Non molti sanno che sono un fan di RAFFAELLA CARRA'.
Allora mi lancio in un ucronia di raffaella carrà politica.
Nel 1977, nel periodo del compromesso storico, raffaella carrà, in accordo con alcuni ricchi ed importanti uomini di spettacolo, lancia un nuovo partito, il
BLOCCO POPOLARE RAFFAELLA CARRA', anticipando di venti anni Yulia Timoshenko.
Nel 1978 il Blocco si presenta alle elezioni regionali del Friuli riscuotendo un insperato e forte successo. Presentando liste unitarie con i radicali e i repubblicani ottiene un più che dignitoso 9.5% superando di 240 voti i socialisti e risultando la terza forza regionale. Il programma politica raffaelliano era basato su un forte populismo sui temi sociali, su una forte componente libertaria e su un discreto nazionalismo, tanto che raffaella due anni dopo dirà che il Blocco è un partito "Nazional-progressista". Nello stesso anno si pone in maniera provocatoria a favore del cosidetto vincolo esterno, ossia della proposta di entrare nello SME. Raffaella nel comizio di Udine del 21 Aprile attacca duramente un "sistema industriale e finanziario che nel nostro paese non sa guardare al di là del proprio naso. Certe volte mi domando se di economia capitalista ne capiscono di piu' gli industriali o i comunisti..."
Nel 1979, nelle elezioni politiche anticipate, Raffaella attacca fortemente il compromesso storico "massacratore delle classi sociali piu basse, capace solo di rubare ingrassando il ceto statale". Raffaella è anticipatrice del populismo liberale da anni 80 e allo stesso tempo è libertaria, nazionalista. Le sue contraddizioni sono palesi ad uno che studio attentamente il suo programma ma con il carisma e le sue canzoni ferma ogni genere di contestazione.
Raffa lancia un progetto "progressista, popolare, nazionale" e fa un accordo elettorale con il Partito Radicale. La lista è chiamata BLOCCO POPOLARE RADICALE RAFFAELLA E MARCO (pannella, ndr).
L'obiettivo è "ottenere più del 5%" per un'alternativa laica, popolare, nazionale e progressista. Ottiene, sorprendentemente, il 7.3%. In un'analisi dei flussi elettorali si evidenzia che raffaella è votata da molti comunisti delusi e da molti socialisti-socialdemocratici-repubblicani. Il voto della carrà è cosi' diviso: 28% ex radicali, 9% non voto, 20% ex comunisti, 13% ex socialisti 7% ex socialdemocratici, 7% ex repubblicani, 3% ex liberali, 12% ex democristiani, 1% altri.
Alle europee, ancor piu sorprendentemente, sbanca e ottiene il 13.4%.
Nel 1980 Raffaella, dal Parlamento, attacca duramente il "partito socialista italiano, che potremmo chiamare facilmente partito dei venduti. Governa in tutto il paese o con i comunisti o con i democristiani. Assieme a PCI e DC spartisce la torta del potere lasciando le briciole ai piccioni, ai cittadini italiani che generosamente votano sempre questi tre". In alternativa all'idea dei 2 forni di Andreotti la Carrà propone l'idea dei "3 forni, uno peggiore dell'altro, in cui io nn mi butterei mai. E' ora di mandarli tutti a cag*re".
Alle elezioni regionali dello stesso anno ottiene voti incoraggianti dopo accordi elettorali locali che la portano a fare liste "Blocco Popolare Radicale" in 13 regioni e liste "Fronte Ampio PSDI - PRI - BPRC - PR" in Basilicata e Piemonte.
Particolarmente forte risulta il successo nel nord, dove ottiene il 17.5% in Piemonte, il 12.4% in Liguria, l'11.3% in Lombardia.
Nello stesso anno riesce a presentare una proposta di riforma elettorale e di riforma istituzionale della costituzione che "garantiscono maggioranze piu stabili". In questo annuncia una collaborazione con democristiani e comunisti. L'idea della carrà è accordarsi con Bettino sfidandolo nello stesso settore, creare un polo progressista che "vada dai socialisti ai liberali" e sfidare con questo democristiani e comunisti con una legge elettorale "proporzionale ma che garantisca meno i micropartiti".
Nel 1981 Raffaella trova un accordo con PSI, PSDI, PR, PLI, PRI, DC e PCI per una legge elettorale scritta di suo pugno che assicura uno sbarramento al 6% a livello circoscrizionale. Dice di ispirarsi direttamente "al sistema elettorlae spagnolo di recente ideato da quella giovane democrazia vitale ed energica che ha appena eletto un ottimo riformista come Gonzales". La legge viene approvata perchè assicura a DC e PCI piu seggi con un sistema come questo. Non sanno dell'accordo Raffa-Bettino per un sistema che di fatto diviene tripolare. Dopo la legge elettorale si va subito ad elezioni. Nel Settembre vi è l'annuncio di elezioni per Marzo. A ottobre miss raffa organizza una mega conferenza stampa in cui annuncia l'accordo elettorale tra tutti i partiti laici e progressisti. Poche settimane dopo organizza un mega raduno nazionale a Roma intitolato "Per l'Italia di domani una forza progressista e socialista".
Nel 1982, quindi, elezioni anticipate con la nuova legge. Il "Fronte Ampio Progressista" (FAP),ottiene un buonissimo risultato, che è di 4.3 punti percentuali sopra alla somma delle liste del 1979 (che erano il BPRRM - PSI - PSDI - PRI - PLI). Raffa annuncia ad una piazza festante che il FAP ha ottenuto il 28.2% e che democristiani e comunisti non potranno piu' prescindere dai progressisti per la formazione del governo. Tra l'altro i comunisti erano al 27.3% e quindi sotto la grande coalizione carrariana.
Pertini incarica Raffaella Carrà di formare il governo, nonostante i democristiani abbiano ottenuto il 32.6%, quindi piu di 4 punti piu dei progressisti.
La Carrà dialoga fittamente con Berlinguer e ottiene di creare un governo come in francia, con però fin da subito solo un appoggio esterno dei comunisti.
Il governo Carrà I presenta 8 socialisti, 3 radicali, 3 socialdemocratici, 3 repubblicani, 1 liberale. 9 donne e 8 uomini. Craxi è vice-premier, ministro degli Esteri. Tutti i ruoli chiave sono o dei socialisti o dei radicali. E' una rivoluzione.
GLi altri partiti in parlamento sono i missini, i demoproletari e una lista liberal-repubblicana di destra, oltre ai partiti regionali (Liga Veneta, Sardisti, SVP, UV)
1982-1986 i quattro anni di raffaella. In quattro anni raffaella fa miracoli, portando l'economia in una situazione splendida con un'inflazione che cala velocemente e una spesa pubblica che comunque non impazzisce. Raffaella con le sue canzoni fa innamorare gli italiani, poi con il sistema sociale li culla e li porta in tomba. E' la vera super mamma. Tutte le elezioni dal 1982 al 1986 sono trionfi tanto che alle regionali del 1985 il FAP ottiene il 37.8% a livello nazionale. Nel 1985 viene eletto presidente della Repubblica Spadolini. Nel 1986, con i conti pubblici in ordine e un'economia che va, una riforma costituzionale (monocameralismo e federalismo le due principali riforme) votata da tutto il parlamento e ratificata da un referendum popolare, una serie di riforme ambientaliste sorprendenti ed anticipatrici, raffaella si presenta al popolo con una nuova parola d'ordine: "Libera espressione per i progressisti". Vuole un mandato pieno, oltre il 40% dei voti, per fare certe riforme che i comunisti non accetterebbero. Convoca quindi delle elezioni anticipate. Nel frattempo il FAP si è trasformato da alleanza elettorale in federazione e nel 1986 raffaella annuncia:"con una vittoria ampia il FAP diverrà il PARTITO PROGRESSISTA". Nel frattempo, durante le elezioni, conclude l'AUE sostenuta dall'eurodecisionismo craxiano. Un successo che porterà a Maastricht.
Passano due settimane e Craxi, che dopo 4 anni si augurava la staffetta, si incazza con la Carrà per l'annuncio di cui lui non sapeva nulla.
Alle elezioni corrono insieme, ma quasi da separati in casa.
Le elezioni non risentono però di questa divisione mai arrivata alla stampa. Carrà-Craxi-Pannella-Spadolini ottengono un pesantissimo 43.3%. La Democrazia Cristiana arretra al 25.9%, i comunisti ottengono il 22.2%.
I seggi per il FAP sono 239 su 500. Con il sostegno di alcuni partiti regionali e con il passaggio di alcuni parlamentari comunisti che creano il gruppo "Sinistra Democratica" formato da 13 parlamentari (la destra del PCI, Napolitano in testa) la maggioranza è gestibile.
Raffaella non vuole interrompere il sogno italiano per il suo litigio con Craxi e li lascia il posto di primo ministro. Nasce il governo Craxi I e due mesi dopo nasce il Partito Progressista, membro del Gruppo Socialista al parlamento europeo. Ne esce una piccola componente liberale che ricrea il Partito Liberale Italiano(che sostiene il governo Craxi) ma ne fanno parte i miglioristi ex PCI.
Il Craxi I è formato da 9 donne e 6 uomini, con raffaella ministro degli esteri, 5 socialisti, 4 radicali, 2 socialdemocratici, 2 repubblicani, 1 liberale, 1 migliorista.
Il governo dura 3 anni, tra troppi litigi. Il PP nasce forte e vince diverse elezioni ma alle elezioni politiche del 1989 si attendono sconquassi. Il Pci e la Dc hanno fatto un "accordo per l'Italia" criticando il troppo decisionismo e il troppo poco impegno sociale dei progressisti.
Il PP si presenta con candidato alla presidenza del consiglio colui che tra raffa e bettino prenderà piu preferenze. E' quindi una guerra fratricida
Chi voti?