Stava facendo campagna elettorale per le elezioni dell'8 gennaio
Pakistan, Benazir Bhutto uccisa in un attentato
La leader dell'opposizione ha perso la vita in un attacco suicida avvenuto oggi durante un suo comizio a Rawalpindi. E' stata colpita da un cecchino che poi si è fatto saltare in aria. Almeno 15 morti. L'assassinio è stato rivendicato da Al Qaeda: ''Ordine di Al Zawahiri''. In piazza migliaia di sostenitori dell'ex premier lanciano sassi e scandiscono slogan contro Musharraf. Il presidente: ''Mantenere la pace per sconfiggere i piani terroristici''. Convocata una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza
Islamabad, 27 dic. (Adnkronos/Ign) - Benazir Bhutto è stata uccisa in un attentato in Pakistan. L'ex premier e leader dell'opposizione, 54 anni, è rimasta vittima di un attacco kamikaze avvenuto oggi a Rawalpindi, non lontano da Islamabad, al termine di un suo comizio elettorale. La notizia, inizialmente riportata dalla Cnn, che citava la televisione pakistana Geo Tv, è stata confermata dal ministero dell'Interno pakistano. Lo riferisce 'Al Jazeera'.
L'attentato è stato rivendicato da Al Qaeda.
E' stato il marito della leader dell'opposizione a rendere noto per primo che la moglie era rimasta ferita gravemente nell'attacco suicida. In un primo momento era stata diffusa la notizia che, come era successo lo scorso ottobre a Karachi, quando ci furono 140 morti, la Bhutto era rimasta illesa. L'ex premier stava facendo campagna elettorale per le elezioni del prossimo 8 gennaio.
Stando alle prime ricostruzioni dei media pakistani sarebbe stata colpita da un cecchino mentre lasciava il compound di Rawalpindi dove aveva appena pronunciato il comizio elettorale. In un secondo momento, sempre secondo i media pakistani citati dalla Cnn, l'attentatore suicida si sarebbe fatto esplodere provocando una quindicina di morti all'interno della sala. Il marito dell'ex premier ha detto che la moglie è stata colpita alla nuca da un proiettile, poi è stata ricoverata, in condizioni gravissime e priva di coscienza, all'ospedale della città-guarnigione dove poco dopo è spirata.
Nell'attacco sarebbero inoltre rimaste ferite la portavoce della Bhutto, Sheri Rehman, e il capo della segreteria politica, Nahid Khan.
E’ stato il numero due di Al Qaeda Ayman Al Zawahiri a ordinare l’uccisione della Bhutto. Lo ha dichiarato il principale portavoce dell’organizzazione terroristica Sheikh Saeed in un colloquio telefonico, da una località sconosciuta, con AKI-Adnkronos International. ''Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani'', ha detto lo sceicco ad AKI. Secondo Sheikh Saeed, l’assassinio è stato realizzato da un militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhanvi del Punjab.
Migliaia di sostenitori della Bhutto si sono radunati di fronte all'ospedale di Rawalpindi dove l'ex premier è deceduta, scandendo slogan contro Pervez Musharraf, incendiando copertoni d'auto e lanciando pietre contro la polizia. Violente dimostrazioni anche a Karachi, la capitale economica del Pakistan. Migliaia di persone si sono riversate in strada, tirando sassi contro le auto e incendiando copertoni, come AKI-Adnkronos International ha potuto vedere direttamente sul posto.
Il presidente pachistano Perwez Musharraf ha lanciato attraverso la televisione di stato un appello ai suoi connazionali chiedendo loro di mantenere la pace ''in modo da sconfiggere i progetti diabolici dei terroristi''. Subito dopo aver appreso dell'attentato, Musharraf si è riunito con i suoi più stretti collaboratori e ministri. E' stata inoltre convocata una riunione d'emergenza a porte chiuse tra i rappresentanti dei 15 paesi membri del Consiglio di Sicurezza. Lo ha reso noto la portavoce dell'Onu, Marie Okabe.
Intanto dalla Casa Bianca all'Ue all'Iran, il mondo intero ha espresso una dura condanna per l'attentato. Il dolore suo e di tutto il governo ''per la tragica scomparsa di Benazir Bhutto'' ha manifestato il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ha ricordato l'ex premier come ''una donna che ha voluto combattere fino in fondo la sua battaglia con una sola arma, quella del dialogo e del confronto politico".
''Indignazione per questo omicidio politico'' dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ''profondo dolore ed enorme sgomento'' dal ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, che ha condannato ''fermamente tale atto di barbara violenza che, nel colpire il Pakistan a pochi giorni dalle elezioni, mette una seria ipoteca sul pur complesso e sofferto cammino democratico del Paese".
Di ''un colpo gravissimo'' che ''rappresenta il tentativo di destabilizzare irrimediabilmente il Pakistan'' ha parlato il segretario del Pd, Walter Veltroni. ''Un disegno - dice - a cui bisogna reagire con forza sostenendo il difficile processo democratico nel Paese e intensificando gli sforzi contro il terrorismo".
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