Chiesti chiarimenti al sindaco che conferma: in paese qualcuno si è mosso per una sottoscrizione
La notizia dell’esistenza di un Comitato per salto di confine da parte di San Pietro di Cadore ha attivato i carabinieri
Sul comitato referendario che, secondo il sindaco di San Pietro, si sta attivando per chiedere il passaggio di San Pietro all'Austria si stanno interessando anche i carabinieri. La notizia pubblicata ieri da Il Gazzettino ha avuto, infatti, tra i primi effetti l'attenzione da parte dei rappresentanti dell'Arma, che si sono informati direttamente da Silvano Pontil Scala sull'esistenza di questo comitato.Nel frattempo il sindaco del Comune comeliano ha confermato ulteriormente, seppur non fornendo altre considerazioni né particolari, che dei suoi concittadini si stanno muovendo in questo senso: per avviare la raccolta della sottoscrizione necessaria per mettere in moto il lungo iter referendario. Consultazione finalizzata a chiedere ai sampietrini quale sia la loro volontà in merito all'annessione al Paese confinante. Alcune persone, secondo il sindaco, si stanno dunque dando da fare per trovare una soluzione a quella che lui definisce una situazione esasperante, tanto che «la gente, dimenticata da tutti, in modo particolare da Roma, vuole andarsene non solo dal Veneto ma anche dall'Italia». Una soluzione radicale, sia dal punto di visto geopolitico che storico, che ricadrebbe, appunto, sull'Anschluss austriaca, sul cambiamento di Stato. Anche ieri Silvano Pontil Scala ha ribadito che, ovviamente, né lui né la sua amministrazione che siede sugli scranni di Villa Poli possono farsi paladini e promotori dell'iniziativa, tuttavia sono pronti a raccogliere l'input che arrivi dalla popolazione e a dare il proprio sostegno ed appoggio qualora la proposta andasse avanti. La singolare iniziativa, che contrasta con il passato e non trova alcun fondamento nel processo storico della realtà amministrata da Silvano Pontil Scala, il quale solo una ventina di giorni fa ha presenziato alla cerimonia del 4 novembre davanti ai monumenti ai Caduti di San Pietro e Valle, nascerebbe dalla constatazione che il suo territorio comunale risulta «doppiamente penalizzato»: primo perché soffre come tutta la montagna e le zone di confine, rappresentando una delle aree più svantaggiate e depresse; secondo perché non è vicino ad alcuna regione né provincia autonoma o statuto speciale e non può chiedere di passare, con armi e bagagli, né in Trentino Alto Adige né nel Friuli Venezia Giulia. Così l'unica realtà limitrofa che non sia soggetta all'ordinario ordinamento italiano e che rimane per aggregarsi è l'Austria.La maggioranza sanpietrina, attraverso il sindaco, conferma insomma la disponibilità a porre in essere tutte le condizioni per realizzare la consultazione austriaca, per liberarsi di una situazione cui va stretto non solo l'esser veneto, ma anche l'esser italiano.
di Yvonne Toscani
da "Il Gazzettino" 25.11.2007