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ORA SI CONSIDERA POSITIVO PREVALERE IN QUATTRO REGIONI, MA UN ANNO FA AVREMMO VINTO IN DIECI
ANCHE BELPIETRO ORA AMMETTE ERRORI E I FINIANI NON NE POSSONO PIU’…I NUOVI SLOGAN SONO BATTERE IL CANCRO, 100 MILIONI DI ALBERI E LE PISTE CICLABILI ? ….SI DOVEVA DARE UNA CASA AI GIOVANI, DOPO UN ANNO NON SI E’ NEANCHE RIUSCITI A FAR AMPLIARE QUELLE DI CHI GIA’ L’HA….E LE TASSE SONO SEMPRE PIU’ ALTE
Per una volta iniziamo con una nota interna che riteniamo giusto rendere pubblica: il nostro/vostro sito sta aumentando sempre di più la sua visibilità e la propria fascia di lettori.
Attraverso la pubblicazione dei nostri articoli su vari forum, siamo arrivati a punte di oltre 5.000 visitatori giornalieri, segno che una “destra sociale” anticonformista e che non guarda in faccia nessuno suscita interesse e simpatia, a prescindere dalle appartenenze.
Segno evidente che esiste un elettorato che vuole essere informato e non si accontenta più delle verità ufficiali: i numeri reali (non come quelli di piazza San Giovanni) ci portano a essere ormai classificati tra i primissimi siti italiani di area, addirittura oltre alcuni tra i più celebrati.
Sentiamo quindi ancora una maggiore responsabilità, sapendo di rivolgerci a tanti amici “di destra” delusi da questa maggioranza.
Ricordiamo gli improperi e le accuse di lesa maestà che hanno accompagnato i nostri primi passi, rivolteci dai “guardiani della rivoluzione” del Pdl, coloro che non avendone mai fatta una, se non nei salotti buoni, ci accusavano di essere “prevenuti” verso il governo.
Ora leggiamo, sulle colonne di Libero, Maurizio Belpietro scrivere: “In questi mesi molte cose non sono andate per il verso giusto e la delusione è forte, ma se non si vuole dare il proprio consenso alla sinistra astenendosi, questo centrodestra rimane l’unica possibilità. Pazienza: anche se in quella casa c’è molto che non va, bisogna farsene una ragione”.
Quello che da mesi andiamo scrivendo, ora, bontà loro, diventa fonte di preoccupazione anche per gli uomini del premier.
Peccato che essa sia finalizzata solo alla scadenza elettorale: manca infatti totalmente di uno sforzo di analisi.
“Dateci il voto che poi qualcosa faremo”.
Già cosa?
Sulla base del giuramento dei governatori in Piazza San Giovanni e di quanto sostenuto sul palco, il centrodestra si impegna “a sconfiggere il cancro, a piantare 100 milioni di alberi, a costruire piste ciclabili, ad attuare il piano casa approvato da un anno e a dimezzare le liste di attesa nella Sanità“.
Contro una sinistra che “vi tasserebbe nuovamente con l’Ici, farebbe entrare milioni di immigrati e vi spierebbe mentre parlate al telefono”.
Questa sarebbe la profondità di analisi e le proposte per cambiare il Paese. Peccato che in due anni l’Italia sia riuscita a farsi conoscere in Europa per aver osteggiato ogni proposta che limitasse l’inquinamento e che tutelasse il verde, schierandosi sempre dalla parte degli inquinatori, magari attraverso richieste continue di deroghe e proroghe, e che quindi questa anima ecologista non sia mai emersa.
Peccato che i giovani abbiano bisogno di un piano di edilizia popolare mai attuato, piuttosto che, come per chi ha già una casa, dei permessi di ampliarla attraverso un maxicondono.
Peccato che sia stato Prodi a ridurre del 40% l’Ici alle categorie meno abbienti e poi questo governo ad ampliare l’iniziativa anche a tutti gli altri.
E onestamente la sinistra non ha mai detto che lo vorrebbe ripristinare.
Peccato che gli immigrati (dati Istat) siano aumentati, nel 2009, di 360.000 unità: mentre Maroni faceva gli spot a Lampedusa respingendo le poche migliaia di aventi diritto all’asilo politico, ne arrivavano centinaia di migliaia comodamente in aereo con il visto turistico.
Peccato che per combattere il cancro siano all’opera scienziati in tutto il mondo e non ci risulta si riuniscano a Palazzo Grazioli, sede di feste più che di laboratori.
Quanto a spiarci al telefono, vale il vecchio detto “male non fare, paura non avere”.
Per non parlare della sciocchezza di un giuramento nelle mani del premier, neanche fossimo nel medioevo.
E poi una domanda: Cota quante volte giura? Non aveva già giurato a Pontida? Che farsa.
Un anno fa, rapportando i dati delle elezioni europee alle regionali, il Pdl avrebbe vinto in 10 regioni su 13.
Leggiamo ora che sarebbe un successo prevalere in 4 su 13.
E nessuno si chiede il motivo, Belpietro compreso.
Persino Giuliano Ferrara invita il premier a un accordo con Fini, perchè “le cose si stanno mettendo male”.
E la base finiana sui forum è esplicita: “Non dobbiamo essere noi a piegarci alla bassezza della politica di Silvio: dopo l’ennesima brutta figura a livello di etica istituzionale, occorre affrancarsi dal suo modo di fare politica”.
Oppure: “Come si può parlare di riforme con uno che non rispetta le normali regole di democrazia?”.
E ancora: “Fini lavora per l’Italia, Berlusconi solo per se stesso. Basta patti con Silvio: non ha la statura, né politica, né morale, dello statista”.
Mentre Berlusconi ha concesso l’ultimo spot a Bossi dal palco romano, il popolo di centrodestra è sempre più insofferente alla vendita quotidiana di valori e proposte alla minoranza leghista.
La classe dirigente del Pdl è alla frutta, ma continua a ballare sul Titanic sulle note di “meno male che Silvio c’è”.
Mentre la nave affonda, i destrorsi forzaitalioti disertano anche i pulmann pagati per Roma. nessuno trasmette messaggi nuovi, i dirigenti locali pensano a spartirsi il bottino negli enti locali.
Mancano idee e manca un leader vero.
Forse Belpietro tra qualche mese lo penserà anche lui, anche se non potrà scriverlo.
Lo facciamo noi per lui.
Quando in Campania si rischia di perdere, dopo aver avuto 20 punti di vantaggio e nessuno se ne chiede il motivo, siamo ai fondi di bottiglia.
Quella dei naufraghi, quella del popolo di centrodestra che starà a casa domenica, per dare una salutare lezione a tanti presuntuosi che stanno distruggendo una speranza di cambiamento, un sogno, un ideale di società.
Troppo pavidi, troppo compromessi, troppo lontani dal popolo di destra.