Dalla "discesa in campo" del 94 Berlusconi ci ha ammorbato giorno e notte col suo definirsi "Liberale", sulla cultura "Liberale", col suo partito di "Azzurra libertà", i suoi "circoli della libertà", il suo "partito della libertà" e il suo "popolo della libertà" per "chi ama la libertà".
Mi chiedo: quale elemento di libertà o liberalismo c'è in Silvio Berlusconi?
Non è liberale in senso economico (La sua coalizione ha fatto la guerra alle liberalizzazioni di Bersani), non è liberale sui diritti civili (ha appoggiato in tutto e per tutto le frange cattoliche nelle barricate ad ogni tentativo di approvare leggi che offrissero la libertà individuale e la libertà di scelta).
Detiene un quasi monopolio dell'intera informazione ed editoria privata, e, quando è al governo, anche di quella pubblica;
Fa sbattere fuori dalla TV di stato chi lo ha criticato in campagna elettorale;
Pretende cha la sua leadership di partito non sia mai messa in discussione e redarguisce gli alleati quando sottolineano che lui non è leader a vita;
Non si dimette neanche dopo un 12-2 alle regionali ma pretende che il governo si dimetta perchè lui ha organizzato una raccolta di firme;
Se perde le elezioni non si congratula coi vincitori ma anzi si rende protagonista del primo caso al mondo in cui il capo del governo accusa di brogli l'opposizione;
Utilizza il parlamento per far varare leggi che depenalizzano i suoi reati, allungano i tempi di prescrizione fino a tempi a lui utili, ed emana decreti per salvare le sue proprietà (salva-previti, salva-rete4 ecc..).
Emana una legge elettorale "Porcata" volta, per ammissione dello stesso redattore e firmatario, a far nascere il governo prodi e quindi l'italia su una sedia a rotelle (per mezzo di un premio di maggioranza assegnato alla minoranza).
Insomma quando lo sento riempirsi così tanto la bocca della parola LIBERTA' non posso fare a meno di pensare a Corrado Guzzanti, Neri Marcorè e compagnia.