L'intervento militare russo in Ungheria serve a salvare la pace nel mondo", scriveva nel '56 l'attuale Presidente della Repubblica, in aperto scontro con un altro dirigente comunista, Antonio Giolitti, che aveva nettamente condannato la repressione sovietica.
Nel 1956, all’indomani dell’invasione dei carri armati sovietici a Budapest, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti di primo piano lasciarono il Pci, Napolitano arrivò a bocciare con durezza questa scelta dell’esponente comunista piemontese, profondendosi in elogi non solo di Togliatti, ma anche dei sovietici. L’Unione sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo».
Il concetto di pace del nostro presidente è alquanto curioso..
L'11 aprile del 1975, quando stava per iniziare il terrore dei khmer rossi, il Comitato Centrale del Pci vota una risoluzione a favore di quella che definisce "l'eroica Resistenza del popolo cambogiano e vietnamita". Dell'organismo dirigente che esprime la piena solidarietà a Pol Pot ed alla sua cricca di assassini, facevano parte D'Alema, Napolitano, Nilde Iotti, Bassolino, Petruccioli, Cossutta e tutto il gruppo dirigente del comunismo italiano. Il documento siglato dagli attuali vertici dell'Ulivo invita a "...sviluppare un grande movimento di solidarietà e di appoggio ai combattenti. Ogni democratico, ogni comunista, sia, come sempre e più di sempre, al loro fianco".
Intervista a Diliberto.
Non è la prima volta che visiti il Viet Nam. Ma il tuo resta un legame emotivo.
Sì, in un misto di terzomondismo e di comunismo, per noi Ho Chi Min dal punto di vista ideologico e Giap dal punto di vista dell’azione, erano due miti assoluti, complice il clima dell’epoca. Soprattutto è stata grandissima l’emozione di incontrare il generale Giap, il cui nome scandivamo nelle strade d’Italia: ha più di novant’anni, ma sta bene. E’ l’uomo di Dien Bien Phu, è stato uno dei più grandi geni militari della storia, al punto che viene studiato nelle accademie militari. Ma anche la visita ai famosi cunicoli di Qu Chi è stata incredibile. Credevo servissero solo per attraversare le linee nemiche: ma ci stava un intero villaggio, hanno vissuto nove anni lì dentro. All’ultimo di tre livelli c’era la scuola, l’ospedale... Io ho fatto solo cinque metri lì dentro, e ho capito perché gli americani non potevano che perderla la guerra...
Il Viet Nam comunista non è certo un regime democratico all’occidentale. Ma non è mai stato accusato dei crimini che di norma pesano sulla storia di altri paesi...
Erano comunisti dal volto umano: sono stati i vietnamiti a deporre Pol Pot e i khmer rossi cambogiani, un merito storico oggi dimenticato.
In vietnam un milione di persone sono sparite nei "Campi di rieducazione"...Forse Diliberto ignora tutto ciò..
Roma 23 novembre 2005
Questa mattina presso la sede del Pdci una delegazione cubana formata da Fernando Ramirez, Capo Dipartimento relazioni internazionali, e da Maria de Los Angeles Frida, Ambasciatrice di Cuba, ha incontrato il presidente del Pdci, Armando Cossutta e il responsabile Esteri, Iacopo Venier. L’incontro è stato occasione di uno scambio di opinioni e valutazioni sulla attuale situazione internazionale. I dirigenti del Pdci hanno ribadito la necessità di modifiche nella politica estera dell’Europa e dell’Italia nei confronti di Cuba.
Cossutta prima era il cagnolino di Stalin, ora lo è di Castro...Al peggio non c'è mai fine..
Applaudito l'intervento di Diliberto
di Andrea Genovali
Da "La Rinascita della Sinistra"
del 4 luglio 2003
Il segretario del Pdci, invece, ha ricordato le grandi conquiste della rivoluzione cubana in settori fondamentali della società come la sanità, la tutela dei minori, degli anziani, nel campo della ricerca scientifica, e ha sottolineato come l'esempio di Cuba parla non solo all'America Latina ma al mondo intero, alla sinistra mondiale. Oggi, ha detto Diliberto, le speranze di riscatto per quel martoriato continente passano, come sempre, dalla Cuba di Fidel, ma anche dal Brasile di Lula, dal Venezuela di Chavez, dall'Ecuador. Infine, ha ricordato che nel mondo sono milioni i bambini che muoiono di fame, per le guerre, che sono sfruttati, costretti a prostituirsi, usati come soldati: ebbene nessuno di quei bambini è cubano, perché a Cuba i diritti dei bambini sono garantiti e tutelati, così come lo sono i diritti fondamentali di ogni essere umano. Con queste parole Diliberto ha scaldato la platea di piazza Farnese ricevendo moltissimi applausi e consensi.
Ma perchè Diliberto non va a vivere a Cuba?!..
A Stalin vivo, Togliatti confessò entusiasta la sua assoluta ammirazione, e fece giuramento di essergli fedele, nel marxismo-leninismo e nelle realizzazioni del socialismo in Italia : «fare in Italia ciò che lui ha fatto in Russia»