavorare prescindendo da schieramenti. Temo lei non abbia proprio capito, Presidente Casavola. Come ho gia’ detto, molti se non tutti, tra quei “taluni”, e certamente la sottoscritta, stavano difendendo ben più di (per me non interessanti) “schieramenti politici”. Era in gioco quello in cui molti di noi credono fermamente: evitare che il CNB si trasformi in un “tribunale morale che spara sentenze” (per giunta di bassa qualità intellettuale) contro la Scienza.
    (c) Aspetti di comunicazione inter
    ne e verso l’esterno.

    Le attività del CNB verso maggio si caratterizzano anche per le ripetute richieste di alcuni membri di conoscere chi avesse nominato il Prof. Dallapiccola a rappresentare il CNB nel comitato di revisione della legge 40 presso il Consiglio Superiore di Sanita’. Mi parevano richieste legittime. Dopo la seduta di luglio, durante la quale lei aveva sostenuto di non esserne a conoscenza, appaiono le sue scuse. Aveva sbagliato, la nomina era stata sua e nel carteggio, evidentemente poco organizzato della segreteria, questa “piccola” nota è sfuggita. Preoccupante.Le chiedo se questa è funzionalità, se questo è colpa dei vice presidenti, oppure se non è stato elemento di forte imbarazzo per loro, soprattutto visto la veemenza con cui lei ha attaccato chi le aveva chiesto spiegazioni. Peraltro dovute, da Regolamento. Notavo, in agosto, da un comunicato stampa, che il Vicepresidente Marini figurava come rappresentante per il CNB presso un altro organismo. Ho quindi chiesto allo stesso chi lo avesse nominato. Mi ha confermato che la nomina è stata sua. Di nessuna di queste nomine io ero a conoscenza ne’ lo era Caporale. In agosto ho quindi chiesto a Marini che ci si facesse promotori, al consiglio successivo, di un chiarimento, al fine di arrivare ad una modalità d’informazione che permettesse ai Vicepresidenti (e ovviamente al CNB) di essere almeno informati degli atti del Presidente. Per i seguenti motivi: - perche’ non avere queste informazioni significava una non-comunicazione grave tra Presidente e Vice (per responsabilità unicamente sua e che invece sembrava cadere anche sui vice, agli occhi degli altri membri del CNB)- perche’ ritenevo non adeguato che queste informazioni giungessero a noi dai giornali - per utilizzare al meglio quelle investiture per rappresentare il CNB, - per potere utilizzare queste investiture per ottenere informazioni sulle attivita’ promosse in quei comitati. Non sapendo “chi fosse in quale comitato”, era ovvio che si perdessero opportunità per i colleghi che volessero trarne o dare informazioni via il rappresentante (il quale e’ anche tenuto a comunicare al CNB le sue attività presso quelle sedi, cosa mai sollecitata). Sempre in materia di comunicazione ci sono anche gli aspetti della comunicazione verso l’esterno. Un esempio su tutti, ancora legato alla mozione sugli ovociti, la quale, approvata con una maggioranza (“grazie” ad un Regolamento che permette di votare a maggioranza le idee etiche degli altri!), finiva sul sito web del CNB con una modalità tale da fare sembrare che tutto il CNB avesse votato a favore. Questo, ho saputo poi, nonostante Caporale, accortasi della cosa, facesse subito richiesta alla segreteria di provvedere.Dopo avere ricevuto, in agosto, da colleghi scienziati italiani, delle e-mail nelle quali mi si chiedeva come avessi potuto votare quel documento, in un e-mail del 4 settembre le facevo presente tutto cio’, e soprattutto quanto fosse necessario un momento di incontro dell’Ufficio di Presidenza. Ma anche questa mia richiesta di maggiore comunicazione e coesione con lei è caduta nel nulla. Il 20 settembre torno a scriverle in quanto preoccupata per la mancanza di comunicazione e con il timore di affrontare la plenaria senza strumenti e concertazione con lei (nel frattempo era giunta la lettera dei Proff Corbellini, Neri e Flamigni). Piu’ tardi in mattinata arrivava la convocazione per il giorno e l’ora da me proposti. Ci sarebbe tanto altro da dire, e probabilmente lo farò in altra sede. Ora voglio affrontare un ultimo aspetto, legato al futuro del CNB.

    6 – Il Giro di boa e i nuovi Vicepresidenti

    Esaminato quanto esposto fin ora, e molto altro, mi sono quindi chiesta se dovessi quindi legare questo dimissionamento al fatto di avere dichiarato che avrei lasciato la seduta qualora la mozione oociti fosse stata messa ai voti e quindi di averlo fatto. Ma, se la logica ancora esiste, non può essere, visto che con me e altri è uscito anche uno dei nuovi nominati vicepresidenti. Non posso nemmeno legare il dimissionamento alla lettera dei Proff. Corbellini, Neri e Flamigni perchè pur avendone anticipato alcuni aspetti, a seguito di una attenta lettura degli eventi, ed espresso a lei le mie preoccupazioni per tempo e prima della famosa lettera, ritenevo, come gia’ detto sopra, la lettera affrontabile e risolvibile con un impegno della Presidenza alla massima attenzione agli aspetti formali e di rispetto di posizioni culturali diverse, inclusa l’eventuale presa di responsabilita’ sull’intera Presidenza per errori commessi. Cosi’ le dissi in sede di Consiglio del 27 settembre.La lettera dei Proff. Corbellini, Neri e Flamigni non poteva quindi essere la causa. Infine, mi trovo anche spiazzata dai nuovi vice presidenti che, con queste premesse e in una situazione tanto grottesca, almeno per me, manifestano una stupefacente leggerezza, quando chiedono “di voltare pagina” su quello che è, per modi e contenuti, ne più e ne meno che un atto di repressione, e mi chiedo come si possa, a prescindere da chi ne sia involontario protagonista, sorvolare così su questi aspetti ed essere membri di un comitato di bio-etica e magari pure Vicepresidenti. Al termine di questa analisi resto quindi senza valide spiegazioni per questa sua decisione di sostituire la Vicepresidenza. Da questo momento tutte queste mie note e pensieri in relazione a questi fatti saranno pubblici.

    Elena Cattaneo
    http://www.lucacoscioni.it/cnb_plenaria_elena_cattaneo

 

 

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