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  1. #61
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    Citazione Originariamente Scritto da el condor Visualizza Messaggio
    Ci mancherebbe che così non fosse stato, con tutti i negri da sfruttare che ha la Francia nelle sue colonie.
    La Francia non possiede colonie dal 1962...

  2. #62
    Edge of a straight razor.
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    Citazione Originariamente Scritto da Maxadhego Visualizza Messaggio
    l'immigrazione non si può arginare e nemmeno
    normare, perché è un "fenomeno" IMPOSTO dai
    poteri finanziari apolidi che controllano tutti
    gli organismi sovranazionali quali;
    WTO, FMI, ONU, UE, NATO, etc.
    cioè gli stessi organismi a cui gli stati europei
    hanno svenduto ogni forma di sovranità e dignità
    nazionale.

    tutto il resto è conseguenza,
    guerre umanitarie comprese,
    cui destri e sinistri, si ritrovano
    d'accordo, giurando sulla
    bontà e giustizia di queste belle
    esportazioni di democrazia.........


    Allora è arrivato il momento di finirla di vendere il culo e cominciare a pararselo...qui non fa niente nessuno nemmeno per inasprimenti del codice penale e procedimenti giudiziari, è più prioritario concedere grazie ed indulti che tentare di normare qualcosa, in altri paesi perlomeno se uno combina una cazzata, lo ingabbiano e cacciano, qui no... zero, nulla, bisogna essere buoni bravi e belli.

  3. #63
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    Predefinito brevissima storia del razzismo

    BREVE STORIA DEL RAZZISMO
    I pregiudizi razziali in senso stretto, come coscienza della superiorità "biologica" della propria "razza", si sono sviluppati nell'epoca moderna, alla fine del XVIII sec., per giustificare una politica nazionalistica e colonialistica.
    Nei confronti degli schiavi negri, nei primi tempi del colonialismo, gli europei avevano un disprezzo legato alla condizione sociale e non al sangue. Il nero non veniva considerato di per sé inferiore al bianco, anche se l'arretratezza scientifica e tecnologica veniva usata per sottomettere le popolazioni non-europee.
    Una prima giustificazione delle differenze "razziali" venne avanzata quando cominciarono a farsi strada delle posizioni favorevoli all'emancipazione degli schiavi negri (vedi ad es. la Rivoluzione francese e il cosiddetto mito del "buon selvaggio", contrapposto all'uomo civilizzato ma disumano, perché avido e prepotente).
    Nei tempi antichi gli uomini potevano essere perseguitati per motivi religiosi, politici, sociali, culturali... ma non lo sono mai stati per motivi biologici.
    E' vero che in Grecia Aristotele giustificava la schiavitù dicendo che "per natura" alcuni comandavano e altri obbedivano (schiavi cioè si nasce non si diventa), ma questa differenza era -secondo lui- determinata dal "caso" e comunque non comportava l'eliminazione fisica dello schiavo, né si riteneva che, in via del tutto eccezionale, uno schiavo non potesse, una volta affrancato dal padrone, arrivare ai livelli di una persona libera. Aristotele credeva che l'attitudine fisica a comandare o a servire dipendesse dall'inclinazione del carattere: in tal modo non si rendeva conto di quali differenze sociali potevano impedire a uno schiavo di comandare o comunque di far valere le sue reali potenzialità (da notare che molti schiavi, almeno all'inizio, furono popolazioni libere vinte in guerra).
    I "barbari" (altro concetto razzista, che tarda a morire) erano considerati tali, dai greci e dai romani, per motivi culturali non biologici (anzi, sul piano biologico, molti li consideravano superiori, perché più robusti fisicamente dei latini). Il disprezzo che si aveva per la loro arretratezza culturale, tecnica, scientifica, militare ci ha sempre impedito di cogliere gli aspetti positivi del loro stile di vita, dei loro valori tribali.
    I greci e i romani, più che legare il sangue alla razza, legavano il concetto di cittadinanza (che rendeva giuridicamente liberi) a quello di civiltà (che rendeva superiori nello "spirito"). La cittadinanza (cioè il privilegio di appartenere a un popolo evoluto) veniva concessa soltanto a chi accettava i valori della civiltà greco-romana e da questa civiltà veniva riconosciuto idoneo. Era un privilegio sociale, politico e giuridico, non certo biologico. In virtù di questo privilegio il cittadino poteva guardare con disprezzo le altre culture e civiltà.
    Nel Medioevo i cattolici europei si consideravano superiori a tutte le altre popolazioni del mondo non solo per motivi culturali ma anche e soprattutto per motivi religiosi: di qui il disprezzo e le persecuzioni di ebrei, musulmani, eretici, pagani (incluse le guerre all'interno dello stesso cristianesimo, fra cattolici e ortodossi, fra cattolici e protestanti). Naturalmente vi furono anche dei cattolici - come ad es. Bartolomeo de Las Casas- che sostennero l'uguaglianza degli uomini, a prescindere dalle loro differenze etniche o religiose. D'altra parte gli stessi vangeli erano chiaramente orientati verso l'uguaglianza universale degli uomini.
    Il disprezzo biologico non è che una sofisticazione usata per giustificare meglio quello culturale. Nel XVIII sec. si formò una vera e propria ideologia razzista. Essa partiva dalla differenza dei tratti somatici e del colore della pelle per affermare una differenza di carattere biologico ereditario e quindi una inferiorità intellettuale e morale, oltre che genetica.
    Nel XIX sec. si passa a interpretare la storia come una competizione tra razze forti e razze deboli. La decadenza delle grandi civiltà viene spiegata con l'incrocio delle razze che impoverirebbe la purezza del sangue.
    Queste tesi furono adottate dal nazismo, che mirò all'eliminazione fisica delle cd. "razze inferiori", ivi incluse alcune categorie sociali (ebrei, slavi, zingari, zigani, pazzi, handicappati, omosessuali...). Ciò però non vuol dire che il nazismo credesse (nei suoi ranghi intellettuali) nel valore scientifico di queste tesi, che è peraltro indimostrabile, in quanto non siamo in grado di risalire alla formazione originaria delle presunte "razze". Il nazismo si era appropriato di queste tesi perché gli tornavano utili per sconvolgere l'assetto del mondo, determinato a ovest dal potere di G.B. e Francia; a est dal potere dell'URSS; oltre oceano dal potere degli USA. La Germania, convinta di avere grandi potenzialità inespresse, si sentiva tagliata fuori dalla possibilità di dominare una parte del mondo (essa ad es. non aveva potuto partecipare alla spartizione delle colonie).
    Per quanto riguarda il fascismo italiano, Mussolini non solo non ha mai creduto al concetto biologico di "razza" (né lo riteneva utile per affermare il proprio nazionalismo), ma era anche convinto che proprio dalla fusione delle razze potevano nascere individui migliori. Questo tuttavia non gli impedì di considerare gli slavi e i neri come dei popoli sottosviluppati da sottomettere, né di perseguitare gli ebrei, dopo l'alleanza con la Germania.
    Dobbiamo ancora usare il concetto di "razza"? Sì, se lo usiamo in maniera puramente convenzionale, per indicare il colore della pelle. Per il resto tutti gli uomini appartengono alla stessa specie, tutti sono derivati da uno stesso ceppo ancestrale, tutti hanno in comune lo stesso patrimonio genetico.
    Se vogliamo distinguere le popolazioni sul piano culturale, dobbiamo parlare di gruppi etnici (eventualmente "misti"), nel senso che l'uomo è un "prodotto culturale".
    Oggi tuttavia appare chiaro che il pregiudizio razziale è determinato da fattori di carattere socioeconomico (come i conflitti fra le classi sociali). Prendiamo ad es. i matrimoni misti. Là dove i matrimoni misti sono molto osteggiati e dove gli individui vengono giudicati in base alla loro appartenenza al gruppo, lì esiste una differenza di classe o di casta. Le classi più elevate danno più importanza all'estrazione sociale, alla nascita, alla buona famiglia, al parentado... e non vogliono, di solito, matrimoni con individui di classi inferiori. L'uomo di classe elevata innalza alla propria classe la donna che sposa; l'uomo di classe inferiore la abbassa. Nel mondo occidentale la stratificazione delle classi sono determinate, tendenzialmente, per linea paterna. Se però l'uomo bianco sposa una donna nera, facilmente i figli vengono relegati alla casta della madre.
    Le prime teorie razziste, basate sulla superiorità biologica e culturale di una razza sull'altra, comparsero e si svilupparono nel '500, col sorgere dei grandi imperi coloniali; cioè quando spagnoli e portoghesi iniziarono il traffico degli schiavi africani da utilizzare nelle miniere e nelle piantagioni americane di cotone.
    La teoria dell'inferiorità razziale era stata creata per giustificare lo sfruttamento dei neri da parte dei bianchi. Fu solo nell'Ottocento che gli schiavisti cominciarono a perdere le loro battaglie: in Inghilterra la schiavitù venne abolita nel 1808, in Francia nel 1848, in Olanda nel 1863. Lo schiavismo aveva trovato i suoi più accaniti sostenitori tra gli aristocratici possidenti del sud degli Stati Uniti. Qui la schiavitù venne abolita da Abramo Lincoln nel 1861.
    Il razzismo contemporaneo nacque in Europa nella seconda metà del sec. XIX. Il suo fondatore fu il conte de Gobineau, che scrisse un libro sull'ineguaglianza delle razze umane. Alla fine del secolo scorso l'inglese Chamberlain, forte ammiratore dei tedeschi, riprese le teorie di de Gobineau, sostenendo che ogni uomo, solo per il fatto di appartenere a una certa razza, possiede delle qualità destinate a realizzare determinati fini. Per quanto riguarda i tedeschi il loro fine particolare è il dominio del mondo. Con Chamberlain nasce anche la giustificazione teorica dell'antisemitismo e la valorizzazione del concetto di "razza ariana".
    Tutte le sue idee vennero accettate dal nazismo. Hitler, nel libro Mein Kampf, affermò che l'incrocio delle razze determina il decadimento fisico e spirituale della razza superiore. E' inutile ricercare -diceva Hitler- quale sia la razza originaria portatrice della cultura umana: ciò che conta sono i risultati attuali, nel senso che la razza superiore è quella che riesce a dimostrare d'essere la più forte e la migliore in ogni campo. E quella tedesca coincide con la razza ariana.
    Le accuse di Hitler agli ebrei furono molto pesanti. Egli sosteneva che l'ebreo, una volta arricchitosi, è in grado di influenzare il potere politico contro gli interessi della stessa nazione; se invece l'ebreo non si arricchiva diventava un comunista, per cui in entrambi i casi egli aspirava al dominio del mondo.
    Hitler chiedeva allo Stato tedesco di porre al centro della politica demografica il concetto di razza, per spopolare l'Europa e creare lo "spazio vitale" indispensabile all'espansione del popolo tedesco. Inoltre per impedire che nascano bambini malati o difettosi, ovvero che nascono, grazie alla scienza, individui "puri". A tale scopo occorreva realizzare dei lager di sterminio, di lavoro delle razze inferiori e di sperimentazione scientifica (trapianti, operazioni senza anestesia, inoculazione di malattie, ecc.). Le razze da sterminare erano principalmente quella slava, ebraica, zingari, e tutti gli uomini deboli o malati.
    Da tempo l'antropologia ha abbandonato il concetto di razza come legato ad esigenze pratiche di classificazione scientifica. Lo si usava per distinguere i vari gruppi umani sulla base di caratteristiche fisiche che si trasmettono ereditariamente. Ora invece si ammette che non esistono particolari attitudini esclusive di una determinata razza, che la rendono superiore a un'altra. Le maggiori capacità di un gruppo sono da attribuire a circostanze storiche, geografiche, sociologiche, non certamente a congenite differenze intellettuali e morali. Il concetto di razza andrebbe quindi sostituito con quello di gruppo culturale.
    Da questo punto di vista sarebbe opportuno valutare anzi rivalutare tutte le civiltà, in rapporto alla storia di ciascuna di esse, e non sul modello arbitrario di una sola civiltà (ad es. quella occidentale). Una civiltà è il frutto di quelle condizioni di vita (materiali, sociali e culturali) che si sono presentate durante il corso degli eventi. Cinquemila anni fa, p.es., gli egiziani avrebbero potuto considerare gli europei degli esseri inferiori o incivili. Il tempo non può essere il metro per misurare lo sviluppo di una civiltà. Mutamenti culturali che per alcuni popoli hanno richiesto dei secoli, per altri possono realizzarsi nel giro di pochi anni.
    Semmai è un altro l'aspetto da considerare, se si vuole parlare di sviluppo di una civiltà: la capacità di adattamento al mutare delle condizioni di vita e dei fattori ambientali. E' questa capacità, innata in ogni essere umano, che permette a una civiltà di svilupparsi più o meno in fretta, di modificarsi. Si potrebbe qui aggiungere che i popoli le cui civiltà hanno camminato più lentamente sono quelli vissuti nell'isolamento, cioè con pochi contatti con i popoli vicini. Lo scambio delle esperienze, delle conoscenze, delle abilità tecniche ed operative è sempre stata la molla che ha fatto scattare l'esigenza di un mutamento.
    Bibliografia

  4. #64
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    Citazione Originariamente Scritto da l'Illuminista Visualizza Messaggio
    Infatti la 13° brigata della Legione Straniera ha combattuto contro i nazisti in Norvegia e in Africa nella seconda guerra mondiale.
    E allora ? Cosa cambia ? Da dove venivano quegli uomini dal collegio dei Fratelli Don Bosco ? E' vero o non è vero che dopo la guerra la Legione Straniera è stato il rifugio di migliaia di uomini che avevano problemi con la giustizia ?

    E' vero o non è vero che in Algeria hanno torurato e ucciso migliaia di civili innocenti ?

  5. #65
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    Citazione Originariamente Scritto da l'Illuminista Visualizza Messaggio
    La Francia non possiede colonie dal 1962...
    Ti riferisci alla data d'indipendenza algerina. Gibuti è divenuta indipendente più tardi, credo nel 1977.
    Martinica, Guadalupa, la Polinesia francese dove sperimentavano le atomiche e tutti i vari dom tom dove li metti? Concordo che la Francia sia un Paese serissimo paragonato all'italietta. Che sia ancor più imperialista dgli USA (ma con una fraseologia pseudo-progressista più scaltra) è dato altrettanto acclarato.

  6. #66
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    Citazione Originariamente Scritto da l'Illuminista Visualizza Messaggio
    La Francia non possiede colonie dal 1962...
    Guyana, Martinica ecc. non espongono mica il tricolore Italiano.

  7. #67
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    Citazione Originariamente Scritto da Dani77 Visualizza Messaggio
    Ti riferisci alla data d'indipendenza algerina. Gibuti è divenuta indipendente più tardi, credo nel 1977.
    Martinica, Guadalupa, la Polinesia francese dove sperimentavano le atomiche e tutti i vari dom tom dove li metti? Concordo che la Francia sia un Paese serissimo paragonato all'italietta. Che sia ancor più imperialista dgli USA (ma con una fraseologia pseudo-progressista più scaltra) è dato altrettanto acclarato.
    D'accordo. A parte il fatto che siano più imperialisti degli americani, questo oggi no.

  8. #68
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    N'doe I' carza glìentra ni' Sieve!
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro936 Visualizza Messaggio
    Nessuno può arginare le migrazioni. Quando in Romania si creeranno condizioni di vivibilità moltissimi rientreranno. Lo stesso vale per tutti. La donna che viene a lavorare a casa mia è delle isole Mauritius e aspira a tornarvi. In media, lei ed il marito, ogni due a volte quattro anni, fanno un viaggio di quattordici ore per andare a ritrovare i loro cari.

    Va bene, pero' nel frattempo sono a casa nostra e io mi sono stufato di giustificare crimini e reati....
    Il tasso di criminalizzazione dai paesi dell'est europa e del nord Africa è alto... E' inutile cercare scuse....

  9. #69
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    Citazione Originariamente Scritto da l'Illuminista Visualizza Messaggio
    D'accordo. A parte il fatto che siano più imperialisti degli americani, questo oggi no.
    Diciamo che il loro imperialismo è proporzionale al loro peso politico, che è inferiore a quello statunitense. D'altra parte se intervengono militarmente in Costa d'Avorio la cosa non ha molta risonanza. Ma larga parte dell'Africa subsahriana è "cosa loro" negli stessi termini in cui gli USA dominavano l'America Latina negli anni Settanta.

  10. #70
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro936 Visualizza Messaggio
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    Natale di odio xenofobo contro i poveri ==============================

    Questo il primo Natale del quale si può dovvero dire che l'odio verso i migranti ed i poveri ha esondato dall'area leghista per coinvolgere esponenti ed eredi di una importante tradizione di civiltà democratica e repubblicana: i sindaci di Bologna, di Roma,di Pavia, di Padova, di Firenze e di tante altre importanti città d'Italia, tutti di matrice comunista ed ora del Partito Democratico, non si sono fatto scrupolo, non hanno esitato ad usare le ruspe per abbattere le povere abitazioni dei Rom, dei lavoratori poveri, travolgendo ogni loro bene nell'opera di distruzione, traumatizzando bambini, vecchi, donne incinte...
    Per me l'immagine di questo Natale è la foto del bambino che appena tornato da scuola trova la sua casa distrutta dalla ruspa e non può recuperare i suoi libri tra le macerie. Un uomo in divisa gli grida: "Via da qui, barbone!!!
    Questa opera mostruosa di pulizia etnica è stata seguita con discreta simpatia da quasi tutta la stampa italiana, capeggiata dal Corriere della Sera, che da mesi e mesi, fin dalla istituzione della rubrica di Magdi Allam, sparge terrore sull'islamismo, sul terrorismo, ha presentato tutti gli immigrati come pericolosi delinquenti.
    Gli Oligarchi Sindaci delle più grandi città italiane si sono spesi con provvedimenti razzisti e ordinanze illegali per confermare i timori manifestati dai pennivendoli: a Padova si segano le panchine per non consentire, al di la delle motivazioni ufficiali, ai migranti di riposare, si sostituiscono i semafori con rotonde per non avere lavavetri.
    Ebbene, i dati sulla sicurezza diffusi in questa settimana che ognuno può consultare e confrontare con quelli degli anni precedenti, dicono che nel secondo semestre il numero dei delitti e dei reati è diminuito in Italia vistosamente e che tutto l'allarme diffuso dai massmedia è privo di fondamento, strumentale, volto sopratutto a creare un clima di discriminazione razziale. C'è uno scopo? Si, tenere bassissimo il valore della manod'opera straniera, ridurre al minimo i servizi per la integrazione.
    Il decreto cosidetto della sicurezza imposto al Governo in modo drammatico dal Sindaco di Roma e Segretario del PD è stato ritirato per difetti formali. Speriamo che venga ritirato per sempre dal momento che viola principi costituzionali essenziali per la libertà quando dà ai Prefetti la possibilità di espulsione dal nostro Paese.
    Ma la lotta agli immigrati fa parte di una più generale lotta alle classi lavoratrici. Questo Natale troverà da tre a quattromila bambini orfani di genitori caduti sul lavoro spesso per salari di fame che nè la Confindustria nè i Sindacati legittimati vogliono aumentare se non pdi pochi spiccioli e comunque a spese dei contribuenti.
    Le misure per gli infortuni sono state rinviate. Non erano ritenute urgenti come quelle rivendicate da Veltroni. Intanto, asciugandosi una lacrimuccia ipocrita, la triade della concertazione si accinge a demolire il contratto nazionale del lavoro per rendere ancora più liquida, più flessibile la prestazione operaia. In cambio offrirà una manciata di spiccioli!
    Coloro che credono nel Natale e nel Presepe dovrebbero mettere un Gesù bambino ROM tra Giuseppe e Maria e pregare per i lavoratori caduti e per le loro famiglie che hanno bisogno anche di aiuti concreti.
    Il 2008 potrà non essere un altro anno orribile se ci saranno due segnali di civiltà: il conferimento per legge di poteri cogenti ai delegati alla sicurezza nelle aziende e se si istituirà un Alto Commissariato per i ROM capace di dare Voce ai diritti ed alle necessità
    dei discriminati e perseguitati.
    Ma non dobbiamo nutrire molte speranze. Le cose peggioreranno dal momento che la democrazia è diventata troppo stretta alla borghesia italiana ed anche un santone del PD come Salvati comincia a parlare apertamente della necessità di una "benevola dittatura".

    Pietro Ancona
    www.spazioamico.it
    http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
    http://pietro-ancona.blogspot.com/


    L'odio xenofobo leghista è una cosa vergognosa , dalle mie parti hanno affisso un manifesto di di auguri di bon natale con allegati messaggi di stampo razzista inacettabili, c'era scritto..

    "Romagna cristiana non musulmana con foto di mussulmani piegati in preghiera visti da dietro a mo di denigrazione... e sotto gli auguri di buon natale".

    Quando lo visto mi sono talmente schifato ed indignato che ho sentito la necessità di strapparlo dalla sua sede perchè lo giudicato offensivo oltre misura e inaccettabile sotto tutti punti di vista nonostante non abbia certo alcuna simpatia per l'islam, ma non si può arrivare a tanto perchè tra i fedeli delle varie religioni la maggioranza sono certamente persone per bene e non possono essere offese pubblicamente in tale maniera, a natale poi, che roba orrenda, che gente schifosa, che cultura politica di merda diffondono..

 

 
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