Originariamente Scritto da
zaffo
"
Ti scriviamo per sollecitare un ripensamento sulla base militare statunitense di vicenza". I ministri della Cosa Rossa Paolo Ferrero, Fabio Mussi, Alessandro Bianchi e Alfonso Pecoraro Scanio scrivono al premier Romano Prodi e lo invitano a ripensare il progetto di Vicenza. Aprono, quindi, un nuovo fronte di scontro all'interno della maggioranza. Come se, tra legge elettorale, partita economica, pacchetto sicurezza e assi privilegati, non fosse già abbastanza strattonata e usurata.
"Come sai- si legge nella missiva-
non abbiamo mai condiviso la decisione di dare il via libera all'ampliamento della base. La questione non rappresenta però solo un elemento di conflitto tra forze politiche". Il punto riguarda i rapporti tra il governo e la popolazione di Vicenza: "Riteniamo - scrivono - non sia possibile continuare come se nulla fosse, in una situazione in cui la sacrosanta richiesta dei cittadini vicentini di avere un referendum popolare sull'opportunità o meno di ampliare la base, è stata disattesa da chi aveva il potere di organizzare la consultazione".
http://www.repubblica.it/2007/12/sez...e-vicenza.html
E con questo va in pezzi -definitivamente - la politica estera.
"Non abbiamo mai accettato..."
Prodi ne prenda atto, si dimetta e chiusa lì.
Indecente questo spettacolino per cui un terzo della maggioranza non accetta una decisione importante el Presidente del Consiglio e chiede ripensamenti dopo mesi.