User Tag List

Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 19
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Messaggi
    13,127
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Com'è assordante il "silenzio" proveniente...

    ....da Baghdad.

    Intervista al Gen. Petraeus
    Per garantire sicurezza alla popolazione devi viverci assieme

    Baghdad, dai nostri inviati.
    “La guerra è vinta quando le mie sentinelle fanno la guardia al tuo palazzo”, diceva il generale americano Dwight Eisenhower.
    In Iraq la guerra contro Saddam e il partito nazionalsocialista Baath è stata vinta.
    Ma, come un organismo già indebolito è aggredito più facilmente da altre malattie, così nell’Iraq post invasione del 2003 sono proliferati gli squadroni della morte paramilitari di al Qaida e delle milizie sciite.
    Il secondo tempo della guerra in Iraq è stato incredibilmente più violento ed è costato molte più
    vittime, sia tra la popolazione irachena sia tra i militari.
    Il generale David H. Petraeus, che ha assunto il comando nel febbraio scorso, con la sua nuova strategia sta invertendo la direzione delle cose, anche se resta ancora molto da fare.

    Il Foglio - Qual è stato il fattore che più ha contribuito al miglioramento della sicurezza?
    L’aumento del numero dei soldati?
    La collaborazione con la popolazione irachena?
    Il cessate il fuoco siglato con l’esercito del Mahdi di Moqtada al Sadr? O qualche altro fattore?
    Petraeus - E’ tutto quanto assieme, è un’equazione, c’è un numero di fattori che porta alla riduzione della violenza. In una zona di al Qaida come Ghaziliya sud, quello che ha fatto la differenza è stato il dispiegamento di forze americane e irachene, di truppe addizionali irachene nel quartiere: non avevamo avamposti per pattugliare, e adesso invece –come potete vedere – ci sono i Jss (Joint security stations). E’ stata la graduale riduzione delle capacità di al Qaida nella provincia di al Anbar come in alcuni quartieri di Baghdad, e alla fine il rifiuto crescente da parte della popolazione sunnita di al Qaida. Hanno cominciato ad associare sempre di più al Qaida alle ideologie estremiste, per la sua violenza anche contro i sunniti, per le sue pratiche oppressive. In certe aree hanno tagliato le dita alle persone che fumavano. Tutte queste cose hanno cominciato a pesare attorno al collo di al Qaida. I sunniti, poi, hanno compreso che non avrebbero più governato questo paese, l’hanno accettato, ma hanno anche realizzato che non per questo la provincia di al Anbar non debba essere un bel posto dove vivere, dove crescere una famiglia, dove avere un lavoro. Certamente non sarà un bel posto finché al Qaida è là fuori. Se si allarga lo sguardo e si va a nord di Ghaziliya, c’è anche il cessate il fuoco di Moqtada al Sadr che sta diventando più importante, ma ci sono ancora operazioni contro le frange fuori controllo dell’esercito del Mahdi che violano la tregua, e c’è un altro punto interessante: la popolazione sciita che si oppone alle milizie sciite perché non ha più bisogno della loro protezione contro al Qaida o contro i guerriglieri sunniti. Gli sciiti sono diventati meno tolleranti nei confronti di queste gang mafiose armate nelle strade, che estorcono denaro ai negozianti, sequestrano le automobili e commettono violenze.
    E adesso c’è un po’ di revival economico, i mercati ricominciano ad aprire, c’è di nuovo una piccola opportunità di funzionamento per certe forme di capitalismo, ci sono cittadini volontari organizzati che conoscono i quartieri e non vogliono che al Qaida torni, vogliono contribuire alla sicurezza e in molti casi vorrebbero essere parte delle forze di sicurezza irachene. Tutto questo è
    un cambiamento radicale considerando il boicottaggio delle elezioni parlamentari dei sunniti nel gennaio del 2005, e il fatto che in generale non erano intenzionati a partecipare al governo.
    Ma ora realizzano che ok, magari non sono al potere a Baghdad, ma questo non significa che non possano avere la propria quota di risorse del paese. Ad al Anbar per esempio hanno avuto il 140 per cento in più in termini di budget rispetto a quello che avrebbero dovuto ricevere in origine,
    107 milioni di dollari per il bilancio del consiglio provinciale, più 140 mila dollari per la ricostruzione provinciale, più altre seimila licenze aggiuntive per poliziotti e altri posti di lavoro governativi.
    In più hanno avuto la riapertura del valico di al Khaim dopo due anni e mezzo, un’accademia di polizia a Habbaniyah e un’unità per l’addestramento alle armi e ancora, ancora, ancora, e ogni ministero ha iniziato a mettere soldi nelle attività che gli competono. Siamo ai primissimi progressi, al Qaida rimane molto pericolosa, vediamo con tristezza che vuole ancora fare azioni
    violente, ma con molta meno frequenza. Perché quartieri come Ghaziliyah, Aramiyah e Adamiyah sono stati ripuliti. C’è ancora molto da fare, non fraintendetemi, per favore, non pensate che
    ci sia qualcuno che indossi l’uniforme nella missione Mnf-I che stia festeggiando o facendo danze di vittoria oltre la linea di meta, come si dice nel football.
    I progressi comunque ci sono.
    La riduzione degli attacchi del 60 per cento in sei mesi è significativa.
    Sono sicuro che voi avete visto i risultati per le strade di Baghdad.
    C’è traffico.
    Abbiamo visto persone fare canottaggio sul Tigri. Quando l’ho detto in giro, mi hanno chiesto quanti giorni i corpi sono rimasti in acqua.

    F - Come ha fatto a motivare i suoi soldati ad affrontare rischi più grossi fuori dalle loro basi per realizzare la sua nuova strategia, dopo quattro anni di guerriglia logorante?
    P - Prima di tutto i nostri manuali di counterinsurgency, i nostri corsi, il nostro sistema di educazione professionale e militare: tutto questo è cambiato negli anni. Il messaggio molto chiaro che ne è uscito è stato ancora una volta: per garantire sicurezza alla popolazione devi viverci assieme. Per cambiare organizzazioni e istituzioni devi cambiare prima le grandi idee, la dottrina, quindi i vertici, che sono stati educati a questo, poi lo metti in pratica e lo fai. I nostri ufficiali l’hanno capito e sono stati pronti a farlo.
    Il generale Ray Odierno merita un enorme riconoscimento, è stato l’architetto a livello operativo, come “corp commander”.
    Tutto è iniziato con le Jss, e con le basi di pattugliamento, poliziotti, outpost di combattimento, i posto di blocco, c’è bisogno di tutto questo e di un numero consistente di persone per mantenere un’area che è stata modificata.
    In tutto questo gli iracheni sono stati molto importanti, hanno aggiunto oltre 100-110 mila soldati e poliziotti – molto oltre il nostro “surge” – e 75 mila volontari. E questo è quello che ci permetterà di restringerci, se lo faremo, e di ritirarci.

    F - Sul piano personale, qual è stato il momento più difficile durante l’applicazione della sua strategia? Ha mai avuto dubbi sul fatto che avrebbe funzionato?
    P - Abbiamo avuto tempi duri e ho già detto “questo sarà difficile prima di diventare facile” e l’ho ripetuto più di una volta. Lo sapevamo: quando metti un avamposto in un’area che è un santuario di al Qaida, ti combatteranno. Ed è per questo che noi e la nostra controparte irachena… a proposito, ci si focalizza molto sulle forze della Coalizione, ma le perdite degli iracheni sono due, tre volte le nostre, loro stanno combattendo e morendo per il proprio paese.
    Quando siamo andati più all’offensiva per bonificare questi santuari di al Qaida, come a Baquba e a Ramadi, loro c’erano e avevano relativamente mano libera, quando abbiamo messo basi avanzate in queste zone, al Qaida ci ha lanciato contro autobomba multiple, anche contro i muri delle basi, l’onda d’urto poteva uccidere i soldati all’interno. Abbiamo avuto questi mesi difficilissimi, maggio e giugno, quando abbiamo dovuto dare la caccia ad al Qaida e affrontare quello che in gergo militare si chiamano difese organizzate.
    A Baquba per quasi un anno ci sono stati Ied, non si poteva circolare ad Amariyah se non in un carroarmato o in un veicolo da battaglia.
    A Ramadi non potevi andare da Camp Diamond al Palazzo del governatore se non in un carroarmato. Se lo facevi eri colpito immancabilmente da un Rpg, e forse da Ied.
    Ricordate la Iris Route verso l’aeroporto? Era pericolosa perché non eravamo stati in grado di ripulire Amariyah, proprio a nord della strada. Ci sono stati tempi duri e momenti difficili, per il generale Odierno, per me e per altri ufficiali, ed è stato duro prima che diventasse più facile.
    Ci saranno altri giorni duri, non c’è nessuno che neghi che al Qaida è stata abietta, crudele, indiscriminata, senza rispetto per la vita umana e per le infrastrutture, e non c’è nessuno che neghi che ci sono alcuni estremisti appartenenti alle milizie che non osservano il patto d’onore siglato da Sadr e che continuano a portare avanti azioni violente contro gli iracheni e la Coalizione facendo precipitare la violenza a Qarbala, durante le feste sacre.
    E’ imbarazzante e triste che uno dei maggiori eventi dell’anno islamico sciita sia devastato dalle milizie.

    www.ilfoglio.it del 22 dic 07

    saluti

  2. #2
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    13,968
     Likes dati
    3
     Like avuti
    41
    Mentioned
    3 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Petreus uomo dell'anno altro che il bandito di Putin.

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    21 Dec 2006
    Località
    Parma
    Messaggi
    828
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Cerchiamo di non dimenticare le centinaia di migliaia di morti che l'intervento "nostro", cioè di noi occidentali, ha provocato. ... e vergognamocene!

  4. #4
    Forumista senior
    Data Registrazione
    08 Nov 2012
    Messaggi
    4,746
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da cincinnatobis Visualizza Messaggio
    Cerchiamo di non dimenticare le centinaia di migliaia di morti che l'intervento "nostro", cioè di noi occidentali, ha provocato. ... e vergognamocene!
    Vero , però io ci sono stato e posso dirti che le migliaia di mortigni hanno li facevano Saddam e i figlio. Certo possiamo dire legittimamente che era un problema loro e che dovevano risolversi loro - Ma allora è un'altro discorso

  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Messaggi
    13,127
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da cincinnatobis Visualizza Messaggio
    Cerchiamo di non dimenticare le centinaia di migliaia di morti che l'intervento "nostro", cioè di noi occidentali, ha provocato. ... e vergognamocene!
    -------------------------------------------------

    Mica siamo noi, i cosidetti filo-americani, che devono vergognarsi, ma coloro che solo per scelta politica (del cazzo) scelgono le dittature; e più son dittature più quelli della politica (del cazzo) le adorano.
    E....sì!
    Gli amici delle dittature, i filo comunisti per primi, odiano coloro che le dittature odiano.
    Il loro blàblàblà vergognoso postbellico, tutto teso a dimostrare che sono stati loro, i comunisti (del cazzo), a sconfiggere nazismo e fascismo (del cazzo), è riuscito (con estrema facilità per la pochezza degli avversari - leggasi democratici cattolici - a riciclarsi nella Italietta frastornata e con l'acqua alla gola per diventare i salvatori della Patria.

    Povera Patria.

    Ci voleva un ex democattolico come Prodi per portarli al colle del Quirinale e a palazzo Chigi.
    Naturalmente con l'aiuto dei "coglioni".

    saluti e buon natale.....anche ai "coglioni".

  6. #6
    Forumista senior
    Data Registrazione
    08 Nov 2012
    Messaggi
    4,746
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da mustang Visualizza Messaggio
    -------------------------------------------------

    Mica siamo noi, i cosidetti filo-americani, che devono vergognarsi, ma coloro che solo per scelta politica (del cazzo) scelgono le dittature; e più son dittature più quelli della politica (del cazzo) le adorano.
    E....sì!
    Gli amici delle dittature, i filo comunisti per primi, odiano coloro che le dittature odiano.
    Il loro blàblàblà vergognoso postbellico, tutto teso a dimostrare che sono stati loro, i comunisti (del cazzo), a sconfiggere nazismo e fascismo (del cazzo), è riuscito (con estrema facilità per la pochezza degli avversari - leggasi democratici cattolici - a riciclarsi nella Italietta frastornata e con l'acqua alla gola per diventare i salvatori della Patria.

    Povera Patria.

    Ci voleva un ex democattolico come Prodi per portarli al colle del Quirinale e a palazzo Chigi.
    Naturalmente con l'aiuto dei "coglioni".

    saluti e buon natale.....anche ai "coglioni".

    Premesso che sono lontanissimo dal pensiero di Cincinnato dobbiamo ammettere che per l'Occidente non tutti i dittatori sono cattivi.
    Se è vero che esiste un Castro è anche vero che esiste un Gheddafi che viene ricevuto con tanto di onoro in Francia . E Gheddafi non è certamente un presidente eletto che governa per volontà del popolo. Ma è solo un esempio , la lista potrebbbe essere lungha come la Bibbia .. E' una triste verità ma è la verità .

  7. #7
    Amico di Oniria..wooff...
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    11,268
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    11 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da gfieramosca Visualizza Messaggio
    Premesso che sono lontanissimo dal pensiero di Cincinnato dobbiamo ammettere che per l'Occidente non tutti i dittatori sono cattivi.
    Se è vero che esiste un Castro è anche vero che esiste un Gheddafi che viene ricevuto con tanto di onoro in Francia . E Gheddafi non è certamente un presidente eletto che governa per volontà del popolo. Ma è solo un esempio , la lista potrebbbe essere lungha come la Bibbia .. E' una triste verità ma è la verità .
    vero con dei distinguo.

    GHEDDAFI non ha "gasato" nessuno,SADDAM alcune migliaia....piccola differenza di numeri

  8. #8
    Forumista senior
    Data Registrazione
    08 Nov 2012
    Messaggi
    4,746
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da kanekorso Visualizza Messaggio
    vero con dei distinguo.

    GHEDDAFI non ha "gasato" nessuno,SADDAM alcune migliaia....piccola differenza di numeri
    Gheddafi non ha gasato nessuno . Ha solo impiccato e fucilato gli oppositori .

    Per i poveracci del Ciad invece ha usato aerei ed elicotteri

  9. #9
    Amico di Oniria..wooff...
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    11,268
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    11 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da gfieramosca Visualizza Messaggio
    Gheddafi non ha gasato nessuno . Ha solo impiccato e fucilato gli oppositori .

    Per i poveracci del Ciad invece ha usato aerei ed elicotteri

    a prescindere che uno o cento non fa differenza...sempre morti innocenti sono.

    "poveracci" lo sono tutti.....non solo quelli del CIAD.

    le cose sono 2:

    GHEDDAFI non ha "rotto" tanto i koglioni a parte 2 "capete" schiantatesi vicino a LAMPEDUSA.....che se fossi stato io al governo non mi sarei lamentato solo a parole ma con i fatti.....patti chiari e amicizia lunga

    SADDAM voleva governare il medio oriente....vedi la conquista del KUWAIT e la guerra decennale fatta all'IRAN.....lasciamo stare le "poche"migliaia di CURDI eliminati col gas e le decine di migliaia d'oppositori ammazzati come kani solo perchè non condividevano le idee skizzate di quel despota.

    come premesso sopra 1 o 100 sempre morti sono i distinguo sono comunque d'obbligo.

    wooff...wooff...

  10. #10
    email non funzionante
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Messaggi
    13,127
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Le torture di al Qaida non...

    arrivano sui desk dei nostri giornali

    Roma. I soldati americani hanno trovato una fossa comune a nord di Baghdad. A pochi metri hanno scoperto un vero e proprio centro di torture dove c’erano catene fissate alle pareti cosparse di sangue e un letto di metallo ancora collegato a un sistema per infliggere scariche elettriche.
    Il centro, utilizzato da al Qaida per un intero anno, è stato rinvenuto grazie alle segnalazioni degli iracheni che senza la protezione degli americani avevano paura a rivelarne l’ubicazione.
    Sull’ingresso principale una scritta in arabo, “Lunga vita allo stato islamico”.
    Fosse comuni, con ventisei cadaveri, sono state rinvenute nelle vicinanze.
    Al Qaida ingannava gli iracheni con un manifesto affisso sulla porta: “Entrate, sarete al sicuro”.
    A una settimana dalla scoperta, nessun giornale italiano ha ancora dato la notizia.
    Perché se non c’è la firma americana, la tortura non vale la pubblicazione.
    Lo scorso giugno i marine liberarono 41 prigionieri iracheni da un carcere di al Qaida nei pressi di Baquba. Il Pentagono diffuse il manuale usato dai terroristi: mani trapanate, avambraccia tranciate, corpi trascinati con le auto, bulbi oculari estratti, gente appesa per i piedi, frustate, scosse elettriche sul torace, crani schiacciati, bruciature di sigarette e così via.
    Nella città di Miqdadiya è stata rinvenuta una fossa comune in cui si trovavano cadaveri ai quali erano stati estratti gli occhi.
    Nessun giornale o emittente televisiva, tranne la solita sparuta truppa neoconservatrice guidata dal Wall Street Journal, ha trasmesso le immagini, dopo che ci avevanonauseato di fotogrammi sulla bestialità iconografica di Abu Ghraib.
    L’unico grande intellettuale europeo ad aver denunciato i segni lasciati da al Qaida sul popolo irachenoè stato Andrè Glucksmann, che sull’americano City Journal ha pianto i martiri della comunità yazida dilaniata da al Qaida lo scorso agosto (oltre 500 morti).
    Amnesty International, nel 2004 ricca di paragoni fra Guantanamo e il Gulag, è rimasta silenzio sa sulle torture che gli islamisti in armi infliggono sui loro fratelli musulmani.
    Dal mondo islamico ci arrivano richieste di aiuto che cadono nel vuoto.
    L’agenzia irachena Aswat AlIraq racconta di come al Qaida abbia deciso di utilizzare donne e bambini come kamikaze. Solo due mesi fa i terroristi avevano usato un bambino di dieci anni per colpire le milizie tribali.
    Al Qaida ha lanciato una vasta campagna di reclutamento di ragazzi nati negli anni 1991, 1992 e 1993, a ognuno dei quali sono state date armi, una bicicletta, un telefono prepagato e uno stipendio di 100 dollari al mese. Hanno ucciso un bambino e minato il corpo in modo che esplodesse quando la famiglia fosse andata a recuperarlo.
    Hanno usato bambini per passare ai checkpoint e si sono fatti saltare in aria insieme a loro.
    Gli americani hanno trovato adolescenti decapitati alle porte di Baquba.
    “Sebbene pochissimi prigionieri nel carcere di Abu Ghraib furono umiliati, nessuno fu fisicamente percosso o tantomeno ucciso” ci dice Norman Podhoretz, saggista e decano del movimento neoconservatore.
    “I prigionieri di Guantanamo sono cresciuti di peso e ricevono trattamenti medici.
    Eppure i media occidentali hanno accusato gli Stati Uniti di tortura.
    Ora comparate questa campagna con il silenzio con il quale hanno accolto il ritrovamento della stanza di al Qaida in cui un letto era legato al generatore elettrico. Quel silenzio ci ha ricordato cosa significa ‘tortura’, non quella che vorrebbero venderci i nostri media”.
    Secondo Raymond Ibrahim, che insieme allo storico militare Victor Davis Hanson ha tradotto in inglese i testi di al Qaida, “c’è una regola non scritta secondo la quale i media sono più interessati
    al ‘sensazionale’, a storie come Abu Ghraib, anziché alle mutilazioni e alle torture di al Qaida.
    Non fa notizia la crudeltà dell’islamismo, ‘sono disperati ecc.’.
    Ci diciamo umanitari, i media adorano parlare della nostra ipocrisia sulle tecniche di interrogatorio che chiamano tortura. Quando sono i terroristi a torturare davvero, non sono interessanti perché mancano di questa ‘ipocrisia’”. L’islamologo Daniel Pipes, consigliere di Rudolph Giuliani, ci spiega che “i media hanno imposto una sola narrativa sull’Iraq, la tortura di al Qaida non rientra in questo quadro”.
    Si è parlato della rivolta sunnita come della prima resistenza musulmana contro al Qaida. Pipes non è d’accordo.
    “Il rifiuto dell’oppressione islamista in Algeria aveva le stesse caratteristiche”. Dalla città-simbolo della violenza settaria irachena, Samarra, proviene l’ulema sunnita Ahmed Abdul Ghafur al Samarrai, ne porta il nome come da tradizione araba.
    Lo chiamano “il Sistani sunnita”, dal nome del pacificatore sciita che ha forgiato con le sue fatwe la democrazia costituzionale.
    Nella scorsa primavera il Consiglio sannita per gli Affari religiosi ha lanciato un appello perché si ponesse fine alle violenze di matrice confessionale.
    “Invito i nostri fratelli, i religiosi e i politici sciiti, a intervenire con le squadre della morte che uccidono i sunniti”, ha detto lo sceicco Abdul Malik al Saadi.
    “Allo stesso tempo, invito anche l’altra parte a far cessare l’uccisione degli sciiti”.
    Due anni fa Samarrai aveva invitato i sunniti ad entrare nella polizia e nell’esercito iracheno, mentre al Qaida bombardava le file di volontari delle forze di sicurezza, bollandoli come “apostati” e “collaborazionisti”.
    Samarrai ha diviso gli ulema islamici per combattere il terrorismo.
    Si chiama “Consiglio degli ulema dell’Iraq” la nuova formazione che emetterà fatwe contro al Qaida. “Chi uccide musulmani deve andare all’inferno. E’ tempo che gli studiosi insegnino ai musulmani a rispettare gli altri. La vera resistenza considera sacro il sangue iracheno”.
    Per sostenere l’iniziativa di Samarrai, il governo centrale di Baghdad ha iniziato a trasmettere dalla tv di stato i sermoni sunniti contro al Qaeda.
    “E’ tempo del perdono” dice l’insigne ulema della rivolta. “Chiedo a ogni iracheno di essere dottore e curare le ferite degli altri perché sono profonde e il dolore è grande. Non dobbiamo avere paura di nessuno se non di Allah.
    Ci batteremo contro chi non dà valore alla vita umana”.

    Su www.ilfoglio.it del 29…dic…07

    saluti

 

 
Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 12-05-07, 10:49
  2. Assordante silenzio sulla "Pascal" Paoli
    Di Rick Hunter nel forum Destra Radicale
    Risposte: 29
    Ultimo Messaggio: 04-10-05, 15:03
  3. Assordante silenzio sulla "Pascal" Paoli
    Di Rick Hunter nel forum Sardegna - Sardìnnia
    Risposte: 11
    Ultimo Messaggio: 03-10-05, 20:13
  4. Assordante silenzio sulla "Pascal" Paoli
    Di Rick Hunter nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 02-10-05, 01:39

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito