quello della sicurezza dei cittadini è uno dei temi più sentiti dall'opinione pubblica ed è uno dei pochi compiti che i liberali (almeno i moderati) ritengono sia compito dello Stato garantire. purtroppo in Italia abbiamo un governo,figlio di un'ideologia che vede il delinquente come prima vittima, come pecorella smarrita da redimere e che in nome di un buonismo troppo spesso travisato si dimentica sempre della tutela delle vere vittime dei reati. ed in nome di questo buonismo,uomini,mezzi e fondi per le forze dell'ordine sono sempre meno.....LDR propone un cambio netto della concezione attualmente imperante,che parta dalla previsione di più adeguate risorse economiche per polizia,carabinieri,etc... ma anche da una maggiore coordinazione. perché oltretutto,come si sa l'Italia ha anche questa singolare caratteristica di avere 2-3 polizie (comprendendo anche la GdF),per cui talora può capitare che il cittadino che chiama il pronto intervento si senta dire "no guardi devi chiamare l'altro numero".......x cui si propone anzitutto di ridurre ad uno solo il numero per le emergenze e che sia la centrale operativa unificata a distribuire le chiamate verso la caserma od il commissariato competente per territorio; in seconda battuta,si deve ridisegnare a tavolino il territorio,in modo che ogni area sia coperta,anche fisicamente,da una sola struttura e che essa sia dotata di uomini e mezzi adeguati per la vigilanza effettiva e per gli interventi di emergenza; terzo, si provveda,soprattutto per gli elementi più giovani ed inesperti,ad istituire seri corsi di formazione giuridica,sia per quel che riguarda il diritto penale sostanziale che per quel che riguarda il codice di rito e di pubblica sicurezza: troppo spesso si vedono giovanotti e signorine in divisa incerte/i sul reato che si trovano di fronte o che non conoscono appieno le procedure di pubblica sicurezza. Altro elemento di cui si avverte la necessità,è una profonda riforma del capitolo indagini,che a parere di LDR deve ritornare,almeno nelle sue fasi di ricerca delle prove,alle forze dell'ordine,lasciando alla magistratura il compito di verificare l'ammissibilità in giudizio di quanto riscontrato sul campo. Si sostiene poi anche la necessità che il "mestiere" di tutore dell'ordine rientri tra le attività usuranti,con previsione di pensionamento anticipato rispetto alle norme ordinarie (non si possono vedere dei sessantenni inseguire un borseggiatore....). ma infine in ultimo,ma non per ultimo,si chiede che nei programmi scolastici venga maggiormente stressata l'importanza dell'educazione civica,con particolare riferimento alla conoscenza del ruolo delle forze dell'ordine,oggi troppo spesso vittime di un preconcetto figlio di ideologie violente e sconfitte dalla storia