Capisco che siamo in campagna elettorale. Capisco che il clima sia teso. Capisco che vi siano ancora questioni personali tra forumisti non pienamente risolte. Capisco che le divergenze politiche possano essere poste in luce anche con toni talmente forti da assumere talvolta il carattere del rancore. Capisco tutto.
Ma quello a cui sto assistendo in queste ore, consentitemelo, ha del disgustoso. Sì, signori, sono disgustato da ciò che sto vedendo.
Soldato del Re che litiga con Gianfranco. Ronnie che litiga con Cascista. Giò91 che litiga con RobertoM. Il centrosinistra che non partecipa. Discussioni continue. Toni aspri. Eccessi costanti.
Scusate, signori, ma questa non è più una campagna elettorale. E' una stalla.
E io nelle stalle preferisco non starci. Perché non è questo l'ambiente che ritengo mi sia consono.
I richiami alla civiltà e alla pacatezza sono stati fatti. Gli appelli per un ripristino della dialettica politica, mettendo da parte antiche questioni personali, sono stati fatti anch'essi. Ma è tutto inutile.
Oggi, su Camera e su altri fora, ho letto cose che non avrei mai creduto di poter leggere. Eppure è accaduto.
Se questa è la politica, se questo è il modo di proporsi per riformare e cambiare l'aspetto istituzionale di Camera, signori, io preferisco continuare a restare fuori dalla politica dei partiti, come ho sempre fatto sino ad ora.
Di fronte a tutto questo, quindi, preferisco disinteressarmi completamente del dibattito politico acceso che ci aspetta da qui sino a metà gennaio. Eviterò, per quanto possibile, di leggere i commenti e le dichiarazioni, laddove vedrò che il clima degenererà.
A fronte diq uesto, però, non ho alcuna intenzione di rassegnarmi a lasciare Camera in questa situazione. E lo faccio soprattutto in nome delle riforme. Riforme alle quali, come tutti sapete, nella scorsa legislatura, da esterno, mi sono dedicato anima e corpo, dando tutto me stesso.
Non entro nell'agone politico e, appunto per questo, non ho inteso propormi né alla Presidenza di POL (carica che pure mi era stata offerta da taluni), né per il Congresso.
Ma al Governo mi candido. E lo faccio qui, pubblicamente, perché è l'istituzione alla quale tengo di più.
Un'istituzione operativa, che in questa legislatura avrà la minor caratterizzazione politica che sia mai stata vista su Camera. Un'istituzione per la quale ritengo di avere tutti i requisiti per appartenere. E un'istituzione che desidero abbia la sua parte nel grande processo di riforma di POL.
Per quanti crederanno in me, per quanti vorranno appoggiarmi, per quanti, pur ormai estranei al gioco, desidereranno sostenermi, anche solo con un cenno, va il mio personale ringraziamento.
A questo gioco ho dato tutto ciò che potevo e sapevo dare. Ho scritto due bozze di riforma della Costituzione, un nuovo Regolamento del Governo, tante leggi, diverse mozioni, e qualche ricorso alla Corte Costituzionale. Più di questo, da esterno qual ero, non potevo fare.
Avrò agito bene, avrò agito male... non lo so. Quello che so è che ho fatto tutto ciò che potevo fare per vivere e partecipare al gioco. E chi mi conosce sa che ho agito sempre per il rispetto delle regole, da persona che ha messo l'onestà e la dignità al primo posto.
Io ritengo di avere i requisiti necessari per partecipare al nuovo Governo. E qui, pubblicamente, propongo il mio nome.
So che questo desterà qualche sconcerto, se non addirittura qualche veto e qualche malumore. E' normale e non mi sconvolge.
A quanti, tuttavia, mi appoggeranno... vada il mio ringraziamento. Non dimentico chi mi ha teso una mano. E non dimentico gli amici.
Se questo servirà a far tornare il centrosinistra non lo so. Però lo spero. E più che sperarlo, non posso fare.
Se però le forze politiche, dopo questa tornata elettorale, non mi riterranno idoneo per il Governo, dico qui pubblicamente che, un minuto dopo, Primoli sparirà da POL. Perché se è giusto che ognuno dia qualcosa per il gioco, credo sia altrettanto giusto che il gioco si fidi, almeno una volta, di chi ha sempre agito per esso. E non contro di esso.
Grazie a tutti.