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Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
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    Predefinito Firme per l'Austria, l'Arma indaga


    Chiesti chiarimenti al sindaco che conferma: in paese qualcuno si è mosso per una sottoscrizione

    La notizia dell’esistenza di un Comitato per salto di confine da parte di San Pietro di Cadore ha attivato i carabinieri

    Sul comitato referendario che, secondo il sindaco di San Pietro, si sta attivando per chiedere il passaggio di San Pietro all'Austria si stanno interessando anche i carabinieri. La notizia pubblicata ieri da Il Gazzettino ha avuto, infatti, tra i primi effetti l'attenzione da parte dei rappresentanti dell'Arma, che si sono informati direttamente da Silvano Pontil Scala sull'esistenza di questo comitato.Nel frattempo il sindaco del Comune comeliano ha confermato ulteriormente, seppur non fornendo altre considerazioni né particolari, che dei suoi concittadini si stanno muovendo in questo senso: per avviare la raccolta della sottoscrizione necessaria per mettere in moto il lungo iter referendario. Consultazione finalizzata a chiedere ai sampietrini quale sia la loro volontà in merito all'annessione al Paese confinante. Alcune persone, secondo il sindaco, si stanno dunque dando da fare per trovare una soluzione a quella che lui definisce una situazione esasperante, tanto che «la gente, dimenticata da tutti, in modo particolare da Roma, vuole andarsene non solo dal Veneto ma anche dall'Italia». Una soluzione radicale, sia dal punto di visto geopolitico che storico, che ricadrebbe, appunto, sull'Anschluss austriaca, sul cambiamento di Stato. Anche ieri Silvano Pontil Scala ha ribadito che, ovviamente, né lui né la sua amministrazione che siede sugli scranni di Villa Poli possono farsi paladini e promotori dell'iniziativa, tuttavia sono pronti a raccogliere l'input che arrivi dalla popolazione e a dare il proprio sostegno ed appoggio qualora la proposta andasse avanti. La singolare iniziativa, che contrasta con il passato e non trova alcun fondamento nel processo storico della realtà amministrata da Silvano Pontil Scala, il quale solo una ventina di giorni fa ha presenziato alla cerimonia del 4 novembre davanti ai monumenti ai Caduti di San Pietro e Valle, nascerebbe dalla constatazione che il suo territorio comunale risulta «doppiamente penalizzato»: primo perché soffre come tutta la montagna e le zone di confine, rappresentando una delle aree più svantaggiate e depresse; secondo perché non è vicino ad alcuna regione né provincia autonoma o statuto speciale e non può chiedere di passare, con armi e bagagli, né in Trentino Alto Adige né nel Friuli Venezia Giulia. Così l'unica realtà limitrofa che non sia soggetta all'ordinario ordinamento italiano e che rimane per aggregarsi è l'Austria.La maggioranza sanpietrina, attraverso il sindaco, conferma insomma la disponibilità a porre in essere tutte le condizioni per realizzare la consultazione austriaca, per liberarsi di una situazione cui va stretto non solo l'esser veneto, ma anche l'esser italiano.

    di Yvonne Toscani

    da "Il Gazzettino" 25.11.2007

  2. #2
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    mentre i carabinieri indagano, i magistrati studiano. mi pare che non ci sia nessun regolamento in proposito e che non ci sia niente da violare.
    lasciamo fare al generale spesciàle.

  3. #3
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    Attentato all' unità NAZZIUNALA

  4. #4
    itaglia stato canaglia
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    Citazione Originariamente Scritto da Furlan Visualizza Messaggio
    Attentato all' unità NAZZIUNALA
    ... e allora in carabbbbbiniere alzò il culo

  5. #5
    Simply...cat!
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    I vampiri italioti parassiti sono preoccupati perchè l'ospite si sta stufando di farsi succhiare il sangue e vuole andarsene.
    E la gloriosa Amma dei carabbbbinieri indaga!

  6. #6
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    Predefinito Voci dall' Austria a proposito

    Belluno-Gemeinde will zu Österreich
    Erst vor kurzem haben drei ladinische Gemeinden in der Provinz Belluno bei einer Volksabstimmung "Ja" zum Wechsel zu Südtirol gesagt. Nun möchte die Gemeinde San Pietro di Cadore sogar eine Angliederung an Österreich beantragen.


    Unterschriften für den Übertritt
    In der 1.800 Seelengemeinde San Pietro di Cadore soll ein Komitee für eine Unterschriftensammlung gegründet werden.

    Vor allem der Wunsch nach einer Verbesserung der wirtschaftlichen Lage sei der Hauptgrund für das Bestreben der kleinen Gemeinde, die an Osttirol grenzt, nach Österreich zurückzukehren.

    www.tirol.orf.at


    Italienischer Ort will zu Österreich übertreten
    26.11.2007 | 154 | (DiePresse.com)

    "Wir wollen von Italien weg", sagt der Bürgermeister der kleinen Gemeinde San Pietro di Cadore. In dem norditalienischen Ort sollen jetzt Unterschriften für die Angliederung zu Österreich gesammelt werden.

    Geht es nach dem Willen von Silvano Pontil Scala könnte Österreich bald 1800 Einwohner mehr haben. Der Bürgermeister des kleinen Ortes San Pietro die Cadore verkündete, seine Gemeinde sei bereit, die Angliederung an Österreich zu beantragen.


    In dem Ort in der Provinz Belluno (Region Veneto) an der Grenze zu Österreich soll ein Komitee gegründet werden, das Unterschriften für den Übertritt sammeln soll.

    "Die Leute haben es satt, wir wollen nicht nur vom Veneto, sondern von ganz Italien weg", sagte Bürgermeister Pontil Scala. Seine Gemeinde sei von allen, vor allem von der Regierung in Rom, vergessen worden.

    Andere Orte wollen zu Südtirol
    Auch andere Gemeinden der Region Veneto fühlen sich in ihrer Provinz nicht mehr wohl: Sie fordern, sich dem autonomen Südtirol oder der Region mit Sonderstatut Friaul Julisch Venetien anschließen zu können.

    Die Südtiroler Autonomie sieht vor, dass 90 Prozent des Aufkommens an nationalen Steuern in Südtirol bleiben. Die hohen Transferzahlungen an den Mezzogiorno, den armen Süden Italiens, die andere norditalienische Provinzen leisten müssen, fallen in Südtirol weitgehend weg. Auch Friaul genießt über eine ausgedehnte Autonomie.

    San Pietro die Cadore grenzt aber weder an Südtirol, noch an Friaul. Der Gemeinde bleibe daher nichts anderes übrig, als die Angliederung an das nahe liegende Österreich zu beantragen, erklärte Bürgermeister Pontil Scala.

    Klage könnte drohen
    Gianpaolo Bottacin von der Lega Nord, Mitglied des Regionalrats der Region Veneto, sagte, er sei bereit, die Initiative von San Pietro di Cadore zu unterstützen. "Unternehmen werden in Österreich sowie in Südtirol stark unterstützt, während im Veneto der Steuerdruck enorm ist", erklärte Bottacin. Er gab allerdings auch zu verstehen, dass den Befürwortern der Angliederung zu Österreich eine Klage wegen Sezession drohen könnte.

    G.B., consigliere regionale della LN, dichiara di sostenere l' iniziativa, la motiva con la tassazione delle imprese, ma mette in guardia che potrebbe seguire una denuncia per "secessione".

    Un colpo al cerchio ed uno alla botte


    Raus aus Italien
    Ort im Veneto will zu Österreich gehören

    Rom, 27. November 2007
    San Pietro di Cadore hat die Nase voll von Italien. Das 1.800-Seelendorf in Norditalien will zu Österreich gehören.


    Die an Österreich grenzende Ortschaft San Pietro di Cadore in der norditalienischen Provinz Belluno (Region Veneto) ist bereit, die Angliederung an Österreich zu beantragen. Dies betonte Silvano Pontil Scala, Bürgermeister der 1.800-Seelen-Gemeinde, diean der Grenze zu Tirol liegt. In der Gemeinde soll ein Komitee gegründet werden, das Unterschriften sammeln will, um die Angliederung zu Österreich in die Wege zu leiten, berichtete Pontil Scala. "Die Leute haben es satt, wir wollen nicht nur vom Veneto, sondern von ganz Italien weg", sagte der Bürgermeister.

    Bürgermeister unterstützt Forderung
    "Natürlich kann ich als Bürgermeister nicht persönlich die Initiative ergreifen, ich bin aber bereit die Forderung der Bürger einer Gemeinde zu unterstützen, die von allen, vor allem von der Regierung in Rom, vergessen worden ist. Die Leute haben mehr Interesse, sich Österreich anzuschließen, als unter der Verwaltung des Veneto zu bleiben", sagte der Bürgermeister.

    Mehrere Gemeinden in der benachteiligten Bergprovinz Belluno haben einen Antrag für ein Referendum eingereicht, um sich der autonomen Provinz Südtirol, oder der Region mit Sonderstatut Friaul Julisch Venetien anschließen zu können. Die Autonomieregelung sieht vor, dass die Südtiroler 90 Prozent ihres Steueraufkommens von Rom wieder zurückerhalten. Die hohen Transferzahlungen an den Mezzogiorno, den armen Süden Italiens, die andere norditalienische Provinzen leisten müssen, fallen bei ihnen weitgehend weg. Auch Friaul genießt über eine ausgedehnte Autonomie. "Da wir weder an Südtirol, noch an Friaul grenzen, bleibt uns nichts anderes übrig, als die Angliederung an das nahe liegende Österreich zu beantragen", sagte der Bürgermeister von San Pietro di Cadore.

    Steuerdruck im Veneto enorm hoch
    Das Mitglied des Regionalrats der Region Veneto, Gianpaolo Bottacin, Mitglied der föderalistischen Lega Nord, erklärte sich im Gespräch bereit, die Initiative von San Pietro di Cadore zu unterstützen. "In Veneto können die Bürger mit öffentlichen Geldern im Wert von 2.200 Euro pro Kopf rechnen, in Südtirol sind es 9.000 pro Kopf. Die Unternehmen werden in Österreich, sowie in Südtirol stark unterstützt, während im Veneto der Steuerdruck enorm ist.

    Seit der Einführung des Euro können unsere Unternehmen nicht mehr mit der Währungsentwertung rechnen, um auf den Auslandsmärkten konkurrenzfähiger zu sein, wie es zur Zeit der Lira noch der Fall war. Die Region Veneto hat keine Unterstützung wie die Regionen Süditaliens. Immer mehr Firmen gehen Pleite, die Leute verlieren ihre Arbeitsplätze", sagte Bottacin. Er gab zu verstehen, dass den Befürwortern der Angliederung zu Österreich die Gefahr einer Klage wegen Sezession drohen könnte.

    Zukunft ungewiss
    Bei einer Volksbefragung Ende Oktober hatten sich drei ladinische Gemeinden der Provinz Belluno für eine Rückkehr in die Region Trentino-Südtirol ausgesprcohen. Dies hatte heftige Reaktionen in der Heimatregion Veneto ausgelöst. Ob die Erweiterung Südtirols jemals Wirklichkeit wird, ist noch ungewiss. Denn es müssen nicht nur die Landtage der Autonomen Provinzen Bozen und Trient sowie der Regionalrat zustimmen, sondern möglicherweise auch die Bevölkerung der betroffenen Provinzen, einschließlich der gesamten Provinz Belluno. Anschließend müsste die römische Regierung ein entsprechendes Gesetz für den Regionenwechsel dem Parlament zur Annahme vorlegen.


    http://www.oe24.at/zeitung/oesterrei...icle172070.ece

    I commenti sono soprattutto sarcastici. In molti dicono che la cultura austriaca è più viva in Sudtirolo che a Vienna, dove ci sono Slovacchi, turchi e tanti komunisti.

 

 

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