An non so, ma la Lega che sostiene di aver subito spesso la persecuzione politica della Magistratura ha i suoi buoni motivi.
Esempio: Maroni perseguitato fin dal Settembre1996 da Papalia senza giustificato motivo, condannato ingiustamente e sbattuto in prima pagina per resistenza a pubblico ufficiale e poi assolto perché il fatto non sussiste senza che l'abbia saputo nemmeno Grillo, non può avere una buona opinione della magistratira italiana, neanche quando incrimina un avversario politico.
Non credi?
Sarebbe stato incoerente se avesse strumentalmente approfittato delle disgrazie del ministro di grazia e giustizia, non trovi?
Clikkate
Fare la cura di Berlusconi per esorcizzare Prodi è come quello che aveva l'influenza e come terapia d'urto....si è sparato!
Ibrahim
A proposito del Partito Radicale io ho sempre avuto una mia teoria.
In realtà il minuscolo partito di Pannella e della Bonino non è affatto piccolo. E' minuscolo nel consenso ed è osteggiato dai principali Partiti...come Partito, al contrario i suoi leader sono ricercati (tranne Pannella che è andato via da molto tempo, la logorrea l'ha colpito in modo letale) e stimati. Il motivo di questo a parer mio è semplice. L'obiettivo dei radicali: il transnazionale, il liberismo, l'indifferenzazione sessuale, il supergarantismo a tutti i costi, il filosionismo etc. etc. Questi non possono essere obiettivi e ragioni di un Partito. Perchè? Ma perchè ci siamo già dentro! Sono caratteristiche ed istanze che, a livello sovranazionale, stanno andando avanti da venti anni e continuano imperterrite. I Partiti tradizionali non solo non possono fare nulla ma addirittura è evidente che speculano sulle necessità dei cittadini per ampliare i propri spazi di potere. E basta. Beppe Grillo ha scoperto l'acqua calda...ma siccome la maggior parte delle volte non è il cosa (non solo) ma è il come si fanno conoscere, perchè no, anche le ovvietà. In questo caso e giustamente il nostro Beppe ha attecchito!
Tornando ai radicali. Mi sono ascoltato il loro congresso e i relatori tutti erano costernati per la scelta di Veltroni di accettare Di Pietro e mettere seri veti ai radicali. Credo e spero che per loro fosse una semplice domanda retorica, altrimenti comincierei a dubitare seriamente delle loro facoltà mentali. Di Pietro e il suo piccolissimo (questo veramente piccolo) Partito ha accettato di omogeneizzarsi nel PD. I radicali al congresso continuavano a sottolineare che non solo l'avrebbero fatto pure loro ma che era loro precisa volontà transigurarsi nel PD. Ovviamente per farlo diventare Partito democratico transnazionale, liberista, anticlericale e via di seguito.
Veltroni non mi piace ma bisogna ammettere che scemo non è. Tutt'altro. Sa bene quali pericoli correrebbe a sdoganare un Partito Radicale che già sta vincendo a livello planetario visto che è ultra-positivista, ultra-scientista, ultra-femminista, ultra-illuminista, etc. Tutte parole d'ordine che i radicali fanno proprie con i suoi rappresentanti/missionari politici e non dispiacerebbero affatto a Walter Veltroni che deve tenere a bada i cattolici.
Sono il Progresso senza se e senza ma! Soprattutto senza controllo...
Un pericolo già reale. Quindi inutile cercare di ufficializzare e mettere in forma un qualcosa che ha già una sua forma, per di più gigante!
p.s. Riguardo quanto sopra, ho fatto alcune domande nello spazio dei radicali ma non mi sono arrivate risposte e l'unica risposta non diceva nulla ed era demagogia pura. Probabilmente i militanti non sanno rispondere a delle semplici domande...QUI il post in questione.
Ibrahim
Pannella, poveraccio, a forza di "alzare i toni" è diventato la parodia di se stesso, aiutato dalla sua faccia da clown.
Le sue sfuriate, sempre quelle da decenni, le stesse frasi ripetute all'infinito ottengono l'effetto del "tormentone teatrale" : fanno ridere, sempre più a denti stretti man mano che il nostro si scolla dalla realtà e si esibisce in voli pindarici.
Giacinto, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
Non solo, ma questa crisi economico-sociale-politica ed istituzionale sta avvenendo in una contesto in cui non mancano certo le risorse umane, tecnologiche e materiali per consentire a tutti un benessere piu' che dignitoso.
A mio parere non si riuscira' a cambiare rotta finche' non sia chiaro a tutti quale sia il il motore primo di questo sistema deviato, e cioe' il denaro-debito del sistema bancario, che impone a Stati e cittadini la schiavitu' di un debito perenne, crescente ed ineluttabile e sottomette la societa' al proprio imperio invece che essere strumento per la sua prosperita'.
2008 - 1929?
(tratto dal blog di Beppe Grillo di oggi 13 marzo 2008)
Le previsioni sulla crisi del mercato immobiliare negli Stati Uniti sono da infarto. Vi ricordate i subprime, i mutui concessi a chiunque senza verificarne il reddito e trasformati in fondi di investimento piazzati a destra e a manca? La banca vendeva il mutuo e anche il fondo con il mutuo dentro. Geniale. Alcune banche, come la Northern Rock, sono saltate per aria e il valore del loro titolo azionario è stato quasi azzerato.
Ben Bernanke, il capo della Federal Reserve, aveva previsto, nel luglio 2007, il danno al sistema finanziario americano in 100 miliardi di dollari. La Goldman Sachs ha poi rivisto la stima a 500 miliardi dollari. Nouriel Roubini della New York University Stern School of Business ha di recente alzato la posta fino a una perdita di 3.000 miliardi di dollari. Una cifra pari al 20% del PIL degli Stati Uniti. Sempre Roubini valuta un effetto collaterale sulla Borsa statunitense in una perdita di 5.600 miliardi di dollari.
Il pessimismo di Roubini, o forse realismo, si spinge fino a prevedere una perdita di valore complessiva equivalente all’intero PIL annuo degli Stati Uniti. Il valore delle case è diminuito di almeno il 10% dai massimi e si ipotizza una perdita di un ulteriore 20%.
Chi sta pagando un mutuo spesso consegna le chiavi di casa alla banca quando si accorge che l’ipoteca sull’immobile è superiore al valore di mercato. La banca deve quindi svalutare il suo patrimonio immobiliare. Per rientrare dalle perdite (voragini) finanziarie chiede il rientro dei crediti a rischio. E vende i titoli più esposti.
Scende il valore delle banche, dei titoli, delle case e, all’improvviso, nessuno fa più prestiti. Il valore del dollaro crolla, 63.000 posti di lavoro in meno in febbraio 2008. In questi casi si parla sempre di un nuovo 1929, dato lo scenario non è escluso che possa succedere. Gli economisti ipotizzano la più grande crisi finanziaria dagli anni ’30.
L’italiano medio con il suo stipendio tra i più bassi d’Europa, le tasse tra le più alte del mondo e servizi pubblici indecenti può credersi al riparo da questo tsunami finanziario. Peggio di così gli sembra difficile. Qualche piccola precauzione è comunque meglio prenderla per non rovinarsi del tutto. Per chi non ha soldi, non fare nessun debito. Per chi ne ha ancora qualcuno non investire in fondi e rimandare l’acquisto della casa.
Verso la catastrofe con ottimismo.
Per approfondimenti:
blog di Martin Wolf, Financial Times
blog di Nouriel Roubini.
Ibrahim