Mi chiedevo, in un recente thread: ma se io sono un imprenditore e decido di non assumere un ragazzo perchè scopro che è gay.. posso essere denunciato per discriminazione sessuale ed essere magari costretto ad assumerlo. Se io ho un club, e dico no tu membro Donna del culb non puoi diventarne presidente perchè sei donna: idem come sopra. Se io faccio un proclama dicendo che i neri sono delle scimmie schifose, stessa cosa. Eccetera..

Ma se l'organo discriminante è un organo che faccia parte di una istituzione religosa, no. In quel caso c'è il sacrosanto diritto di fare un pò come pare a quell'organo e agire di conseguenza. Io non posso essere discriminato sul lavoro, per strada, in una associazione, TRANNE che in una religiosa. All'interno di essa si trova un potere più forte dei principi costituzionali di libertà ed eguaglianza, una forza che viene riconosciuta dallo stato come più forte dei suoi principi più forti e fondanti: la religione.

C'è poi il caso di una religione diversa da quella cattolica, che in italia ha un peso che può variare ma che quasi sempre è il potere n°2 dopo quello cattolico, quindi sempre e comunque più forte dei principi fondanti di tutta la società giuridica.

I luoghi di culto diventano così un porto franco, una ambasciata del vaticano all'interno del quale non vigono più le leggi dello stato, ma quelle dell'istituzione religiosa di riferimento, che però si può avvalere, stranamente, delle forze dell'ordine italiane anche in quei luoghi, che la servono laddove essa comanda (ad esempio se c'è un omicidio in chiesa la polizia interviene) ma il reato di discriminazione, ad esempio, non viene preso neppure in considerazione: è un principio costituzionale ad efficacia "sparsa".

Ci sarebbe da chiedersi: su quale principio giurico si fonderebbe questa astensione dai doveri costituzionali? come si acquisisce questo "status"? e come si stabilisce la "gradualità" dei vari credi nel poter trasgredire alle norme italiane? Che ne so, una chiesa protestante in italia avrebbe gli stessi diritti? e una musulmana o ebraica? Insomma, solo le religioni Abramitiche hanno questo privilegio? Ma se io voglio fondare una religione nella quale si fa della discriminazione e quindi non assumere NEGRI nel mio negozio dicendo che quello è luogo di culto della mia religione? E se la chiesa cattolica sentenziasse che i vangeli asseriscono, tra le righe, che nei luoghi di proprietà della chiesa è permesso uccidere, la legge italiana sarebbe anche in quel caso automaticamente inefficace? In che modo quindi si è sviluppata questa indipendenza normativa e comportamentale dove c'è di mezzo la religione? capirlo potrebbe aiutare a capire fin dove si potrebbe arrivare lungo questa strada.