OMNIA SUNT COMMUNIAI presidenti di un gruppo di paesi del Sudamerica, fra cui Argentina, Brasile e Venezuela, hanno firmato ieri sera a Buenos Aires l'atto costitutivo della Banca del sud, un organismo finanziario che avrà come compito principale di aiutare a ridurre le asimmetrie continentali.America Latina. Nata la Banca del sud
In una cerimonia carica di contenuti emotivi, realizzata nella Casa Rosada di Buenos Aires alla vigilia dell'assunzione della presidenza in Argentina della presidente Cristina Fernandez Kirchner, i capi di Stato di Argentina, Bolivia, Brasile, Ecuador, Paraguay e Venezuela - l'Uruguay lo farà oggi nel pomeriggio - hanno detto sì ad un organismo inedito che avrà sede a Caracas e uffici a Buenos Aires e La Paz.
Lo statuto della Banca stabilisce che essa finanzierà lo sviluppo dei paesi membri con l'obiettivo di rafforzarne l'integrazione, ridurre le asimmetrie e promuovere una distribuzione equa degli investimenti. All'inizio disporrà di sette miliardi di dollari che saranno utilizzati per progetti in settori come economia e scienza, ma anche per iniziative volte a ridurre povertà ed esclusione sociale.
Rivolgendosi ai presenti, il boliviano Evo Morales ha salutato "una banca che aiuterà non solo i privati ma anche a imprese pubbliche e sociali". Da parte sua il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha ricordato che "solo una America latina integrata, forte ed unita potrà occupare il ruolo che le spetta nello scenario internazionale". A sua volta l'ecuadoriano Rafael Correa ha sottolineato che "la lunga e triste notte neoliberale volge al termine" e che accanto alla Banca, "deve nascere il Fondo del sud, per raccogliere le riserve dei nostri paesi che oggi sono depositate in banche estere".
ARDITI NON GENDARMI