http://www.repubblica.it/2007/11/sez...e-bersani.html
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Intervista al ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani
"Stop ai rincari, il governo è pronto a intervenire"
"Assicurazioni e banche senza alibi
basta scaricare costi sugli utenti"
di MARCO PATUCCHI
"CERTE aziende non hanno più alibi. Non possono più scaricare sui consumatori, senza pensarci un attimo, qualsiasi costo: dal prossimo anno i prezzi dovranno essere abbattuti e noi non staremo con le mani in mano...". Pierluigi Bersani sta preparando le valigie per tornare a Roma dopo un weekend trascorso nella sua Piacenza. Ad attenderlo, in serata, è il vertice sul Pd convocato da Walter Veltroni, ma il primo pensiero del ministro dello Sviluppo Economico è per l'allarme prezzi che è tornato a suonare forte in Italia.
"In realtà ci troviamo all'interno di un fenomeno internazionale - precisa - basti vedere cosa si è detto e scritto in Europa dopo l'annuncio che l'inflazione tedesca è al 3%".
Sarà pure un fenomeno internazionale, ma qui in Italia sembra pesare molto di più nelle tasche dei cittadini. E l'impressione è che si faccia poco per contrastarlo.
"Certi fattori sono solo parzialmente nelle nostre mani. Penso, ad esempio, alla crescita dei prezzi dell'energia innescata dalla forte domanda di paesi come Cina e India. Oppure al ruolo della speculazione finanziaria che amplifica di almeno venti volte gli effetti delle cause strutturali".
Dunque alziamo bandiera bianca davanti a hedge fund e banche d'affari che decidono quanto costa il nostro pieno di benzina?
"No, qualcosa l'Europa la può fare e, a Bruxelles, mi batterò per questo. Si tratta di segnali precisi da mandare agli speculatori: innanzitutto la minaccia di un piano drastico di risparmio energetico; poi prevedere contratti a prezzi prefissati su forniture che arrivano da giacimenti alternativi come, ad esempio, quelli delle sabbie bituminose del Canada; infine, chiedere all'Aie (l'Agenzia internazionale per l'energia, ndr) di prefigurare un eventuale ricorso alle riserve strategiche. Tre deterrenti nei confronti della speculazione che, come si sa, gioca sulle aspettative".
Misure molto lontane, però, dalle bollette degli italiani.
"Guardi, a livello nazionale qualche linea difensiva l'abbiamo già attivata. Da gennaio scattano le tariffe elettriche sociali, insieme agli incentivi per il risparmio energetico. Senza contare, per il medio periodo, la diversificazione sul fronte delle forniture attuata in molte direzioni, ad esempio con il recente accordo in Francia".
Intanto per le tariffe di gas e luce è in arrivo una nuova stangata, mentre continua a crescere il prezzo di pane e pasta...
"Anche quello dei prezzi alimentari non è un problema completamente nelle nostre mani. Comunque, si stanno registrando i primi raffreddamenti delle quotazioni per le materie prime e, visto che nel frattempo abbiamo mandato la Guardia di finanza a controllare eventuali speculazioni nella filiera che porta al prezzo finale, mi attendo che già dalle prossime settimane ci siano ribassi. Faremo pressing in questo senso".
In realtà il pressing servirebbe anche per le liberalizzazioni. Dopo un'ottima partenza, sembrano segnare il passo.
"I prezzi dei farmaci da banco e le tariffe dei telefonini li abbiamo drasticamente abbassati e questo, assieme alle misure sulle tariffe aeree, ha portato l'inflazione sotto la media europea. Ora in Parlamento abbiamo la terza lenzuolata che incide, tra l'altro, su farmaci di fascia 'c', distribuzione della benzina, costi bancari sul massimo scoperto. Pensi che, solo sui farmaci di fascia 'c' si può abbattere il prezzo del 20%. Insomma, questa riforma è una bomba a frammentazione che colpisce tanti interessi di parte, ma che deve diventare legge entro gennaio".
Con una maggioranza così litigiosa?
"Non nascondo i problemi del centrosinistra, ma quando nella maggioranza si capisce la priorità di un tema, il punto di caduta si trova sempre. Piuttosto, mi chiedo dov'è l'impegno di un'opposizione che si autodefinisce liberale...".
Buoni risultati su farmaci e telefonini. Ma gli altri settori? L'Isvap segnala che i premi Rc auto corrono più dell'inflazione.
"Le compagnie non hanno più alibi: la redditività del settore Rc auto non è mai stata così buona e anche l'indennizzo diretto sta riducendo i costi. Quindi da gennaio i prezzi dovranno scendere, altrimenti non resteremo con le mani in mano... ".
Stesso discorso per le banche? La trattativa con i consumatori per cancellare i costi di trasferibilità dei mutui procede a fatica...
"Basta alibi pure sui mutui. Anche se non ce n'era bisogno, ho scritto un emendamento alla Finanziaria per chiarire ulteriormente che il trasferimento dei mutui deve essere a costo zero: ora si proceda! Deve finire l'abitudine di molte aziende che scaricano automaticamente qualsivoglia costo sui consumatori".
Dalle banche italiane alla Banca centrale europea: condividerebbe un eventuale rialzo dei tassi contro la fiammata inflazionistica?
"La Bce ha la vocazione ad essere guardinga quando l'inflazione sale oltre il 2%, ma a Francoforte devono capire che c'è anche la sfida della competitività per le aziende. L'asticella dell'euro è già troppo alta. L'inflazione la devono combattere i governi con le riforme e non, in questo momento, la Bce con misure monetarie difensive".
Non crede che il carovita si possa battere anche sul fronte dei salari, magari alleggerendo la pressione fiscale per le famiglie?
"Abbiamo già fatto qualcosa per i redditi più bassi. A questo punto bisognerà rinnovare i contratti per i 7 milioni di lavoratori in attesa e, visto che ci sono le condizioni tra le parti sociali, realizzare una equilibrata rivisitazione dei meccanismi contrattuali. E su questo anche il governo è pronto a fare la sua parte. Infine le tasse: nei limiti delle finanze pubbliche e di fronte a un Pil decoroso e a una ulteriore razionalizzazione delle spese, esistono i margini per abbassare la pressione fiscale sul lavoro salariato".
E' un impegno al quale dovrà contribuire, evidentemente, anche il Partito democratico. Dopo i primi entusiasmi, il percorso costitutivo del partito sta incontrando i primi ostacoli. In discussione c'è anche la sua preferenza per un percorso congressuale. Quale modello di Pd ha in mente?
"Sono per un partito davvero nuovo e credo che, a regime, gli iscritti dovranno partecipare ad un congresso che elabori piattaforme politiche e candidati da sottoporre poi alla scelta degli elettori. Alla fine del percorso, secondo me, dovrà esserci un organismo dirigente nazionale a numero prefissato che comprenda, oltre ai dirigenti scelti da iscritti e elettori, rappresentanti regionali e dei gruppi parlamentari".
Come giudica il dialogo avviato da Veltroni con il centrodestra?
"Il Pd è stato un sasso nello stagno della politica. Poi il governo, respingendo le spallate, ha portato Berlusconi a più miti consigli e si sono create le condizioni per un dialogo che va benissimo. Ora, però, non dobbiamo interrogare la Sibilla se Berlusconi fa sul serio o no: finito il primo giro, carta canta; andiamo in Parlamento a fare le riforme perché di tempo non ce n'è molto".
Quale modello di sistema elettorale predilige?
"La sfida è preservare il bipolarismo a fronte di meccanismi ispirati ad una logica proporzionale. Si può fare, ma solo lavorando sia sui meccanismi elettorali che su quelli parlamentari e, in parte, costituzionali".
(3 dicembre 2007)
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Con una maggioranza così debole e la presenza di amici dei banchieri e di altre lobby nel governo, sarà dura far prevalere la linea di Bersani, anche perchè l'opposizione è quanto di peggio vi sia in fatto di corporativismo, per cui dal Cdx non c'è da attendersi alcun appoggio ad alcuna liberalizzazione.
Però bisogna fare tutto il possibile per far passare il terzo pacchetto di liberalizzazioni.
Altrimenti questo Paese non si sblocca.