Leggo sul network E-Polis di oggi: un sedicente luminare dell'università di Bologna parla di "normalità" e di "psicosi". Chissà che non gli venga la meningite oggi stesso. Parlerebbe ancora di psicosi?
I cattolici diffondono il Verbo dell'amore e della fratellanza universale, altri mica tanto.
Non c'entra con gli immigrati, c'è sempre stata.
L'incidenza della meningite da meningococco nel nostro paese è minore rispetto al resto d'Europa: ogni anno vengono segnalati circa 200 casi, pari a 3 casi ogni 1.000.000 abitanti rispetto a una media europea di 14/1.000.000. Nell’ultima decade il numero di casi segnalati ogni anno alla sorveglianza speciale varia da un minimo di 164 nel 1994 ad un massimo di 275 nel 1999, con ampie variazioni regionali. I dati dell’incidenza delle meningiti batteriche da meningococco in Italia nel primo trimestre del 2003 e 2004, divisi per regione, sono stati raccolti dal reparto malattie infettive del Cnesps in una tabella.
La maggior parte delle segnalazioni proviene dalle regioni del Nord Italia: un terzo di tutti i casi segnalati è in bambini di età sotto i 5 anni. La malattia si presenta con forte stagionalità, con picchi in inverno e primavera, e con maggiore frequenza tra bambini e adolescenti. Il 30% dei casi sono sotto i 5 anni di età, e il 50% sotto i 17. La letalità è del 13% circa, simile a quanto osservato in altri paesi occidentali. La maggior parte dei meningococchi identificati negli ultimi anni è risultata appartenere al sierogruppo B (75% nel 2001, 60% nel 2002, 56% nel 2003), tuttavia recentemente si osserva un incremento dei casi da sierogruppo C. I dati della sorveglianza speciale vengono periodicamente aggiornati dall’Iss e sono consultabili alla pagina sulle meningiti batteriche del SIMI (sistema informatizzato malattie infettive).
qui tabelle aggiornate http://www.simi.iss.it/dati.htm