I liberali, volendo semplificare, si distinguono dai libertari in quanto reputano lo Stato necessario al fine di garantire quei diritti alla vita, libertà e proprietà che costituiscono la “triade” classica cui entrambi i filoni di pensiero fanno riferimento.
Quello che chiedono è dunque uno Stato minimo, con una sorta di patto fra cittadini e governo per la difesa di tali diritti inviolabili. I libertari appaiono generalmente ai loro occhi come gli utopisti di turno: spunti di riflessione intellettualmente stimolanti e poco più.
Capita poi di scorrere i provvedimenti legislativi, e di accorgersi che, forse forse, la vera utopia è quella liberale: la finanziaria 2008 ha previsto che in caso di espropri (leggasi furti) finalizzati ad attuare “interventi di riforma economico - sociale “, l’indennità prevista per i legittimi proprietari può essere ridotta del 25%.
Il tutto nasce da due sentenze della Corte di Cassazione dello scorso ottobre, e dala giurisprudenza più recente (cui hanno fatto seguito anche interventi in proposito da parte dell’Unione Europea), le quali hanno colpito e affondato gli attuali criteri previsti per la determinazione degli indennizzi in parola, i quali riconoscevano valori ampiamente al di sotto del valore di mercato di quanto espropriato.
Il caso più eclatante è quello del comune di Roma, che a seguito di questa sentenza, avrebbe visto più che raddoppiati i propri costi per le aree a servizi: da 3,5 a 6,7 miliardi di euro.
Avrebbe, perchè la soluzione è stata trovata in fretta: predisponendo una formula vaga come quella riportata precedentemente, “interventi di riforma economico - sociale “, ecco che i limiti posti all’abbattimento degli indennizzi potranno essere scavalcati con maggiore facilità, come sottolineato anche dal segretario di Confedilizia e ribadito dal Sole24Ore l'altro giorno. Con una mano ci restituiscono quel che ci tolgono con l'altra, insomma.
Se siete fra quanti pensano che la proprietà privata sia al sicuro nel mentre è riunito il parlamento, sappiate che state commettendo un grosso errore: bastano due lire, e vi ritrovate senza più niente, miei cari liberali.
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