Solite storiacce dal centro di Bologna

[zeus e apollo]

VIOLENZA SESSUALE: 14ENNE DENUNCIA STUPRO IN CENTRO BOLOGNA

BOLOGNA - Una ragazzina di 14 anni ha denunciato di aver subito uno stupro, nella notte tra sabato e domenica nella zona universitaria di Bologna da parte di due giovani di Lecce poco più che maggiorenni. I due pugliesi erano stati rintracciati dai carabinieri ancora in zona poco dopo la denuncia. Sulla base dei primi accertamenti i due erano stati denunciati a piede libero.

Il Pm Antonella Scandellari però ha ricevuto ulteriori elementi che rendono molto credibile il racconto della ragazzina. Per i due l'accusa con cui sono stati iscritti sul registro degli indagati è quella di violenza sessuale di gruppo. Quando sono stati rintracciati ai carabinieri hanno riferito che la ragazzina era consenziente: "Lei cosa avrebbe fatto se fosse stato nei nostri panni?", hanno detto al termine dell'interrogatorio.

Ma dalla denuncia dettagliata fatta dalla ragazzina, che in un primo tempo era tramortita dall'alcol, e anche dal racconto dell'amica, di un paio di anni più grande, con cui era uscita, è emersa la violenza sessuale. Le due amiche hanno incontrato i due leccesi a Bologna in zona universitaria. Sono entrati in un primo locale dove i due maggiorenni hanno offerto bevute a base di mix di superalcolici. Poi sono andati in un altro locale dove hanno continuato a bere Quindi il ritorno nel primo locale, con altre bevute.

Tra l'altro dovrà essere valutata anche la facilità con cui sono stati serviti dai baristi alcolici a minorenni già ubriachi. La violenza si sarebbe consumata nei giardinetti del Guasto. L'amica era poco distante e stava parlando con un altro ragazzo. Anche lei era molto ubriaca. Ha riferito di aver sentito dei lamenti. E' stato poi il ragazzo che parlava con lei a trovare la quattordicenne accasciata e sporca di vomito e a chiamare i carabinieri.

http://www.ansa.it/opencms/export/si...735586103.html


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Non servono commenti da parte mia.
Seguiremo gli sviluppi nei prossimi giorni.

[zeus e apollo]

di RITA BARTOLOMEI

E’ UNA PSICOLOGA a suo modo atipica, teoria sì ma prima di tutto esperienza diretta con gli adolescenti.
Molti convegni ma anche tanta strada, vuol dire pub e scuole, dove aggancia i giovanissimi per ascoltare e spiegare. Insomma mettere in guardia, comunicare il senso del pericolo che pare smarrito.
Fabiana Forni, 34 anni, ha ‘lavorato’ anche nei locali di piazza Verdi. L’ultimo impegno: un questionario per capire quanto bevono i giovanissimi. Hanno risposto un migliaio di studenti. Tutte le statistiche confermano: l’approccio all’alcol avviene tra gli 11 e i 12 anni.
La psicologa è preoccupata da «una situazione che sta degenerando, socialmente. Manca sempre di più una cultura della legalità. C’è l’idea che comunque riesci a farla franca».
Pensiamo a questa quattordicenne, ubriacata e violata.
«Mi è capitato di raccogliere le confidenze di ragazzine molestate da amici occasionali. Di osservare certi comportamenti nei locali. Si evita il peggio perché magari scatta la reazione della tua compagnia e perché sei in un posto con tanta gente, non in un vicolo isolato».
Come si affronta il trauma?
«La vittima deve condividere con altri il peso di quello che ha vissuto. Non basta l’aiuto di uno specialista per qualche ora a settimana. Ogni caso fa storia a sé ma c’è un dato costante: bisogna cercare di fare gruppo per evitare l’isolamento e dare conforto».
Centrale la famiglia.
Sospira. «Sinceramente, oggi mi capita di incontrare tanti genitori in difficoltà. Credo che siano proprio loro i primi da aiutare, le richieste che ricevono sono sempre più alte».
Mamme e papà sembrano saper poco dei figli.
«Oggi lo stile di vita di un ragazzino è questo: stare fuori fino a tardi senza un controllo reale dei genitori. Gli adolescenti si coprono a vicenda, dicono di essere a casa di un amico. Questo è un piccolo ricatto. Perché se fanno tutti così non vuoi essere diverso, non vuoi fare la parte del rompiscatole. Questa è la fragilità di tante famiglie. Allora diventa fondamentale avere un buon rapporto con gli altri genitori. Invece oggi questa rete non esiste».
Lei ha lavorato a progetti contro l’abuso di alcol in tanti locali cittadini. Servire drink a un ragazzo sotto i 16 anni è contro la legge.
«Ma i gestori non possono chiedere i documenti. Questa è l’ambiguità. La legge vieta l’alcol ma poi non c’è modo di controllare. In Romagna mi è capitato di ascoltare poliziotti in difficoltà quando devono fare l’etilometro a un minorenne in motorino. Magari lo vedono ubriaco. Ma per verificare devono chiedere il permesso ai genitori».


da: Il Resto del Carlino - ed. Bologna - 14 agosto 2008