Teologia cattolica assente dalla scuola

[Carnby]

Salve a tutti, vorrei far notare come uno studente delle superiori arriva all'esame senza aver sentito parlare di teologia cattolica o genericamente cristiana. Anche dove c'è qualcosa, per esempio nei programmi di filosofia, è sempre trattata come qualcosa del passato e infatti scarse o nulle sono i riferimenti alla teologia contemporanea. Non parliamo poi della conoscenza della Bibbia! Sento anche dire in giro che è bene non sapere troppa teologia, sennò si fa "confusione"... meglio la fede spontanea popolare... voi che ne dite? Si potrebbe prendere l'ora di religione, che così com'è non serve a nulla, renderla obbligatoria per tutti e trasformarla in un insegnamento non confessionale di teologia cristiana?

[Demogorgon]

La responsabilita' e' della materia d'insegnamento Religione Cattolica, altrimenti cosa ci sta a fare?

Purtroppo e' capitato anche a me di perdere 5 anni durante i quali l'insegnante di RC parlava solo di problemi di attualita', anche comunque per colpa di molti studenti che chiedevano di parlare solo di questo (forse perche' cosi' la materia richiedeva di fatto impegno 0, e non c'era assolutamente nulla da studiare).

L'unico periodo in cui la materia Religione a scuola e' stata per me davvero interessante e' stato alla scuola media (2 anni su 3), dove appunto l'insegnante era una teologa vera.

[UgoDePayens]

Infatti: l'insegnamento della religione cattolica a scuola dovrebbe proprio servire a dare basi scientifiche allo studente, in modo che esso possa comprendere le risposte che storicamente sono state date alla richiesta religiosa. Il famoso "senso religioso" di Giussani.

A riprova del fatto che la teologia e le altre scienze religiose (se così si posono chiamare) vengono snobbate dalla "kultura", guardare anche la situazione dei corsi di laurea italiani: mentre nel resto del mondo esistono università PUBBLICHE che laureano in teologia o in scienze religiose, o in storia delle religioni, da noi tutto ciò è utopia.

[Informatore]

Come al solito non guardiamo solo in una direzione sentendoci vittime.
Le "scienze religiose" come le facoltà umanistiche (ebbene anche queste sì, rispetto alle facoltà scientifiche) sono snobbate ANCHE per colpa loro!
Quando si presenta la "scienza religiosa", ma anche la storia della letteratura italiana, in termini risibili e di poco rilievo culturale, è logico che queste discipline si autoemarginino.
In Italia, poi, c'è il bisogno del Vaticano di tenere queste discipline (le religiose intendo) sotto il suo controllo per varie ragioni (belle o brutte non entro in merito).
In Italia la teologia si insegnava nelle Università laiche fino a poco prima dell'Unità italiana. Poi non più.
Con il Concordanto "di Mussolini" se lo si avesse voluto, si poteva affidare allo stato queste cattedre ma non è avvenuto per molte ragioni.

[catholikos]

In Italia la teologia si insegnava nelle Università laiche fino a poco prima dell'Unità italiana. Poi non più.
Con il Concordanto "di Mussolini" se lo si avesse voluto, si poteva affidare allo stato queste cattedre ma non è avvenuto per molte ragioni.

e meno male...

[Informatore]

In Grecia l'insegnamento religioso avviene negli atenei statali e non a scapito della qualità della teologia: non si insegna cacodossia di certo!
Ovviamente la qualità dipende anche dal tipo di insegnante.
Ma se qui in Italia i docenti di religione sono ancora come quelli che ho conosciuto io (in realtà mi dicono che il livello è sceso ulteriormente!) è normale che l' ora di religione sia sentita come una perdita di tempo.
Lasciamo poi perdere gli Istituti che abilitano all'insegnamento i professori di religione....

[UgoDePayens]

e meno male...

Già
Nessuno vieta oggi all'Università La Sapienza di attivare un corso di laurea in teologia, mi pare.

[Informatore]

Mah....
Con il controllo severo che c'è negli Atenei Pontifici oggi immagino che vi sia pure una grande diffidenza che la teologia sia "lasciata in mano" agli Atenei statali.
Tutto ciò lo vedevo più possibile nei primi anni di pontificato di Paolo VI, oggi non più.
Il controllo si è fatto serrato e occhiuto. Siamo in una fase ben diversa da quella ottimistica (forse anche esageratamente ottimistica) dell'immediato post-concilio.

[Informatore]

Cmq la cosa triste è che per assicurare l'ortodossia dell'insegnamento religioso debba necessariamente esistere un sistema che controlli ed, eventualmente, punisca.
Questo fa entrare in un circolo vizioso in cui si comincia a credere sempre più fortemente che la vera libertà sia la trasgressione che rappresenta l'affermazione dell IO contro l'Auctoritas che reprimerebbe tale IO.

Così iniziano le prime trasgressioni a cui seguono punizioni, altre trasgressioni a cui seguono punizioni più forti e così via.
Non meraviglia, dunque, che da noi si sia giunti fino al rogo per l'eretico.

In un sistema così la dissoluzione dell'Ortodossia religiosa negli umanismi antropocentrici e nel soggettivismo è sempre dietro all'angolo poiché la libertà è sempre avvertita come una rivendicazione dell'IO e dei suoi diritti.

L'esperienza dei miei insegnanti di religione la diceva lunga a tal proposito.
Infatti qui l'Istanza che assicura l'Ortodossia del pensiero religioso è legata ad una Autorità che soppesa e sanziona.
In realtà si dovrebbe legare serenamente alla coscienza di una tradizione che SOVRASTA tutti e a cui tutti dovrebbero adeguarsi.
Ma questa profonda coscienza assieme alla serenità con il quale dovrebbe essere accolta non è di casa nostra.

[catholikos]

In Grecia l'insegnamento religioso avviene negli atenei statali e non a scapito della qualità della teologia: non si insegna cacodossia di certo!

Beata innocienza.

La Grecia è l'ultimo stato confessionale d'Europa, eccoperchè ha buoni corsi pubblici di teologia. L'Italia era una monarchia nata sul tricolore Giacobino ed allargatasi a spese delle Stato della Chiesa nonchè una repubblica dal forte sapore kulturale komunista nel dopoguerra.
Se parli così ne evinco che tu non sia mai entrato in un dipartimento di sociologia o di filosofia o di storia di una università pubblica italiana, basta solo metterci piede e "respirare un pò l'aria". L'ultimo posto a cui io affiderei un corso di Theologia che presto finirebbe in nome del laicismo ad insegnare una salsa di tutto, con titolari di cattedra atei vincitori di concorsi etc... no meglio studiare in un seminario (per quanto penosa sia la situazione). Se io voglio studiare teologia cattolica andrò in un seminario cattolico, se volessi studiare teologia ortodossa andrei in altro tipo di scuola/seminario etc... a ciascuno il suo che è meglio.