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    Predefinito Le Vittime Del Profitto

    Gli operai continuano a morire; le cifre annuali sembrano quelle di un conflitto armato; è una strage continua.
    Gli appelli di Napoletano; la fascia nera al braccio in segno di lutto; lo sciopero di un giorno a Torino; un minuto di silenzio alla Scala…sono soltanto dei rituali quanto mai inutili…a nulla servono.
    Bisogna prendere atto che “ di guerra si tratta “, di una guerra nella quale vince il profitto, una guerra nella quale i lavoratori sono immancabilmente sconfitti.
    La concertazione, un sindacalismo di carriera, una sinistra inesistente, hanno spuntato le armi dei lavoratori.
    Per mettere fine a questa strage, non c’è che un modo:
    - I lavoratori devono riaffilare le loro armi, basta con la delega a sindacalisti di carriera ( nel migliore dei casi ), o a sindacalisti compromessi con i padroni e con il potere economico e politico

  2. #2
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    19 Feb 2007
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    Il governo avrebbe allo studio misure per rafforzare i ruoli ispettivi e di controllo
    Il 'tesoro' potrebbe venire impiegato anche per premiare le aziende più sicure
    Morti bianche, sbloccati i 12 mld dell'Inail?
    Damiano: "Sarebbe una cosa straordinaria"


    I soldi sono da destinare a scopi sociali ma l'ex ministro Tremonti
    li aveva bloccati in attesa di un miglioramento dei conti pubblici




    La manifestazione di Torino contro le morti sul lavoro

    ROMA - Dodici miliardi di euro per la sicurezza sul lavoro. Il 'tesoro' dell'Inail depositato in un fondo della Tesoreria dello Stato, potrebbe essere presto sbloccato e impiegato, tutto o in parte, per contrastare il fenomeno delle "morti bianche". Una decisione in questo senso potrebbe arrivare già domani dal Consiglio dei ministri. "Sarebbe una rivoluzione se tornasse ai lavoratori sottoforma di miglioramento delle tabelle di indennizzo e alle imprese come riduzione del costo del lavoro, e cioè come forma di premialità nel caso diminuisca il numero di incidenti" commenta il Ministro del Lavoro Cesare Damiano.

    Secondo l'agenzia Agi, l'esecutivo avrebbe allo studio, tra l'altro, un rafforzamento dei ruoli ispettivi e di controllo. Ma le risorse potrebbero venire impiegate anche per un premio alle aziende più virtuose in materia di sicurezza sul lavoro (sottoforma di sconti sui premi). Intanto il ministro del Lavoro Cesare Damiano ha convocato per lunedì prossimo le parti sociali.

    Il punto è questo: ogni anno l'Inail registra 1,8 miliardi di avanzo. Il totale complessivo ammonta attualmente a 12,4 miliardi. Per legge questi soldi vanno destinati "a scopo di utilità sociale" ma al momento fanno parte dei residui attivi registrati negli ultimi anni che giacciono congelati presso la Tesoreria. Qualsiasi cifra superiore ai 260 milioni non può infatti sostare nelle casse dell'istituto ma, sempre per legge, deve essere trasferita in un conto fruttifero del Ministero dell'Economia.

    Tali soldi sarebbero disponibili in termini di cassa ma restano di competenza dell'Inail, pertanto il governo non ne può disporre come vuole. Nella scorsa legislatura l'allora ministro del Lavoro, Roberto Maroni, aveva approvato due delibere con le quali veniva autorizzata la spesa di 1,3 miliardi per la riduzione delle tariffe e di 160 milioni per il miglioramento delle prestazioni. Ma la Finanziaria 2005 aveva bloccato l'operazione con l'introduzione di un vincolo da parte dell'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, secondo cui l'istituto non potrebbe ridurre i premi né migliorare le prestazioni "fermo restando i saldi di finanza pubblica". Come dire, finché le finanze pubbliche non migliorano, quei soldi non possono essere utilizzati.



    Un vincolo che non è stato ancora rimosso, come ricorda il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inail, Giovanni Guerisoli che è invece favorevole all'impiego di queste risorse a sostegno della prevenzione degli incidenti sul lavoro. "Mi auguro che il governo cancelli quella norma inserita da Tremonti - ha evidenziato Guerisoli - E comunque c'è sempre il vincolo dell'Economia che finora ha bloccato questi soldi". Ma le recenti morti bianche, Torino 'in primis', potrebbero accelerare una decisione in questo senso.

    "La normativa già in vigore è adeguata ed efficace e, se rispettata, consente di contrastare gli incidenti sul lavoro", ha sottolineato il sottosegretario al Lavoro, Antonio Montagnino. La legge approvata nel mese di agosto contiene infatti una parte di delega per la cui attuazione "è in fase di perfezionamento la stesura dei decreti attuativi su cui il ministero del Lavoro è impegnato insieme al Ministero della Salute e alle Regioni". E parte delle risorse del 'tesoro' Inail potrebbe proprio essere impiegata per l'attuazione di tali decreti attuativi.

    Tale decisione conterebbe inoltre sul benestare di sindacati e forze di maggioranza se si considera, d'altra parte, che il tema è già all'attenzione dell'Unione. Nei giorni scorsi i deputati di Rifondazione Comunista, Alberto Burgio e Augusto Rocchi, avevano presentato un'interpellanza al ministro Damiano, e al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa proprio per sollecitarne l'utilizzo.

    (10 dicembre 2007)
    http://www.repubblica.it/2007/12/sez...ndo-inail.html

  3. #3
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    Questa è una notizia assurda e scandalosa !
    Esistono 12 miliardi di Euro ( soldi dei lavoratori ) che da anni giacciono in un fondo della Tesoreria dello Stato. L’INAIL ogni anno ha un surplus di 1,8 miliardi.
    Adesso, il ministro Damiano dichiara che questi soldi potrebbero essere sbloccati, in parte per pagare gli indennizzi ai lavoratori, e gli altri PER PREMIARE LE AZIENDE PIU’ SICURE.
    Le aziende “ DEVONO “ essere sicure, e quelle che non lo sono devono essere penalizzate, altro che premiarle purchè applichino parametri di sicurezza!

  4. #4
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    (10 dicembre 2007)
    Oltre 30mila al corteo dei metalmeccanici. Momenti di tensione in centro
    Dai centri sociali sassi contro l'Unione industriale. Bertinotti: "Rispetto e silenzio"
    Corteo di Torino, fischi ai sindacati
    Il padre di Bruno: "La pagherete"

    Il ministro blocca la Thyssen: "Operai fuori fino alla verifica delle Asl"
    Gravissime ma stabili le condizioni dei tre ustionati sopravvissuti all'incendio



    Torino, un momento del corteo

    TORINO - "Basta morti sul lavoro". A Torino è stata la giornata del dolore, e fra lacrime e rabbia la città ha ricordato le quattro vittime del rogo all'acciaieria Thyssenkrupp. Giovedì saranno celebrati i funerali solenni in Duomo dal cardinale Severino Poletto. Mentre i cancelli della fabbrica rimarranno chiusi fino a quando non saranno terminate le ispezioni, in trentamila hanno partecipato al corteo per chiedere che non si muoia più per il lavoro. Hanno gridato slogan contro l'azienda, scandendo i nomi dei responsabili dello stabilimento, fischiato e contestato i sindacati e qualche rappresentante delle istituzioni. In mezzo agli altri, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, i ministri Livia Turco e Paolo Ferrero, i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm, i vertici delle istituzioni locali con i gonfaloni, i rappresentanti dei partiti. Serrande dei negozi abbassate, bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici, bandiere listate a lutto.

    La rabbia dei familiari. Davanti a tutti nel corteo, Nino Santino, il papà di Bruno, morto a soli 26 anni. Ha sfilato dietro allo striscione di Fim, Fiom e Uilm che ha aperto la manifestazione. Accanto a lui, l'altro figlio, Luigi, il nipote Gianluca, l'operaio Antonio Boccuzzi, unico scampato alla strage e gli altri lavoratori. Nino Santino ha sventolato tutto il tempo il giornale con le foto dei lavoratori che hanno perso la vita nella fabbrica. Ha pianto, ha gridato la sua rabbia contro l'azienda: "Assassini, bastardi. Dov'erano gli estintori? Avete sbagliato e pagherete, avete rovinato tante famiglie".

    Il superstite: "Non trascurate alcun dettaglio". "Vorrei che la tragedia di Torino facesse dire 'basta' a tutto il Paese. Evidentemente non si è fatto abbastanza se succedono tragedie come questa", ha detto il presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Sulla piazza, davanti alla Prefettura, è scesa un'atmosfera surreale quando Boccuzzi ha chiesto due minuti di silenzio. "Chiedo aiuto e sostegno - ha detto l'unico superstite - a chi deve indagare su questa vicenda: non lasciate indietro nessun dettaglio. Quella mattina siamo andati a morire, non a lavorare, qualcuno deve pagare". Poi ha preso la parola il leader della Fiom, Gianni Rinaldini, a nome dei tre segretari metalmeccanici che hanno portato da due a quattro le ore di sciopero della categoria per venerdì: "Non sono morti bianche, siamo di fronte a un omicidio compiuto nei confronti dei lavoratori, una strage".



    Fischi al sindacato. Dalla piazza sono partiti fischi, accuse anche contro il sindacato: "E' una rabbia giustificata, esprime uno stato d'animo che va compreso", ha commentato il segretario della Fiom. Poi, davanti all'Unione Industriale, i giovani dei centri sociali hanno lanciato sassi, uova e fumogeni. Gli operai hanno preso le distanze e la manifestazione è continuata davanti alla fabbrica.

    Audizione e sopralluogo. Martedì a Torino, nella sede della Prefettura, si terrà un'audizione della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro con il prefetto, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, i sindacati, i dirigenti dello stabilimento e i funzionari Asl, per verificare lo stato delle misure di sicurezza della fabbrica dove si è verificato il gravissimo incidente. Nel pomeriggio è previsto un sopralluogo presso la fabbrica torinese.

    (10 dicembre 2007)
    //www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/incendio-acciaieria-1/incendio-acciaieria-1/incendio-acciaieria-1.html

  5. #5
    Gioa
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    Ci vuole combattere per il bene.
    Perche nel mondo agisce una forza negativa che induce in errore di comportamento molti.

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Percaso Visualizza Messaggio
    nel mondo agisce una forza negativa che induce in errore di comportamento molti.
    Esiste “ una forza negativa “ ne sono consapevole anch’io.
    Si chiama : sfruttamento dell’uomo su l ‘uomo
    Si chiama : sfruttamento del singolo nei riguardi dei lavoratori
    Si chiama : sfruttamento del ricco verso i poveri
    Si chiama : sfruttamento delle nazioni ricche nei riguardi delle nazioni povere
    Negli ultimi anni, a questa “ forza negativa “hanno dato un altro nome, la chiamano
    “ LIBERISMO “
    Quando sento questa “ parolaccia “faccio gli scongiuri !

  7. #7
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    Pareva una bambola di porcellana, il volto di madonna pallido, gli occhi inanimati che non battono le ciglia, immobile nel suo corpo piccino, rimpannucciato in nero... Immaginatevi che quella bambola abbia un cuore che batte e immaginatevi che abbia tre figli, uno di appena due mesi, immaginatevi che il fuoco abbia portato via suo marito. Soffermatevi su questa immagine, conservatela perchè questa donna non è una bambola, è la compagna di un uomo ucciso nella fabbrica della morte, insieme ad altri costretti ad abbandonare altri visi di madonna e angeli disgraziati...Dove sei padrone ThyssenKrupp? Dovresti essere inginocchiato ai loro piedi. Per qualche motivo quei morti potresti averli ammazzati tu. Forse non ci saranno giudici a dirtelo, ma se rifletterai, perchè prima o dopo passerai davanti a uno specchio, prega il dio degli umani che ti consenta di vedere per sempre quella bambola di porcellana col viso di madonna...
    http://www.megachip.info/modules.php...cle&artid=5421

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Neva Visualizza Messaggio
    Questa è una notizia assurda e scandalosa !
    Esistono 12 miliardi di Euro ( soldi dei lavoratori ) che da anni giacciono in un fondo della Tesoreria dello Stato. L’INAIL ogni anno ha un surplus di 1,8 miliardi.
    Adesso, il ministro Damiano dichiara che questi soldi potrebbero essere sbloccati, in parte per pagare gli indennizzi ai lavoratori, e gli altri PER PREMIARE LE AZIENDE PIU’ SICURE.
    Le aziende “ DEVONO “ essere sicure, e quelle che non lo sono devono essere penalizzate, altro che premiarle purchè applichino parametri di sicurezza!
    12 Dicembre 2007

    "Damien" Damiano



    In Italia i morti sul lavoro sono come le ciliege, uno tira l’altro. I sindacalisti di partito e di governo, che sono più numerosi delle cavallette, stanno correndo ai ripari. Il ministro del lavoro “Damien” Damiano ha trovato una soluzione degna di Carcarlo Pravettoni. L’Inail, l’Istituto per l’assicurazione contro gli infortuni, ha un attivo di 12,4 miliardi di euro che vanno destinati “a scopo di utilità sociale”.
    Con questo nuovo tesoretto Damiano vorrebbe premiare le aziende: “Potrebbe ritornare alle imprese come diminuzione del costo del lavoro, solo nel caso in cui fossero in grado di dimostrare che hanno diminuito o eliminato gli incidenti”.
    Caro “Damien” Damiano altro che premio. Se le aziende non tutelano la sicurezza vanno chiuse. Chi ha meno assassinati sul lavoro ha uno sgravio? Se si scende da cinque a due vittime all’anno diminuisce la tassazione della società invece di mandare in galera i responsabili?
    Dal sito dell’Inail:
    “L'Inail persegue una pluralità di obiettivi:
    - ridurre il fenomeno infortunistico
    - assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio
    - garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro”.
    L’Inail non ha come obiettivo premiare le aziende che fanno meno morti e feriti e neppure di essere una banca. Il suo bilancio dovrebbe essere in pareggio e i miliardi usati per le famiglie delle vittime e per indennità che consentano una vita decorosa agli infortunati. Quanto darà, per esempio, l’Inail alle vedove dell’inferno di Torino?
    Se Robin Hood rubava ai poveri per dare ai ricchi, Damiano vorrebbe trasformare le protesi degli invalidi e gli assegni di invalidità in sgravi fiscali per le aziende. Damien sotto i capelli aveva il numero 666 della Bestia, “Damien” Damiano sotto la barba ha il numero di telefono di Confindustria.
    http://www.beppegrillo.it:80/2007/12...?s=n2007-12-12

  9. #9
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    Rocco Marzo, 54 anni, era ricoverato alle Molinette
    Nei giorni scorsi era stato sottoposto a due interventi chirurgici
    Torino, è morto il quinto operaio
    ustionato nel rogo alla Thyssen



    TORINO - Si aggrava il bilancio dell'incidente accaduto il 6 dicembre scorso nella fabbrica torinese della Thyssen Krupp. Poco fa è morto il quinto operaio, Rocco Marzo, 54 anni, ricoverato alle Molinette. L'uomo nei giorni scorsi era stato sottoposto a due interventi chirurgici durante i quali gli era stata asportata parte della cute carbonizzata.

    Restano gravi le condizioni di altri due operai, entrambi ventiseienni, Giuseppe Demasi, ricoverato al Cto, e Rosario Rodinò, ricoverato al Centro Grandi Ustionati di Genova.

    (16 dicembre 2007
    http://www.repubblica.it/2007/12/sez...o-operaio.html

  10. #10
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    Era ricoverato nel centro ustionati di Genova. Assunto sei anni fa al posto di suo padre
    Alle esequie di Rocco Marzo, un collega grida ai dirigenti: "Avete le mani sporche di sangue"
    ThyssenKrupp, morto sesto operaio
    Tensione al funerale di un'altra vittima




    Rosario Rodinò, la sesta vittima dell'incendio alla ThyssenKrupp

    GENOVA - Nel giorno del funerale della quinta vittima per il rogo alla ThyssenKrupp di Torino, dal centro grandi ustionati di Genova giunge la notizia di un'altra vittima. Rosario Rodinò, il 30 ottobre scorso, aveva compiuto 26 anni. Dopo tredici giorni di agonia, poco prima delle 9, è deceduto nell'ospedale Villa Scassi di Genova.

    Era stato assunto in fabbrica quasi sei anni fa dando il cambio a suo padre, che per una vita aveva lavorato nella stessa acciaieria. Per una drammatica coincidenza, all'arrivo in ospedale al Mauriziano di Torino, prima di essere trasferito al centro ustionati di Genova, l'infermiera che ha accolto Rosario al pronto soccorso è stata la madre di Bruno Santino, un'altra vittima della tragedia alla ThyssenKrupp.

    "Aveva ustioni su quasi tutto il corpo", ha detto Mauro Pierri, il direttore sanitario dell'ospedale genovese dove era ricoverato Rosario. "L'abbiamo mantenuto in coma farmacologico perché non sentisse dolore".

    Cordoglio per la morte dell'operaio è stato espresso dalla ThyssenKrupp che, in una nota, fa sapere che non mancherà "di stare vicino alla famiglia, assicurando tutto il supporto umano e finanziario necessario".

    Stamane nella parrocchia di San Giovanni Maria Vianney a Torino dove si sono celebrate le esequie di Rocco Marzio, il quinto operaio morto nel rogo, era presente anche l'amministratore delegato del gruppo, Harald Espenhahn. Tanto dolore tra i compagni di lavoro e qualche momento di tensione quando Ciro Argentino, sindacalista dell Fiom e collega delle vittime, ha strappato il nastro che pendeva dalla corona inviata dall'azienda. "Avete le mani sporche di sangue", ha urlato il sindacalista.

    In prima fila, vicino alla bara, sedevano la moglie di Rocco, e i loro due figli, Alessandro e Marina. L'arcivescovo di Torino, cardinale Severino Poletto, officiando i funerali ha detto: "Solo ieri sono morti altri cinque operai: quella della sicurezza su lavoro è un'emergenza nazionale".



    L'incendio alla linea 5 si era sviluppato all'alba del 6 dicembre scorso nello stabilimento torinese della multinazionale. Il nome di Rodinò si va aggiungere alla lista delle vittime che già contava Antonio Schiavone, 36 anni, Roberto Scola (23), Angelo Laurino (43), Bruno Santino (26) e Rocco Marzo (54), che è deceduto domenica scorsa.

    Resta ricoverato in gravissime condizioni un settimo operaio, il ventiseienne Giuseppe Demasi, ricoverato al Cto di Torino.

    Accertate le cause dell'incendio, la procura di Torino sta cercando di definire le responsabilità. Per ora gli indagati sono tre, ma alla luce di quanto sta emergendo, il quadro potrebbe essere modificato. I magistrati contano di chiudere le indagini entro la fine di gennaio.

    (19 dicembre 2007)
    http://www.repubblica.it/2007/12/sez...ppi-19dic.html

 

 
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