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  1. #1
    Comunista democratico
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    Predefinito Morti sul lavoro in Italia: una tragedia senza fine

    Morti sul lavoro in Italia: una tragedia senza fine

    Dopo la strage alla fonderia a Torino è utile ripercorrere il bollettno di guerra dei caduti sul lavoro, decine di migliaia che hanno pagato con la vita il profitto privato e il benessere dell'intero paese. A questo dato si aggiungono, ogni anno, una cifra di mutilati pari a 20 volte circa il numero dei morti sul lavoro.

    ANNO INFORTUNI DENUNCIATI INFORTUNI MORTALI

    1951 728.788 3.511
    1952 853.134 3.871
    1953 937.698 3.763
    1954 1.036.124 3.840
    1955 1.104.455 3.950
    1956 1.150.354 3.900
    1957 1.196.360 3.948
    1958 1.205.342 3.980
    1959 1.269.509 3.883
    1960 1.366.672 3.978
    1961 1.486.070 4.418
    1962 1.484.361 4.349
    1963 1.577.352 4.644
    1964 1.504.721 4.254
    1965 1.321.166 3.823
    1966 1.382.294 3.744
    1967 1.496.492 3.935
    1968 1.519.164 3.829
    1969 1.565.788 3.863
    1970 1.601.061 3.675
    1971 1.562.879 3.594
    1972 1.522.683 3.462
    1973 1.547.355 3.774
    1974 1.433.358 3.057
    1975 1.308.213 2.845
    1976 1.283.667 2.793
    1977 1.256.158 2.678
    1978 1.186.684 2.524
    1979 1.180.912 2.467
    1980 1.167.903 2.565
    1981 1.082.405 1.919
    1982 1.003.241 1.666
    1983 976.774 1.768
    1984 975.645 1.880
    1985 993.929 1.908
    1986 997.217 2.083
    1987 1.038.742 2.207
    1988 1.089.430 2.416
    1989 1.114.035 2.559
    1990 1.176.491 2.417
    1991 1.177.004 1.941
    1992 1.146.244 1.807
    1993 1.011.951 1.469
    1994 923.227 1.261
    1995 1.014.733 1.359
    1996 987.084 1.351
    1997 949.425 1.435
    1998 963.263 1.462
    1999 985.735 1.415
    2000 991.843 1.389
    2001 1.023.769 1.546
    2002 922.675 1.481
    2003 977.134 1.449
    2004 966.729 1.328
    2005 939.956 1.274
    2006 966.568 1.302 [1320 ANMIL]

    1.1.-31.8.2006: 811
    1.1.-31.8.2007: 816 (+ 1,2%)

    dati ufficiali INAIL
    Myrddin

  2. #2
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    Morti sul lavoro in Italia: una tragedia senza fine

    Dopo la strage alla fonderia a Torino è utile ripercorrere il bollettno di guerra dei caduti sul lavoro, decine di migliaia che hanno pagato con la vita il profitto privato e il benessere dell'intero paese. A questo dato si aggiungono, ogni anno, una cifra di mutilati pari a 20 volte circa il numero dei morti sul lavoro.

    ANNO INFORTUNI DENUNCIATI INFORTUNI MORTALI

    1951 728.788 3.511
    1952 853.134 3.871
    1953 937.698 3.763
    1954 1.036.124 3.840
    1955 1.104.455 3.950
    1956 1.150.354 3.900
    1957 1.196.360 3.948
    1958 1.205.342 3.980
    1959 1.269.509 3.883
    1960 1.366.672 3.978
    1961 1.486.070 4.418
    1962 1.484.361 4.349
    1963 1.577.352 4.644
    1964 1.504.721 4.254
    1965 1.321.166 3.823
    1966 1.382.294 3.744
    1967 1.496.492 3.935
    1968 1.519.164 3.829
    1969 1.565.788 3.863
    1970 1.601.061 3.675
    1971 1.562.879 3.594
    1972 1.522.683 3.462
    1973 1.547.355 3.774
    1974 1.433.358 3.057
    1975 1.308.213 2.845
    1976 1.283.667 2.793
    1977 1.256.158 2.678
    1978 1.186.684 2.524
    1979 1.180.912 2.467
    1980 1.167.903 2.565
    1981 1.082.405 1.919
    1982 1.003.241 1.666
    1983 976.774 1.768
    1984 975.645 1.880
    1985 993.929 1.908
    1986 997.217 2.083
    1987 1.038.742 2.207
    1988 1.089.430 2.416
    1989 1.114.035 2.559
    1990 1.176.491 2.417
    1991 1.177.004 1.941
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    1993 1.011.951 1.469
    1994 923.227 1.261
    1995 1.014.733 1.359
    1996 987.084 1.351
    1997 949.425 1.435
    1998 963.263 1.462
    1999 985.735 1.415
    2000 991.843 1.389
    2001 1.023.769 1.546
    2002 922.675 1.481
    2003 977.134 1.449
    2004 966.729 1.328
    2005 939.956 1.274
    2006 966.568 1.302 [1320 ANMIL]

    1.1.-31.8.2006: 811
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    dati ufficiali INAIL
    Premesso che sul fatto che sia una tragedia nessuno discute dare tutte le colpe al profitto privato ed al benessere della nazione è piuttosto tendenzioso .
    Una buona percentuale di queste tragedie arriva infatti dalla superficialità e dalla negligenza dei lavoratori che se non cambia nella sostanza la tragedia la mette almeno sotto una luce più veritiera e meno faziosa.

  3. #3
    Comunista democratico
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    Citazione Originariamente Scritto da albertob Visualizza Messaggio
    Premesso che sul fatto che sia una tragedia nessuno discute dare tutte le colpe al profitto privato ed al benessere della nazione è piuttosto tendenzioso .
    Una buona percentuale di queste tragedie arriva infatti dalla superficialità e dalla negligenza dei lavoratori che se non cambia nella sostanza la tragedia la mette almeno sotto una luce più veritiera e meno faziosa.
    Certo, bravo, tu si che sei un campione del diritto. Difatti quando esplodono gli impianti, o quando il datore di lavoro non fornisce i dispositivi di protezione individuale, o quando approva e incoraggia gli stessi comportamenti scorretti dei lavoratori?
    E' proprio vero, il liberismo e il berlusconismo sta distruggendo la capacità di ragionare ...
    Myrddin

  4. #4
    Super Troll
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    Citazione Originariamente Scritto da albertob Visualizza Messaggio
    Premesso che sul fatto che sia una tragedia nessuno discute dare tutte le colpe al profitto privato ed al benessere della nazione è piuttosto tendenzioso .
    Una buona percentuale di queste tragedie arriva infatti dalla superficialità e dalla negligenza dei lavoratori che se non cambia nella sostanza la tragedia la mette almeno sotto una luce più veritiera e meno faziosa.
    i datori di lavoro devono sorvegliare che i lavoratori non siano superficiali e negligenti...
    ma i direttori dei lavori non sono sono mai dove si lavora.
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  5. #5
    Blut und Boden
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    Citazione Originariamente Scritto da cciappas Visualizza Messaggio
    i datori di lavoro devono sorvegliare che i lavoratori non siano superficiali e negligenti...
    ma i direttori dei lavori non sono sono mai dove si lavora.
    E i $indacati?

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    Certo, bravo, tu si che sei un campione del diritto. Difatti quando esplodono gli impianti, o quando il datore di lavoro non fornisce i dispositivi di protezione individuale, o quando approva e incoraggia gli stessi comportamenti scorretti dei lavoratori?
    E' proprio vero, il liberismo e il berlusconismo sta distruggendo la capacità di ragionare ...
    Esistono anche quelli che i dispositivi di protezione individuale non li indossano pur avendoli in dotazione (giro cantieri spesso per lavoro quindi non venirmi a raccontare frottole) oppure quelli che non scendendo (ad esempio) le forche di un muletto con una balla di cellulosa sopra vanno sotto di esse a vederne i motivi .
    E' proprio vero che la faziosità oscura anche i fatti più evidenti.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da cciappas Visualizza Messaggio
    i datori di lavoro devono sorvegliare che i lavoratori non siano superficiali e negligenti...
    ma i direttori dei lavori non sono sono mai dove si lavora.
    Non confondere le due figure , il datore di lavoro ha una funzione , il direttore un 'altra che comunque a volte possono coincidere .

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da albertob Visualizza Messaggio
    Premesso che sul fatto che sia una tragedia nessuno discute dare tutte le colpe al profitto privato ed al benessere della nazione è piuttosto tendenzioso .
    Una buona percentuale di queste tragedie arriva infatti dalla superficialità e dalla negligenza dei lavoratori che se non cambia nella sostanza la tragedia la mette almeno sotto una luce più veritiera e meno faziosa.
    ma te tu lo sai che codesti disgrazziati li faceva turni da dodic'ore che siccome que' tedeschi li sta a dimissiona' la fabbri'a un l'assume nessuno e a ogni turno li manca trequattro addetti?

  9. #9
    Super Troll
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    Citazione Originariamente Scritto da albertob Visualizza Messaggio
    Non confondere le due figure , il datore di lavoro ha una funzione , il direttore un 'altra che comunque a volte possono coincidere .
    bella risposta per non dire un cazzo. ..
    e voi sikari dei padroni avete sempre l' abitudine di dare questo tipo di risposte..
    chissà perchè???
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  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da Myrddin-Merlino Visualizza Messaggio
    Morti sul lavoro in Italia: una tragedia senza fine

    Dopo la strage alla fonderia a Torino è utile ripercorrere il bollettno di guerra dei caduti sul lavoro, decine di migliaia che hanno pagato con la vita il profitto privato e il benessere dell'intero paese. A questo dato si aggiungono, ogni anno, una cifra di mutilati pari a 20 volte circa il numero dei morti sul lavoro.

    ANNO INFORTUNI DENUNCIATI INFORTUNI MORTALI

    1951 728.788 3.511
    1952 853.134 3.871
    1953 937.698 3.763
    1954 1.036.124 3.840
    1955 1.104.455 3.950
    1956 1.150.354 3.900
    1957 1.196.360 3.948
    1958 1.205.342 3.980
    1959 1.269.509 3.883
    1960 1.366.672 3.978
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    1964 1.504.721 4.254
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    1967 1.496.492 3.935
    1968 1.519.164 3.829
    1969 1.565.788 3.863
    1970 1.601.061 3.675
    1971 1.562.879 3.594
    1972 1.522.683 3.462
    1973 1.547.355 3.774
    1974 1.433.358 3.057
    1975 1.308.213 2.845
    1976 1.283.667 2.793
    1977 1.256.158 2.678
    1978 1.186.684 2.524
    1979 1.180.912 2.467
    1980 1.167.903 2.565
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    1987 1.038.742 2.207
    1988 1.089.430 2.416
    1989 1.114.035 2.559
    1990 1.176.491 2.417
    1991 1.177.004 1.941
    1992 1.146.244 1.807
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    1994 923.227 1.261
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    1996 987.084 1.351
    1997 949.425 1.435
    1998 963.263 1.462
    1999 985.735 1.415
    2000 991.843 1.389
    2001 1.023.769 1.546
    2002 922.675 1.481
    2003 977.134 1.449
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    2005 939.956 1.274
    2006 966.568 1.302 [1320 ANMIL]

    1.1.-31.8.2006: 811
    1.1.-31.8.2007: 816 (+ 1,2%)

    dati ufficiali INAIL

    Ferma restando la condanna alle morti sul lavoro per la precaria sicurezza delle fabbriche, ho fatto una piccola ricerca anch'io (che qui ripropongo):

    Troppi gli infortuni che avvengono tra giovani lavoratori. In Europa 4 infortunati su 10 hanno meno di 35 anni
    Roma, 20 giugno 2006. Sono i giovani l’anello debole nel mondo del lavoro. In Europa il rischio di subire un incidente durante lo svolgimento del proprio lavoro aumenta del 50% tra i giovani dai 18 ai 24 anni. L’allarme arriva dalla campagna “Partiamo bene!”, che questa mattina è stata presentata a Roma in vista della “Settimana europea per la salute a la sicurezza sul lavoro”, che quest’anno si svolgerà dal 23 al 27 ottobre e sarà tutta focalizzata sul lavoro dei giovani. La Settimana Europea, promossa dall’Agenzia Europea di Bilbao per la Salute e Sicurezza sul lavoro, in Italia è sostenuta dall’Ispesl (focal point italiano dell’Agenzia), INAIL, ministero del Lavoro, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Conferenza delle Regioni e Provincie Autonome e parti sociali.
    L’UE a 25 – rende noto l’Agenzia Euroepa per la Salute e Sicurezza sul lavoro – conta 43 milioni di lavoratori tra i 15 e i 29 anni, 5 milioni dei quali hanno meno di 20 anni. I dati Eurostat per il 2002 affermano poi che nell’UE a 15 ogni anno circa 430 lavoratori europei di età inferiore a 25 anni sono vittime di infortunio mortale. Mentre nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni avvengono ogni anno 714mila infortuni abbastanza gravi da costringere chi li ha subiti ad assentarsi dal lavoro per tre giorni o più: il che vuol dire che il 16% dei cosiddetti incidenti non letali è legato proprio al lavoro dei giovani.
    Ma cosa accade in Italia? A farci sapere che le cose non sono poi così rosee nel nostro paese è l’INAIL. Tra il 2004 e il 2005 gli incidenti riguardanti i lavoratori fino a 17 anni sono diminuiti del 10,5% e quelli che hanno interessato la fascia di età tra i 18 e i 34 anni sono scesi del 6,6% (per i maschi la diminuzione è stata più sostenuta e pari rispettivamente a12,8% e a –7,5%). Tuttavia sono ancora troppi i giovani che rimangono vittime di incidenti. Sono gli stessi indici di frequenza degli infortuni a confermarlo: la quota degli incidenti occorsi a lavoratori con meno di 35 anni si attesta al 40,1% del totale (nello specifico 41,4% per i maschi e 36,4% per le femmine). E il fenomeno appare ancora più marcato per gli stranieri che lavorano in Italia: nel 2005 il 51,6% degli infortuni ed il 42,7% dei casi mortali ha interessato lavoratori fino a 34 anni.
    “Paragonando i dati italiani con quelli europei rilevati da Eurostat”, spiega Franco D’Amico, responsabile del servizio di consulenza Statistico attuariale dell’INAIL, “emerge che la percentuale di incidenti occorsi a lavoratori fino a 34 anni è inferiore a quella dell’Unione Europea, pari al 43,1% del totale. Su quasi 4 milioni e 200mila infortuni registrati da Eurostat per il 2003 (ultimo anno disponibile) più di 1 milione e 800mila hanno interessato giovani lavoratori, e la percentuale sale notevolmente nel caso delle costruzioni, dove ben il 47% degli infortunati ha un’età inferiore a 35 anni”.
    “Sempre nella UE”, continua D’Amico, “la percentuale di morti sul lavoro riferita ai giovani lavoratori fino a 34 anni è pari al 28% del totale: 1.271 su di 4.664 rilevati da Eurostat per il 2003. E la percentuale sale al 30% nel settore costruzioni, dove risulta particolarmente colpita la fascia di età 25-34 anni con 250 morti l’anno. Una percentuale sostanzialmente in linea con quella italiana”.
    “Anche in Europa dunque”, conclude D’Amico, “il rischio di infortuni è più alto tra i giovani. E la situazione è aggravata dalle condizioni di precariato e dalla conseguente mancanza di una formazione adeguata in cui versa spesso il lavoro giovanile. Sulla base dei dati Eurostat nell’UE a 15 a fronte di un indice pari a 3.334 infortuni per 100mila occupati si registra un valore pari a 4.711 per la classe di età 18-24 e 3.436 per la classe 25-34. Pertanto, i valori italiani sono leggermente superiori alla media UE nella classe 18-24 (4.909) e leggermente inferiori per la classe 25-34 (3.301). Dunque rispetto ai 12 Paesi dell’Euro-zona (UE a 12), che sono più assimilabili al nostro dal punto di vista del sistema assicurativo, gli indici dell’Itala sono costantemente più bassi”.


    (fonte: http://www.inail.it/Salastampa/Archi...1675274768.htm)


    Insomma...quella delle morti sul lavoro non è una faccenda squisitamente italiana, anzi.

 

 
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