Ma na vorta i rivoluzionari non facevano affidamento sui popoli per affondare l'Impero?
Outis c'ha ragione
Qui ormai so' tutti innamorati del multipolarismo e cercano di tornarci... Io voglio l'abbattimento dell'imperialismo in sé, quindi non sostengo altri Stati imperialisti o federazioni di Stati imperialisti che vorrebbero prendere il posto degli Usa - nella fase attuale -. E non parliamo dell'Europa, poi!
Stan che hai ? ma che ce l'hai con me?
Il modello della delega a terze parti per non dover affrontare il problema della resistenza ed i propri obblighi politici comunque ha fatto i suoi danni anche nell'area extraparlamentare oramai.
Certo che fare i resistenti invece che i rivoluzionari è molto più faticoso e molto meno gratificante soprattutto in questa epoca ma questa è l'attuale situazione.
Se si comincia a dire "affidiamoci all'Europa" o "affidiamoci alla Cina" o "affidiamoci alla Russia" non si fa altro che toglierci di mano la patata bollente e tornare a stare a guardare gli eventi.
la mia era solo una provocazione nei confronti di chi parla ancora di questioni piccolo-nazionalistiche come la Dalmazia. sono ferocemente contrario ad ogni forma di imperialismo, tanto è vero che ho sempre duramente contestato le infatuazioni putiniane degli eurasiatisti. come giustamente dici tu, che senso ha sostituire un padrone con un altro?
proprio cosi',
resta il fatto che la costruzione europea dei popoli e la resistenza all'Europa neoliberista sono due movimenti che vanno di pari passo.
Credo che L'europa oggi debba cosituire uno spazio di graduale acquisizione di coscienza popolare unitaria solidaristica: per il momento è accozzaglia per specualtori finanziari alla ricerca di investimenti sicuri e nulla più..
riguardo al multipolarismo per me il discorso è sempre lo stesso: non confondere la valutazione dei movimenti di autonomia geopolitica ( da giudicare peraltro nelle loro innumerevoli sfumature, per cui l'europa oggi è internazionalmente parlando il peggio del peggio che possa esistere, mentre il Venezuela pur all'interno del capitalismo vive uno sganciamento antimperialista graduale), con l'azione pura.
Le due cose vanno distinte e la prima, pur interessante e importantissima, non può mai e poi mai divenire una scusante per mettersi a braccia conserte ad aspettare i cinesi che si fanno potenza mondiale.....( in questo ha piena ragione Sandinista)...
Quale Europa? Da dove a dove? Sinceramente io non la capisco 'sta smanìa di confini...
Condivido...vi prego, basta con il termine "geopolitica spiattellatto a destra e a manca...riguardo al multipolarismo per me il discorso è sempre lo stesso: non confondere la valutazione dei movimenti di autonomia geopolitica ( da giudicare peraltro nelle loro innumerevoli sfumature, per cui l'europa oggi è internazionalmente parlando il peggio del peggio che possa esistere, mentre il Venezuela pur all'interno del capitalismo vive uno sganciamento antimperialista graduale), con l'azione pura.
Le due cose vanno distinte e la prima, pur interessante e importantissima, non può mai e poi mai divenire una scusante per mettersi a braccia conserte ad aspettare i cinesi che si fanno potenza mondiale.....( in questo ha piena ragione Sandinista)...
E' più corretto evocare un' azione di resistenza al neoliberismo in sè...e non all'Europa neoliberista.
Un'autentica prospettiva di lotta risolca un quadro mondiale. Immiserirla alla sola realtà europea non implicherà l'insorgenza di alcun focolaio....tuttalpiù sarebbe auspicabile la creazione di punti-luce comunitari e nazionalitari , basi territoriali operative, piccoli e risoluti nuclei di resistenza sociale in grado di generare tanti cortocircuiti nel cuore del sistema tirannico