IL MISTERO DELLA BIBBIA
Chi non ha una Bibbia in casa? Perfino io - che l'ultima volta che sono andato a messa la dicevano ancora in latino - ne possiedo una e ne faccio gran conto. Forse più per la sua preziosa vecchiaia (è del 1611 e reca ingenue ma belle illustrazioni, come quelle natalizie qui sopra) che per devozione.
Oggi la sfoglio giusto per trovarci qualche idea per un augurio natalizio non troppo scontato (come - appunto - le due qui sopra), ma mi cade l'occhio su un particolare curioso.
In coda all'introduzione di San Girolamo c'è una antica iscrizione a penna di uno dei primi proprietari: Jacopo Alessandro Nardi.
Sfortunatamente è una scritta zeppa di abbreviazioni e piuttosto difficile da decifrare.
Si capisce il nome, Jacopo Alessandro Nardi e un po' della data e dell'ora: "Giorno 3 delle Calende di Agosto, anno Millesimo Seicentesimo Octogesimo? / Sessagesimo? Quarto, Ora Decima Romana".
E sul frontespizio, ancora il suo nome e alcune scritte "cancellate".
Questo è un particolare delle scritte cancellate, ancor più misteriose:
Il mistero è servito: chi era costui? dove e quando ebbe in mano la Bibbia e chi ha cancellato le scritte sul frontespizio? Forse c'era solo il nome del primo proprietario o un'abominevole formula sacrilega di qualche strega eretica, finita poi all'Inquisizione?
Le vacanze natalizie cadono a puntino per una piccola ricerca nel cupo Seicento romano (o veneto o fiorentino?), se sopravvivo ai bagordi alimentari in rapido avvicinamento...