Processo Mills, per Berlusconi solo 12 testi
Ghedini: "Non ci viene permessa la difesa"
MILANO - "Con l'ordinanza emessa, il Tribunale di Milano ha negato la possibilità di difesa nel processo. E questo è un fatto gravissimo". Così Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Silvio Berlusconi nel processo milanese sul caso Mills, ha commentato la decisione con la quale i giudici hanno ammesso 19 testi, di cui 12 tra quelli indicati dai difensori del premier. Con una memoria depositata nei giorni scorsi, i legali del presidente del Consiglio avevano chiesto invece di poter sentire 73 testimoni. Oltre ai 12 della lista presentata dai difensori del Cavaliere, sono state ammesse cinque testimonianze su richiesta della pubblica accusa, più i due consulenti di parte.
In fase di ammissione delle prove, scrivono i giudici del Collegio della X sezione penale presieduto da Francesca Vitale, "il tribunale deve tenere conto dell'intervenuta sentenza irrevocabile pronunciata dalla Corte di Cassazione a sezioni unite in data 25 febbraio 2010 a carico di David Mills, della cui motivazione si è in attesa, ma il cui dispositivo e l'informazione provvisoria della massima forniscono indicazioni univoche circa la sussistenza della condotta ascritta al coimputato" (lo stesso Mills). Il collegio in parole povere ha ricordato che i supremi giudici decidendo per l'intervenuta prescrizione nel processo a Mills ha messo nero su bianco la sussistenza del fatto reato, di cui ha risposto il legale inglese e di cui adesso risponde Berlusconi.
"Ci sono negati i testimoni e sono ammessi solo quelli che possono interessare alla Procura della Repubblica - ha detto Ghedini - Ci muoveremo come al solito, staremo qui a fare il processo con quello che ci danno, sperando che ci sia un giudice superiore che vada a rimediare a queste storture".
Il processo è stato aggiornato al prossimo 16 aprile, quando in aula verrà ascoltato il consulente della pubblica accusa Gabriella Chersicla, la quale avrà il compito di illustrare le movimentazioni di denaro che dimostrerebbero la colpevolezza di Berlusconi. ''In attesa della promulgazione della legge nota come legittimo impedimento - ha osservato in aula il presidente del collegio di giudici - il tribunale suggerisce di sentire testi di facile reperibilità prima di avviare rogatorie''.
Alla fine i giudici hanno ammesso la testimonianza di Robert Drennan, David Barker, Jeremy Scott, Virginia Rylatt e Diego Attanasio, chiesti sia dall'accusa che dalla difesa. Poi Sue Mullins, Tanya Maynard, Pierre Amman, Paolo Del Bue, Livio Gironi, Candia Camaggi, Alfonso Cefaliello e Alfredo Messina, Flavio Briatore, Maria Pia De Fusco, Marina Mahler e Paolo Marcucci, tutti chiesti dalla difesa. Il Tribunale, infine, ha ammesso l'esame del consulente del pm e della difesa Berlusconi oltre, ovviamente, all'eventuale esame dello stesso premier e di David Mills.
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